Il ricordo di Fo e Casaleggio, il referendum, l'orgoglio di essere italiani: il messaggio del leader del M5s. Il Movimento, osserva Grillo, "non vuole scalare la società, è la società che scala attraverso il Movimento. Noi siamo quelle passerelle che mettevano per conquistare i castelli nel Medioevo.
"È stato un anno un po' particolare, di perdite gravi". Beppe Grillo cita Dario Fo e Gianroberto Casaleggio, è uno dei primi passaggi del suo saluto di fine anno, un "contro-discorso" andato in streaming sul blog e sul profilo Facebook del leader M5s dalle 20.30, in contemporanea con il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Devo farvi gli auguri di un anno che sta passando, il 2016 e non so come farli. Non volevo proprio farlo.
Avevo pensato di fare un intervento in silenzio per sentire questi rumori…", dice, riferendosi ai "rumori della stampa, della televisione e dei telegiornali" che per Grillo "non hanno spostato nulla", "il No, il Referendum, tutta l’informazione per cambiare la testa degli italiani non è riuscita. Gli italiani hanno guardato finalmente la realtà come dicevo qualche anno fa: con la testa in giù e i piedi in su. Alla rovescia. E guardando alla rovescia hanno capito quale è la vera realtà".
Una "perdita gigantesca" quella del "coautore di tutto", Casaleggio, e ricorda che "quando progettavamo che cosa fare, lui era un manager, io ero un comico: due personalità che si scontravano. Era uno scontro apparente". Ed è questo uno degli elementi, dice Grillo, che i partiti politici "non ci perdoneranno mai: che un comico è stato un cofondatore di un Movimento. Che non ci prendiamo tanto sul serio, che abbiamo l’ironia". Nessuno, continua, "credeva che potesse nascere un Movimento dalla Rete, con un Vaffa! Questa rabbia concentrata… e adesso è diventato quello che avete visto: il primo Movimento politico". L'eredità di Casaleggio è "una cosa straordinaria", "un sistema operativo dove chiunque entra, guarda e può votare le leggi; può votare il presidente della Regione, può votare il sindaco, andare a vedere chi sono prima delle elezioni. Può fare una legge. Per un cittadino comune poter lasciare un segno della sua vita, della sua professione nella realtà, è straordinario. E questo è un mezzo di democrazia veramente diretta e dal basso".
Il Movimento, osserva Grillo, "non vuole scalare la società, è la società che scala attraverso il Movimento. Noi siamo quelle passerelle che mettevano per conquistare i castelli nel Medioevo. Appoggiavano le scale, entravano e conquistavano il castello". Il Movimento, continua, "ha disintegrato tutta questa roba circolare, finta. I cittadini iniziano a capire una cosa meravigliosa", ovvero che "non sei più rappresentato da nessuno ma ti autorappresenti, con strumenti come Rousseau".
"Abbiamo fatto uno studio", continua il leader del M5s: "Il lavoro nel 2025 quale sarà? Come andrà il mondo fra 10 anni. Non è tanto. Il futuro è fra un momento. Noi stiamo ragionando fino al 2025. Stiamo votando sul blog il programma energetico, grazie a questo meraviglioso sistema operativo che abbiamo. Votiamo su tutto: come le energie che in 30-40 anni passeranno dalle fossili alle rinnovabili, come? Attraverso quali step? Come sarà il lavoro? Un ragazzo di 20 anni nel 2015 avrà 580 mila ore di vita. Dedicherà 60 mila ore della sua vita al lavoro. E ne avrà 240 mila dedicate al tempo liberato dal lavoro". E se è difficile "gestire flussi di persone, di tempo libero delle persone", l'unico modo secondo Grillo, che cita "Marchetti, un grande studioso della geopolitica del lavoro", è "l'istruzione, la scuola, la curiosità della cultura, l'intelletto. Abbiamo delle scuole ancora come la Linea Maginot, in bunker trincerati sottoterra. Abbiamo ancora una scuola che prepara al lavoro. Lavoro: è una parola che non ha quasi più senso". Paventa il rischio di "scenari apocalittici", se non si troveranno "sistemi per far interagire l’economia con le persone", si interroga sui "che tipi di lavori ci saranno, ci saranno i coworking e la sparizione degli uffici", "hai il mondo dentro questo iPhone, nel taschino, e il mondo nel taschino può essere una cosa meravigliosa l’apocalisse della tua intelligenza".
Il 2017, secondo Grillo, sarà di "riscatto e orgoglio", dopo aver "passato un anno a prenderci insulti, tonnellate di roba immonda": "Dobbiamo essere orgogliosi di essere i migliori, perché l’italiano è il migliore, perché il made in Italy fa presa in tutto il mondo, perché la nostra piccola media impresa è straordinaria". Oggi, prosegue, "siamo indietro, un popolo di vecchi, nel 2025 ci saranno più 60enni che 18enni. Che cosa faremo?". "Non abbiamo natalità, nel contempo blocchiamo l’immigrazione o non inseriamo l’immigrazione in un modo logico: senza essere né di destra, né di sinistra, ma in un modo razionale, creando corridoi umanitari, controllando chi arriva in Italia. Sono tutti problemi pazzeschi e questi di che cosa parlano? Del populismo". "Ma io voglio lasciarvi con questo messaggio: con l’orgoglio di quello che siamo. Siamo italiani e lo voglio gridare per la prima volta" anche se, aggiunge, "non sono un patriota nel senso letterale della parola". "Siamo i migliori, cari signori, e lo dimostreremo. E noi siamo la sintesi, come Movimento 5 Stelle, dei migliori in Italia. Arrivederci a tutti e auguri".
da repubblica.it
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