Silvio Berlusconi ha osservato con interesse l'assemblea Pd, lo psicodramma di una sinistra con la vocazione al suicidio che, come nella sua miglior tradizione, si spacca, si demolisce. "La sinistra è andata in frantumi - ha commentato il Cavaliere con i suoi, parole riportate da Repubblica -. Questo è il nostro momento, abbiamo la vittoria a portata di mano". Il leader di Forza Italia, insomma, fiuta la possibilità di tornare al governo approfittando dell'harakiri del Pd. Già, perché comunque Matteo Renzi uscirà indebolito dalla probabile scissione, e al voto rischia di diventare terza potenza, superato dai grillini e da un centrodestra compatto.
Ovvio, la sfida non è delle più semplici: Berlusconi deve trovare l'intesa con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, e negli ultimi tempi, come è noto, i rapporti sono burrascosi e le divergenze significative. "Dobbiamo ricostruire il centrodestra, non abbiamo alternative, ma non certo per consegnarlo a Matteo", che in quest'ultimo caso è Salvini. Ma Berlusconi ha un piano: al netto della speranza di essere riabilitato dalla Corte di Strasburgo e di poter dunque correre, ha scelto il nome su cui vorrebbe puntare per la scalata a Palazzo Chigi. E il nome è presto detto: Luca Zaia.
Per incoronarlo Berlusconi non ha intenzione di cedere alle primarie, che Salvini invoca per l'8 e 9 aprile insieme a Meloni e Raffaele Fitto. Il Cav, infatti, è convinto di avere i numeri: in primis perché, ad oggi, nei sondaggi Lega e Forza Italia vengono dati pari, al 13 per cento. Ma per "staccare" il Carroccio, Berlusconi vuole giocarsi la carta Umberto Bossi: da tempo circola la voce che intenda candidarlo, e secondo una rilevazione commissionata da Forza Italia il Senatùr, da solo, varrebbe il 3 per cento. Punti sottratti alla Lega e che, dunque, consegnerebbero a Forza Italia la leadership nel centrodestra.
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dall'articolo di liberoquotidiano.it