L’ex presidente del Consiglio: anziché deprecarli, mettiamoci in sintonia con il popolo. Con Renzi non vinceremo mai. I dem e Berlusconi non avranno i numeri per il governo. 

MATTEO RENZI medium

Massimo D’Alema, lei è tra i vincitori del referendum. Che ha abbattuto l’ultimo leader di centrosinistra che resistesse in Europa. Ora si va verso il proporzionale e, se tutto va bene, un governo Pd-Berlusconi. Un vero trionfo.
«Non è che l’alternativa sarebbe stata migliore. Buona parte di questi guai li ha provocati Renzi. Diciamo le cose come stanno: la caduta di Renzi è stata costruita da lui stesso. È stato lui a imporre con tre voti di fiducia una legge elettorale incostituzionale, per poi dopo tre mesi considerarla anche sbagliata. È stato lui a impostare il referendum come un grande plebiscito sulla sua persona; dopo un’esperienza di governo fallimentare, nonostante il favore al di là di ogni ragionevole limite del sistema dell’informazione, almeno di quella ufficiale; che non mi pare abbia comunque avuto una grande influenza sull’esito finale del voto».

Fallimento totale?
«Legga il rapporto del World Economic Forum, che non è un’organizzazione trotzkista. Su 30 Paesi industrializzati, l’Italia è quartultimo come crescita inclusiva, terzultimo come equità tra generazioni con trend in netto peggioramento negli ultimi due anni, per fare alcuni esempi».

Renzi rivendica di aver cambiato segno: dal meno al più.
«Il segno è cambiato in tutto il mondo. Ma da noi la crescita economica è particolarmente bassa, mentre abbiamo una crescita impressionante delle disuguaglianze e della povertà, che si riflette nella geografia sociale del voto. Il Sì ha perso nelle periferie, al Sud, tra i giovani».

Le uniche città in cui ha vinto il Sì, a parte Milano, sono Firenze e Bologna. Renzi rivendica che il 91% degli elettori Pd l’ha sostenuto.
«Renzi dice tante cose che non hanno riscontro. In realtà, lui parla di elettori del Pd, mentre io parlo di elettori del centrosinistra, di cui una grande quota non vota più Pd. In pochi giorni abbiamo costituito 300 comitati: molti erano composti da persone di sinistra che non votavano più, e sono tornati alle urne per votare No. Sabato 28 gennaio ci riuniremo in assemblea, e proporremo di trasformare questi comitati in comitati per ricostruire il campo del centrosinistra».

dall'intervista di Aldo Cazzullo per corriere.it 

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