lsdL'eccezionale durata degli effetti dell'LSD è dovuta al modo in cui le sue molecole interagiscono con il recettore cerebrale della serotonina, restando letteralmente incastrate nel sito di legame. La scoperta è di un gruppo di ricerca statunitense mentre un altro studio, effettuato a Zurigo, ha chiarito inoltre alcuni aspetti dell'azione della sostanza sul cervello.

L'eccezionale durata degli effetti allucinogeni dell'LSD (dietilammide dell'acido lisergico) – che possono superare le 12 ore, oltrepassando ampiamente le due ore in cui la sostanza è rilevabile nel sangue – è dovuta al singolare modo con cui la molecola interagisce con il suo recettore cerebrale. 

A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'Università del North Carolina a Chapel Hill e della Stanford University, che firmano un articolo su “Cell”.

Oltre a spiegare un enigma durato quasi mezzo secolo, in prospettiva la scoperta apre la strada alla possibilità di progettare farmaci – e in particolare psicofarmaci  – che esercitano i loro effetti terapeutici a microdosaggi, riducendo drasticamente i possibili effetti collaterali.
 
Un secondo studio, pubblicato su "Current Biology" chiarisce invece gli effetti dell'LSD sulla capacità di attribuire rilevanza a ciò che ci circonda.

Analizzando le immagini cristallografiche di una molecola di LSD legata a un recettore della serotonina, nel primo studio Bryan L. Roth e colleghi hanno scoperto che l'LSD era bloccato con un angolo insolito in una “tasca” del recettore dove si trova il sito di legame sulla membrana cellulare, proprio come un cassetto incastrato in uno scaffale.

Inoltre, una parte della proteina del recettore appariva ripiegata sulla molecola dell'allucinogeno, rendendone ulteriormente difficile il distacco e l'uscita. Questo spiega sia la durata degli effetti della sostanza, sia la sua capacità di agire a dosaggi molto bassi (la dose media è di circa 100 microgrammi).

La scoperta permetterà di definire meglio 
 
i meccanismi d'azione dell'LSD, una molecola su cui da qualche anno si è riacceso l'interesse dei farmacologi anche in seguito al numero crescente di persone che, soprattutto negli Stati Uniti, assumono la sostanza a dosi troppo basse per causare allucinazioni ma in grado – secondo di questi soggetti – di contrastare la depressione o stimolare la creatività.

Questo presunto effetto antidepressivo non è mai stato testato clinicamente e molti scienziati dubitano che a quei microdosaggi la sostanza possa produrre effetti rilevabili. Tuttavia, dato che il principale bersaglio dell'LSD è il recettore della serotonina (l'LSD agisce anche sui recettori della dopamina), un neurotrasmettitore correlato al tono dell'umore, secondo Roth e colleghi la questione merita ulteriori approfondimenti.

Svelato l'enigma dei lunghissimi "viaggi" con l'LSD
Modello della molecola di LSD (Laguna Design/Getty Images)
A chiarire alcuni meccanismi d'azione dell'LSD e la sua relazione con la creatività viene il secondo studio, condotto da ricercatori dell'Università di Zurigo, in cui è stato esplorato il modo in cui l'LSD modifica l'attribuzione di significato a un evento o un oggetto.

Grazie alla combinazione di imaging funzionale del cervello e valutazioni del comportamento dei soggetti, Katrin H. Preller e colleghi hanno scoperto che l'attribuzione di un significato e di una rilevanza personale a qualcosa è mediata dai recettori della serotonina.

I ricercatori hanno per esempio scoperto che brani musicali che in precedenza apparivano privi di significato, assumevano significati particolari quando i soggetti erano sotto l'effetto dell'LSD. Questi significati, tuttavia, scemavano fino a svanire quando veniva somministrata una sostanza che contrasta gli effetti dell'LSD sui recettori della serotonina.

Anche la caratteristica esperienza della perdita di confini del Sé sarebbe dovuta a un'alterazione nella capacità di attribuzione di significato e rilevanza a ciò che circonda il soggetto, causata dall'iperattivazione dei recettori della serotonina.
 

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