calce canapaLa canapa, appartenente alla famiglia delle cannabaceae, è una pianta a ciclo annuale che richiede poche cure per crescere ed è benefica per l’ambiente, se coltivata in maniera naturale: non necessita di molta acqua e fertilizzanti, in soli tre mesi e mezzo produce il quadruplo del raccolto che si ricaverebbe dalla stessa superficie di bosco in un anno ed è in grado di assorbire un elevato quantitativo di CO2 presente nell’aria. 

Grazie alle sue prestazioni, la Cannabis sativa vanta un’enorme quantità di utilizzi tanto nell’industria tessile, quanto nell’alimentare e nella bioedilizia. Si tratta, infatti, di una risorsa sfruttabile al cento per cento perché dal suo stelo, oltre alla fibra e all’olio, è possibile estrarre il canapulo, un residuo legnoso che si presta bene alla realizzazione di materiali edili.

In genere, questo materiale può presentarsi sotto forma di mattoni oppure in combinato con delle strutture di legno che hanno il compito di sorreggere il peso della costruzione; in questo caso, l’hempcrete viene direttamente versato o spruzzato negli appositi spazi dello scheletro dell’edificio dove, una volta pressato, si solidifica.

Il calce e canapa, dunque, rappresenta una valida soluzione al tradizionale cemento, la cui lavorazione nelle cementerie implica una notevole emissione di polveri sottili e sostanze dannose per il Pianeta. Una risorsa di tutto rispetto per un’industria edile più responsabile e innovativa.

Articolo completo di  Chiara Riccio su Lifegate.it 

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