farm bianchi discriminatiIn Sudafrica il fenomeno del razzismo verso i bianchi è una piaga reale. Se ne parla poco, soprattutto in Italia, ma i contadini bianchi sono al centro di vere e proprie persecuzioni da parte dei neri. Tanto che l’Australia sta pensando di mettere a punto per loro un vero e proprio programma umanitario, fatto di visti specialiconcessi in tempi rapidi per gli agricoltori bianchi vittime di violenza.  La misura che Sidney sta mettendo a punto è una tipologia di visto simile a quello che l’Australia ha concesso a 12.000 rifugiati dalla Siria e dall’Iraq tra il 2015 e il 2017 in risposta alla crisi in Medio Oriente per la lotta contro lo Stato islamico. Perché in Sudafrica gli agricoltori bianchi vengono uccisi al ritmo di più di uno alla settimana in media. Solo lo scorso anno sono stati settanta gli agricoltori bianchi ammazzati in 345 assalti alle fattorie. Tutto ciò nel silenzio generale, tranne quando a essere colpiti sono contadini bianchi non sudafricani, come è accaduto a una coppia di inglesi. In quel caso i media ne hanno dato conto.

 

Al centro delle preoccupazioni australiane c’è la politica del l nuovo presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, che sta portando avanti cambiamenti legali per consentire l‘esproprio dei terreni agricoli dei bianchi senza compenso per la ridistribuzione ai neri sudafricani. Questo perché secondo Ramaphosa nonostante le misure adottate dalla fine dell’apartheid e l’avvento della democrazia nel 1994, in Sudafrica la minoranza bianca, che rappresenta l’8% della popolazione totale, possiede il 72% dei terreni; i meticci e gli indiani il 15%, e la maggioranza nera, solo il 4% delle terre coltivabili. Sono però i bianchi a reggere le fila dell’economia sudafricana.

La questione degli espropri delle terre dei bianchi, così come è stata prevista del governo sudafricano, rappresenta una vera e propria forma di razzismo, e lo riconosce anche la stessa Fondazione Mandela, che ha chiesto ai tribunali di vietare le “esibizioni pubbliche” della bandiera sudafricana dell’era dell’apartheid. La fondazione sostiene che l’esibizione della bandiera è “un incitamento all’odio e alla discriminazione”. Esattamente quello che i neri stanno facendo nei confronti dei bianchi.

Anna Pedri per https://www.ilprimatonazionale.it