PD patto a treEmiliano, Speranza e Rossi lanciano un nuovo movimento: «Renzi non ci ha ascoltati». E aprono a Pisapia e Vendola. La scissione di via Barberini è stata decisa al numero civico 36, nella sede romana della Regione Puglia. Al primo piano, dove c’è l’ufficio di Michele Emiliano. Non c’è ancora un nome, non c’è un logo: è ancora presto. C’è però un patto a tre tra Emiliano, Roberto Speranza ed Enrico Rossi per fondare un movimento dando vita ad una «costituente» a sinistra del Pd. Un movimento, non un partito, in cui non c’è né un leader né un candidato premier che il sistema proporzionale non richiede. È la «costituente di centrosinistra» di cui parla pure D’Alema. Aperta alla società, alle associazioni, a coloro che sono delusi da Renzi e che hanno votato 5 Stelle. «Una separazione consensuale dal Pd e non conflittuale». Dopo le elezioni non è escluso che si possano mettere insieme le forze parlamentari per formare un governo e fermare i populisti.  

È la logica del proporzionale che spinge a valorizzare l’identità rispetto alle coalizioni. E allora ognuno faccia la sua battaglia, presenti il suo programma. Il partito di Renzi potrebbe fare il pieno di voti moderati e svuotare Forza Italia; il movimento nascente raccoglierà tutti i voti a sinistra e un pezzo del bacino elettorale pentastellato, fino al centro. Un nuovo Ulivo, un nuovo centrosinistra in cui non ci saranno in prima fila Bersani e D’Alema. Loro due si impegneranno in campagna elettorale ma faranno un passo di lato rispetto all’impegno e al lavoro diretto e organizzativo. A guidare il movimento saranno il governatore pugliese, il presidente toscano e il giovane ex capogruppo del Pd.  

Rossi, Emiliano e Speranza si sono stretti la mano nel salotto di via Barberini 36.

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dall'articolo di Amedeo La Mattina  per lastampa.it  

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