Lettera di Vladi Orengo pubblicata nel numero di maggio-giugno 1986 su Cinema Nuovo: A questo proposito vorrei segnalarle un fotodocumentario che ritengo interessante: la vicenda dei renaiuoli calabresi alla foce del Roja, presso Ventimiglia. Uno strano fenomeno di migrazione interna, quello che si verifica dalla Calabria alla Liguria, ma importante per le proporzioni raggiunte ed il peso che la colonia calabrese ha ormai nella economia locale. Contrariamente ai luoghi comuni sui "terroni", si tratta di forti lavoratori che sovente riescono a raggiungere, in questa terra ricca e produttiva, buone posizioni economiche vivendo con il rispetto dei liguri anche se non sempre con la loro simpatia.

Il primo lavoro sicuro che si offre ai calabresi che quotidianamente arrivano dopo aver venduto le lenzuola e le sedie di casa, è quello della "sabbia al fiume". Il capitale iniziale occorrente è modesto: sono sufficienti una pala, un piccone ed un setaccio. A sera tutto quanto è stato prodotto viene acquistato da imprese edili locali. I fiduciari di queste imprese giungono su autocarri ed iniziano sul greto lunghe discussioni sulla valutazione dei metri cubi accumulati e sul prezzo. È un lavoro duro, quello dei renaiuoli, che può rendere dalle 800 alle 1200 lire al giorno. Poco ma un poco che pare molto ai calabresi abituati alle basse paghe del bracciantato meridionale ed usi a vivere di pane nero, peperoncini rossi ed acqua. Ritengo che la condizione umana di questa gente sia degna di essere considerata con simpatia ed affetto. Nel corrente mese conterei comunque di fare, per conto mio, questo documentazione fotografica: se poi il materiale interesserà a Cinema Nuovo, sarò ben lieto di metterlo a disposizione. Nella speranza di incontrarLa presto, mi creda con sincera amicizia
Vladi Orengo
(giornalista, scrittore, regista)

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