clandestini nel Messico“In questo momento, il Messico sta deportando molto più immigrati provenienti dall’America Centrale di quanto non stiano facendo ora gli Usa: molti direbbero che stiamo facendo il lavoro sporco per loro”. È quanto afferma a Foreign Policy Chris Wilson, vice direttore dell’Istituto Woodrow Wilson International Center for Scholars del Messico. A differenza di quanto molti possano pensare, quando si tratta di sicurezza e controllo dell’immigrazione, il Messico non scherza affatto. E la cooperazione con gli Stati Uniti, nonostante le minacce di Donald Trump e la diatriba sul Muro, è più viva che mai. Un rapporto, quello tra le forze dell’ordine Usa e messicane, che si è consolidato negli ultimi anni, con un obiettivo comune: frenare l’immigrazione clandestina.

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Come racconta Molly O’Toole in un interessante servizio pubblicato su Foreign Policy, il principale problema per gli Stati Uniti non è rappresentato dai messicani, ma dall’immigrazione proveniente dall’America Centrale: “Gli attraversamenti illegali verso gli Stati Uniti dal Messico sono tra i più bassi degli ultimi 40 anni, con il flusso che si è invertito a partire dal 2009 come conseguenza alla crisi e – scrive Molly O’toole – Piuttosto, la rotta migratoria passa attraverso Paesi segnati dalla violenza e dal caos, come il “Triangolo d’oro”, ossia Gautemala, Honduras ed El Salvador. E non si tratta solo di centroamericani. L’immigrazione globale – da Haiti, Cuba, Camerun e Somaila – ha spinto più persone a utilizzare questo percorso verso gli Stati Uniti”:

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