Renzi Orlando Emiliano"Chi sta con chi" al congresso del Pd, stavolta, è un gioco facile facile: nel governo stanno tutti, o quasi, con Matteo Renzi. Nella squadra di Paolo Gentiloni, ma anche tra i governatori dem, sono in larghissima parte schierati con il segretario uscente in vista dei gazebo. Poi, certo, il gradimento reale dell'ex premier è assai diverso da quello della scalata del 2013. Malumori, adesioni con riserva, possibili defezioni o giravolte dell'ultimo secondo: il clima è cambiato, ma per adesso gli sponsor dichiarati di Andrea Orlando e Michele Emiliano si contano sulle dita di una mano. Gruppi parlamentari a parte, dove invece il ministro della Giustizia ha un suo peso e il governatore pugliese non manca di truppe.
 
Padri nobili
E' forse la categoria meno "renziana" tra quelle esaminate. Romano Prodi, ad esempio, non è schierato e difficilmente lo farà da qui alle primarie. Il Professore resterà defilato, probabilmente, ma non è esclusa qualche sorpresa tra i suoi seguaci, in chiave antirenziana. Walter Veltroni, invece, si è segnalato per un intervento decisivo nel corso dell'ultima assemblea nazionale, nel quale ha "coperto" la linea del segretario. La tendenza è quella, il resto si vedrà. Arturo Parisi, regista dell'Ulivo, dovrebbe stare con l'ex premier. Qualche sorpresa potrebbe arrivare da Enrico Letta: lui difficilmente si esporrà, ma i lettiani dovrebbero schierarsi con Orlando. Amico e maestro del Guardasigilli è infine Giorgio Napolitano: su questo, nessun dubbio.
 
Ministri
Dalle parti di Palazzo Chigi pare esista solo Renzi in campo. Se si esclude Anna Finocchiaro, che ha lanciato qualche segnale a favore del Guardasigilli, per il resto è un diluvio di adesioni al renzismo: Maurizio Martina, Roberta Pinotti, Marianna Madia, Graziano Delrio e, naturalmente, Luca Lotti. I big dell'esecutivo, cioè Dario Franceschini e Marco Minniti, hanno fatto asse nel tentare di frenare le accelerazioni del segretario uscente, ma difficilmente si spingeranno oltre: sosterranno Renzi, almeno per il momento. Dovessero cambiare idea nelle prossime settimane, la storia di queste primarie prenderebbe un'altra direzione.    
 
Viceministri e sottosegretari
Anche nel sottogoverno c'è quasi solo il segretario uscente, se non altro perché tre anni di governo insieme al leader di Rignano non sono trsacorsi invano. Da Maria Elena Boschi a Teresa Bellanova fino a Davide Faraone, siamo nel campo delle diverse sfumature di renzismo. Angelo Rughetti e Sandro Gozi, passando per Enzo Amendola: stanno tutti con l'ex premier. Non Filippo Bubbico, che ieri ha lasciato il governo per seguire la scissione di Pierluigi Bersani. L'unico "orlandiano" nell'esecutivo è la sottosegretaria all'Ambiente Silvia Velo.
 
Governatori
Qualcosa si muove invece sul fronte dei presidenti di Regione. E' di ieri la notizia dell'endorsement del governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: "Sosterrò Orlando". Il campano Vincenzo De Luca, invece, darà una mano a Matteo Renzi, nonostante le feroci polemiche scatenate dall'ipotesi di una candidatura del figlio nelle liste del Pd alle prossime politiche. Come De Luca, anche la governatrice dell'Umbria Catiuscia Marini starà con l'ex premier, al pari di Stefano Bonaccini (Emilia Romagna). Di Enrico Rossi si sa: il presidente della Toscana è già fuori dal Pd, a braccetto con D'Alema e Bersani. Piccolo punto interrogativo invece sulle mosse del calabrese Mario Oliverio: sta decidendo se sostenere Renzi oppure Orlando. Gigantesco punto di domanda, infine, per il siciliano Rosario Crocetta: chi appoggerà al congresso?

Articolo di per repubblica.it

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