Mediaset perde contro Travaglio(31 Gennaio 2013) Il tribunale dei Roma ha respinto la richiesta di risarcimento del gruppo milanese, che invece dovrà versare 30mila euro all'Editoriale Il Fatto spa. Una sentenza che potrebbe valere come uno spartiacque, nell’Italia dove le cause contro giornali e giornalisti spesso sono prove tecniche di mordacchia. A scriverla, la prima sezione del Tribunale civile di Roma che, con il provvedimento depositato martedì scorso, ha respinto come “manifestamente infondata” e “forse motivata dall’avversione politica” la richiesta di risarcimento di Mediaset e Rti nei confronti di Marco Travaglio, Antonio Padellaro e dell’Editoriale Il Fatto Spa, difesi dall’avvocato Caterina Malavenda. Soprattutto, ha condannato le due aziende a pagare 30mila euro di “danni non patrimoniali”, arrecati ai due giornalisti e alla società che edita il Fatto Quotidiano

 UNA DECISIONE più unica che rara, nei tribunali italiani. Ma in linea con quanto previsto dall’articolo 96 del Codice di procedura civile: “Il giudice che accerta l’inesistenza del diritto per cui è stata trascritta domanda giudiziale, su istanza della parte danneggiata condanna al risarcimento dei danni l’attore procedente, che ha agito senza la normale prudenza”. La sentenza chiude una vicenda iniziata il 15 dicembre 2010 con il ricorso in sede civile di Mediaset e di una sua società, Reti televisive italiane (l’ex Mediatrade). Le due società chiedevano la condanna di Travaglio, del direttore del Fatto Padellaro e dell’editore per un articolo dello stesso Travaglio, pubblicato sul quotidiano il 19 settembre 2010. Nel pezzo, il giornalista ricordava la proposta del deputato Giuseppe Consolo (allora nel Pdl, ora in Fli) di estendere l’autorizzazione a procedere nei confronti dei parlamentari anche ai procedimenti per reati ministeriali. Travaglio scriveva: “Resta da capire cosa c’entrino i processi a B… i fondi neri di Mediaset vanno dagli anni 90 al 2002, e quelli Mediatrade comprendono il periodo successivo, durante il quale B. è stato al governo e all’opposizione, ma né Mediaset né Mediatrade hanno alcuna attinenza col governo o col Pdl, a meno che Consolo non arrivi a sostenere che le funzioni ministeriali comprendono pure frodi fiscali, falsi in bilancio e appropriazioni indebite”. Parole che, secondo Mediaset e Rti, “non potevano configurare un legittimo esercizio del diritto di critica dell’autore, per la falsità delle informazioni fornite”.

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dall'articolo di  per IlFattoQuotidiano.it 

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