Dovrebbe essere la versione definitiva e oggi verrà esaminata da Salvini e Di Maio: che dovranno anche scegliere il futuro presidente del Consiglio. Mercoledì il Corriere della Sera ha pubblicato una nuova bozza del “contratto di programma”, il documento a cui da giorni stanno lavorando il Movimento 5 Stelle e la Lega e che dovrebbe costituire la linea guida del futuro governo italiano. Quello pubblicato è il documento finale prodotto dal gruppo di lavoro formato da parlamentari ed esperti dei due partiti; ora verrà esaminato dai due leader, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che avranno il compito di decidere su alcuni importanti aspetti ancora non chiariti, come l’euro e i rapporti con l’Europa. I punti principali della bozza sono:

 

• L’introduzione di un sussidio di disoccupazione (impropriamente chiamato “reddito di cittadinanza”) per coloro che si trovano in condizioni di povertà relativa e che ammonta a circa 780 euro a persona, per un costo totale di 17 miliardi di euro l’anno. Alcuni dettagli dovranno essere discussi dai due leader;
• Un taglio delle tasse sul reddito di lavoro (impropriamente chiamata “flat tax”) che prevede l’introduzione di due aliquote IRPEF al 15 e al 20 per cento e un’aliquota fissa al 15 per cento per le società. L’esatto importo delle aliquote dovrà essere discusso dai due leader;
• L’introduzione del vincolo di mandato per i parlamentari, ispirandosi all’articolo 160 della Costituzione portoghese, secondo la quale decade dal seggio il parlamentare che si iscrive a un partito diverso da quello con cui è stato eletto;
• Si parla della possibilità di modificare i trattati europei, ma i due leader dovranno decidere come. Al momento nel contratto è presente un riferimento alla possibilità di uscire dalla moneta unica, ma è una parte soggetta a possibile revisione da parte dei due leader;
• Si parla di aumento delle espulsioni degli immigrati irregolari e della creazione di centri per il rimpatrio e le espulsioni, ma i dettagli e le dimensioni di queste operazioni di rimpatrio dovranno essere decise dai due leader;
• Nel programma si parla ancora dell’istituzione di un “governo ombra”, chiamato “comitato di riconciliazione” che avrà il compito di risolvere le controversie nate all’interno della coalizione. L’organo sarà formato dal presidente del Consiglio, dai ministri competenti per la questione discussa, dai due leader di partito e dai capigruppo. I compiti del “comitato” sono stati ridotti in seguito alle pesanti critiche ricevute in questi giorni;

Di Maio e Salvini si stanno incontrando in queste ore per dirimere le ultime divisioni e affrontare il punto più problematico dell’intero accordo di governo: la scelta del futuro presidente del Consiglio. Sui giornali circolano diversi nomi, ma secondo molti il capo del Movimento 5 Stelle Di Maio non avrebbe ancora rinunciato all’ipotesi di assumere lui stesso l’incarico e starebbe ancora cercando di trattare con Salvini per ottenere il posto.

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dall'articolo di ilpost.it 

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