pilizia usa uccideIl 63 per cento delle vittime disarmate dei poliziotti non sono afroamericani. I «neri» uccisi dalla polizia sono il doppio dei bianchi. Parola di Barack Obama, primo presidente di colore degli Stati Uniti d’America. Dopo il massacro degli agenti a Dallas, l’inquilino della casa Bianca ha spiegato che le uccisioni degli afroamericani da parte della polizia «non sono una questione solo nera o ispanica, ma americana» e «tutte le persone imparziali dovrebbero essere preoccupate della frequenza con cui la polizia uccide gli afroamericani». Ma è vero che le vittime di colore sono il doppio di quelle caucasiche? Senza voler sottovalutare il problema razziale negli Usa e neppure la gravità di certi comportamenti degli agenti, i dati ci dicono che non è così.

 

Obama, parlando dopo la morte di Alton Sterling in Louisiana e di Philando Castile in Minnesota per mano delle forze dell'ordine, ha sottolineato che il fenomeno rappresenta un «grave problema» e non si tratta di «casi isolati». Ma non ha detto che, sebbene siano tredici su cento, gli afroamericani rappresentano il 43% degli uccisori di poliziotti durante l’esecuzione di crimini, escludendo quindi uccisioni casuali, almeno secondo cifre fornite dall’Fbi in relazione ai nove anni che vanno dal 2004 al 2013. Il Federal Buerau of Investigation ha calcolato che, sempre nello stesso lasso di tempo, ci sono stati 511 «officers» (agenti) uccisi e 540 sparatori.

Sempre parlando fuor di propaganda, in base a una recente ricerca di Gary Ridgeway, dell’università di Pennsylvania, i «cops» di colore hanno il grilletto molto più facile di quelli bianchi. Insomma, sparano e uccidono di più. E, ovviamente, questo non è attribuibile a un atteggiamento razzista o discriminante nei confronti dei «neri». Secondo il quotidiano Washington Post, l’anno scorso la polizia ha ucciso 965 persone. Di queste, 564 impugnavano un’arma da fuoco; 281 un’altra arma e solo 90 erano disarmati. Il famoso giornale Usa ha sottolineato che la polizia usa la forza principalmente per proteggere la vita umana e l’uso contro soggetti disarmati è raro. Non solo: l’uso della forza contro afroamericani è largamente proporzionale al numero di crimini commessi da questi ultimi. Nel 2014, per fare un esempio, gli afroamericani hanno rappresentato la maggioranza di arrestati per omicidio e rapina e l’82 per cento di tutte le morti causate da armi da fuoco nella comunità nera sono state omicidi.

Sempre il Post, ha precisato, cifre alla mano, che il genere di uccisioni che ha lanciato il movimento «Black Live Matters» (le vite dei neri contano) costituiscono meno del 4 per cento di tutte le uccisioni da parte degli agenti. Insomma, anche se il presidente Obama ha precisato che esistono «disparità razziali evidenti nel sistema anno dopo anno» e che quanto «accaduto è il risultato di una mancanza di fiducia che esiste tra i tutori della legge e troppe delle comunità di cui sono al servizio», ciò non significa che all’origine delle uccisioni di afroamericani ci siano ragioni razziali.( Ha collaboratro il sito wwwsostenitori.info ).

da ilempo.it