Secondo il tribunale di Prato, non sussiste una correlazione temporale tra le condotte delittuose contestate ai rom e i beni sequestrati nel corso dell'indagine. Dovranno essere restituiti alle due famiglie rom di Prato coinvolte nell'inchiesta i beni sequestrati nel giugno dello scorso anno. 

 

A deciderlo il tribunale di Prato, azzerando le misure di prevenzione patrimoniale adottate quando scattò l'operazione.

La decisione del sequesrto inziale era scattata "dopo aver valutato la perdurante pericolosità sociale di sette appartenenti allo stesso nucleo familiare di etnia Rom che nel tempo, servendosi anche di prestanome, sono riusciti a disporre di beni per un valore evidentemente sproporzionato rispetto ai redditi percepiti e dichiarati"

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dall'articolo di   per ilgiornale.it 

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