morbilloDal 2013 oltre 12 mila contagiati in Italia. Si moltiplicano le infezioni tra operatori sanitari. La Società italiana malattie infettive: «Necessaria la vaccinazione obbligatoria». Il morbillo in Italia rappresenta un'emergenza anche tra gli operatori sanitari, a partire da medici e infermieri: 100 casi, sui 2.295 totali, sono stati segnalati nel 2018 proprio tra gli operatori sanitari. Una situazione allarmante che il presidente della Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali (Simit), Massimo Galli, ha definito «una vergogna che ci pone nella posizione di fanalino di coda in Europa nella lotta contro una malattia eliminabile».

 

I numeri non lasciano dubbi sulla gravità della situazione: dall'inizio del 2013 i casi segnalati in Italia sono stati 12.787, e solo dal gennaio 2017 ad oggi i casi di morte per morbillo nel nostro Paese sono stati 17, soprattutto in bambini e adulti immunodepressi. Tra i 100 operatori sanitari ammalatisi, ha preciato la Simit, 83 non erano mai stati vaccinati, mentre 8 lo erano in maniera incompleta. Ed è di pochi giorni fa un nuovo focolaio della malattia in Puglia, con 8 nuovi casi. Va ricordato, ha avvertito Galli, che «ogni caso di morbillo è potenzialmente in grado di causare 16-18 casi secondari. È quindi assolutamente inaccettabile che un operatore sanitario non sia protetto e di conseguenza non protegga i suoi assistiti, evitando di contribuire alla diffusione dell'infezione». Ed ancora: l'età mediana degli operatori sanitari colpiti da morbillo - 35 anni - e l'età mediana dei casi di morbillo segnalati in Italia quest'anno - 25 anni - rivelano come a rischio di contrarre questa malattia siano anche gli adulti non vaccinati o che non si siano infettati in età infantile. Tra questi, molte donne in età fertile, che secondo gli infettivologi «dovrebbero assolutamente vaccinarsi prima di intraprendere una gravidanza».

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dall'articolo di lettera43.it 

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