FlixbusVenti righe nel Milleproroghe approvato giovedì dal Senato, lo stesso decreto che ha scatenato la rivolta dei tassisti, rischia di bloccare i bus low cost verde-arancio di Flixbus. L’Anav, l’associazione nazionale delle imprese di autotrasporto viaggiatori associata a Confindustria, che accusava il gruppo italo-tedesco di concorrenza sleale, incassa il risultato. Flixbus, che da metà 2015 a oggi ha trasportato circa 3 milioni di passeggeri su e giù per l’Italia, parla di un blitz al limite della legge. 

Tutto nasce da un emendamento presentato da 4 senatori pugliesi del gruppo Conservatori e riformisti (Tarquinio, Bruni, Perrone e D’Ambrosio Lettieri) che rinvia a fine 2018 l’attuazione del Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile e quindi, pena la decadenza delle autorizzazioni, precisa che a guidare un raggruppamento di imprese che svolgono i servizi bus su scala interregionale debbano essere «operatori economici la cui attività principale è il trasporto di passeggeri su strada». Per cui Flixbus, che in realtà opera attraverso una piattaforma web finirebbe fuori legge.  

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dall'articolo di Paolo Baroni per lastampa.it   

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