differenza REI e Reddito di cittadinanza(Articolo del 29 Agosto 2017) Interessate circa 1,8 milioni di persone. Il Rei sostituisce il Sia, sostegno all’inclusione attiva. L’importo dell’aiuto corrisponde al massimo a quello dell’assegno sociale per gli over 65 senza reddito, pari a 485 euro al mese. “Un aiuto a famiglie più deboli, un impegno di Governo, Parlamento e Alleanza contro #povertà“. Con queste parole, su Twitter, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha annunciato l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo che introduce il reddito di inclusione (Rei). La misura si rivolge a una platea di 400mila famiglie, pari a circa 1,8 milioni di persone. L’importo dell’aiuto corrisponde al massimo a quello dell’assegno sociale per gli over 65 senza reddito, pari a 485 euro al mese. L’importo dipenderà dal numero dei componenti della famiglia e dalla situazione familiare e reddituale.

 

.................. Per l’esponente del Pd, grazie al Rei l’Italia è uscita definitivamente “da quella piccola ‘pattuglia‘ di paesi che non ha uno strumento di lotta alla povertà. Stato, comuni e associazioni ora potranno collaborare più fattivamente per intervenire a favore delle fasce più deboli“.

Come funziona il Rei e a chi si rivolge
Il ReI è una misura a vocazione universale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa finalizzato all’affrancamento dalla condizione di povertà. Viene riconosciuto ai nuclei familiari che rispondano a determinati requisiti relativi alla situazione economica. In particolare, il nucleo familiare del richiedente dovrà avere un valore dell’ISEE, in corso di validità, non superiore a 6mila euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro. In prima applicazione sono prioritariamente ammessi al REI i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni. Fermo restando il possesso dei requisiti economici, il REI è compatibilecon lo svolgimento di un’attività lavorativa. Viceversa, non è compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI o ialtro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.

Il reddito di inclusione è articolato in due componenti: un beneficio economico erogato su dodici mensilità, con un importo che andrà da circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti; una componente di servizi alla persona identificata, in esito ad una valutazione del bisogno del nucleo familiare che terrà conto, tra l’altro, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilità, dell’educazione, istruzione e formazione, della condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimità e sociali della persona e servirà a dar vita a un “progetto personalizzato” volto al superamento della condizione di povertà.

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Il ReI sarà concesso per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e sarà necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall’ultima erogazione prima di poterlo richiedere nuovamente.
Al ReI si accederà attraverso una dichiarazione a fini ISEE “precompilata“. È un’importante innovazione di sistema, che caratterizzerà l’accesso a tutte le prestazioni sociali agevolate migliorando la fedeltà delle dichiarazioni da un lato e semplificando gli adempimenti per i cittadini dall’altro.

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Poletti: “Nuovo approccio alle politiche sociali, il Rei non è una misura assistenzialistica”
Non si è fatta attendere la reazione del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, che ha spiegato tutti i particolari del provvedimento, sottolineando che “per la prima volta il nostro Paese ha uno strumento permanente di contrasto alla povertà fondato sul sostegno al reddito e sull’inclusione sociale. Uno strumento che impegna tutte le istituzioni e le comunità locali a stare a fianco dei più deboli“.

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 “Voglio infine ricordare – ha concluso il ministro – che il decreto legislativo prevede alcune rilevanti innovazioni: viene introdotta una importante semplificazione per i cittadini, che dal 1° settembre 2018 accederanno alla dichiarazione ISEE precompilata; si migliora la governance delle politiche sociali al fine di ridurre i divari territoriali e favorire l’integrazione tra i servizi; si istituisce ilSistema Informativo Unitario dei Servizi Sociali, per migliorare la programmazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche e rafforzare i controlli”.

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Commenti   

0 #3 Michele435 2019-01-28 18:54
Ottimo il riferimento al Rei di cui nessuno parla....
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0 #2 Cesare_Amen 2019-01-28 18:52
Isee, patrimonio immobiliare, periodi in cui si ottiene... MA PERCHÉ LA SINISTRA SI OPPONE? solo perché non è stata lei a proporla? Allora vuol dire che ODIANO GLI ITALIANI!
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0 #1 Vittorino-padre 2019-01-28 15:35
Perchè il PD di REnzi e Gentiloni, e TUTTA la SINISTRA combattono il Reddito di Cittadinanza??? per loro un GIOVANE da solo poteva vivere con 190 EURO... mentre il Reddito di Cittadinanza glie ne da ben 780 Euro !!!! Ecco la differenza. Loro NON VOGLIONO DARE LAVORO AI GIOVANI... SOLO MARCHETTE COME GLI 80 EURO A CHI NON NE AVEVA BISOGNO !!!! ASSURDO !!!!
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