Medici italiani in FRIl Paese conta 66,9 milioni di abitanti ma ha soltanto 285mila dottori e nessuno vuole lavorare al nord dove fa più freddo. Così a Thourotte in primavera arriveranno 7 nostri professionisti. I «deserti medici» sono un problema francese poco conosciuto ma reale, tanto che i candidati alla presidenziale della prossima primavera sono chiamati a proporre delle soluzioni. Ci sono intere zone del territorio nazionale, quelle rurali in particolare, dove è impossibile trovare un medico se non a decine di chilometri di distanza. La Francia conta 66,9 milioni di abitanti, e 285 mila 840 medici. Troppo pochi, soprattutto perché tendono a scegliere regioni dove la qualità della vita è migliore: la Costa Azzurra e quella atlantica, scartando il Nord piovoso e dall’economia depressa.

A medio termine i politici propongono di abolire il numero chiuso all’università di medicina (Manuel Valls), o di negare la convenzione pubblica ai medici che si stabiliscono in zone già servite (Benoit Hamon), o di sviluppare la telemedicina (François Fillon). Ma a breve termine bisogna trovare soluzioni rapide e inventive, e quella del deputato e sindaco comunista di Thourotte, Patrice Carvalho, è di importare medici dall’Italia.

«È capitato per caso — dice —, quando ho chiamato un medico nel Lot, un dipartimento nel Sud-Ovest della Francia dove sto costruendo una casa. Il solito dottore è andato in pensione e al suo posto si è presentato un italiano. Ci siamo messi a parlare, gli ho chiesto se conosceva dei colleghi disposti a trasferirsi in Francia perché nel posto dove sono sindaco i medici non si trovano. Mi ha aiutato, sono già in contatto con una cooperativa della Campania».

Medici italiani in FRThourotte è una cittadina 100 chilometri a Nord-Est di Parigi, in direzione del Belgio. «C’è già una storia di immigrazione italiana, perché tanti sono venuti a lavorare il vetro (qui sorge uno stabilimento Saint-Gobin dagli anni Venti ndr). Adesso abbiamo bisogno di medici», continua il sindaco. A partire dalla primavera potrebbero stabilirsi a Thourotte quattro medici generalisti, un oftalmologo, un dermatologo e un ginecologo. Tutti italiani. «La procedura burocratica è lunga ma stiamo andando avanti, vogliamo costruire un edificio che ospiterà i loro studi medici per metterli nelle condizioni di lavorare al meglio». I medici italiani, dice il sindaco, in generale hanno fama di avere un’ottima preparazione, equivalente a quella dei francesi. Dovranno solo sottoporsi a un test di lingua , perché l’Ordine dia il via libera definitivo.

La carenza di medici in Francia è tale che società di ricerca personale specializzate, come la «Euromotion medical» che ha come motto «le sole frontiere sono quelle che ci fissiamo da soli», inviano decine di email ai medici italiani, sperando di convincerli con toni un po’ da agenzia di viaggio. Per esempio, ecco l’offerta di uno stipendio tra 5000 e 7000 euro per un pediatra che abbia un livello di francese «A2/B1» e sia disposto a trasferirsi «a Laon, città di medie dimensioni a meno di un’ora da Parigi», oppure in una «bella cittadina nella valle della Loira a 15 minuti da Orléans», o ancora a Mont-de-Marsan in Aquitania, nel Sud-Ovest della Francia.

«Molti di noi dopo l’Erasmus sono rimasti in Francia», racconta il cardiologo Stefano Bardari, 36 anni, napoletano che dopo un’esperienza di studio a Strasburgo lavora a Gorizia. «Andare in Francia è un’alternativa che molti prendono in considerazione un po’ per lo stipendio — 5-6000 euro al mese nel pubblico in Francia contro la metà in Italia —, poi per l’organizzazione francese che è molto buona, e anche per fare un’esperienza professionale interessante. In Italia è molto complicato cominciare, i concorsi spesso sono pilotati. In Francia il responsabile di un istituto è più libero di assumere chi gli sembra un candidato convincente, ci sono più possibilità».

Se l’idraulico polacco veniva accusato di togliere lavoro ai colleghi francesi e rappresentava per molti i rischi dell’Europa dopo l’allargamento a Est, il medico italiano sta diventando, di fatto, una nuova figura positiva della società francese.

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