prostitute stradaAvrete letto della proposta veneta di istituire un albo regionale per prostitute. Pare che il primo ok sia stato dato e al di là delle mistificazioni delle abolizioniste – quelle che disapprovano per partito preso, giusto perché pensano di sapere cosa sia meglio per le altre donne, soprattutto per quelle che scelgono di vendere servizi sessuali – vanno fatte delle importanti e documentate considerazioni in merito. Come dice Pia Covre, presidentessa del Comitato per la difesa dei diritti civili delle prostitute, il tema viene riproposto quando c’è una campagna elettorale come arma di distrazione di massa.

Nessuna delle parti istituzionali impegnate nella discussione in realtà pare essere realmente interessata alla questione. Se così fosse allora si sarebbero premurati di discutere della proposta proprio con le persone interessate, ovverosia con le sex workers. Invece la proposta arriva dall’alto di una concezione paternalistica e securitaria che più che alle sex workers pensa a rimettere “ordine” sulla questione allo stesso modo in cui si faceva nel Ventennio.

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dall'articolo di  per IlFattoQuotidiano.it 

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