Roberta Lombardi"Stracciato il progetto iniziale. Dimezzate le cubature extra-stadio. Nessun grattacielo. Questo è uno stadio fatto bene, brava Virginia Raggi". Così la deputata M5S Roberta Lombardi promuove via Twitter la decisione della sindaca Raggi, che ieri in serata ha annunciato l'accordo per realizzare lo stadio della Roma a Tor di Valle. Dopo mesi di critiche e polemiche, le due esponenti M5S sembrano di nuovo d'accordo, almeno sullo stadio.

Dopo il malore e il rientro in Campidoglio, una svolta a sorpresa rivendicata come un grande successo dalla sindaca M5S: "via le torri", i grattacieli Libeskind, e un taglio delle cubature di circa la metà sul progetto originario, che prevedeva quasi un milione di metri cubi di cemento; opere pubbliche che restano ma divise 'in due fasi di realizzazione'. Un'intesa raggiunta dopo una riunione rinviata per ore per il problema di salute di Raggi, che costringe la sindaca ad accertamenti in ospedale, e poi anche per un incontro con la sua maggioranza.

Quindi l'annuncio, con il direttore generale della Roma Mauro Baldissoni che parla di "giornata storica". "Oggi inizia un nuovo capitolo", afferma il presidente Usa giallorosso James Pallotta.

Il Colosseo moderno tanto voluto da Francesco Totti e James Pallotta quindi si farà. "Uno stadio fatto bene", il tweet della Raggi, subito rilanciato da Beppe Grillo, che pure aveva detto 'no' a Tor di Valle. "Tre torri eliminate; cubature dimezzate, addirittura il 60% in meno per la parte relativa al Business Park - scrive Raggi su Facebook -; abbiamo elevato gli standard di costruzione a classe A4, la più alta al mondo; mettiamo in sicurezza il quartiere di Decima che non sarà piu soggetto ad allagamenti; realizzeremo una stazione nuova per la ferrovia Roma-Lido. Abbiamo rivoluzionato il progetto e lo abbiamo trasformato in una opportunità", aggiunge la sindaca.

L'obiettivo del vertice era trovare un compromesso tra i proponenti - As Roma e il costruttore Luca Parnasi, proprietario dei terreni a Tor di Valle - e l'amministrazione M5S, su posizioni diverse, a sette giorni dalla scadenza del 3 marzo della Conferenza di servizi. L'intesa c'è, a placare la base ecologista M5S e i tanti tifosi romanisti che volevano uno stadio nuovo per la propria passione e le proprie ambizioni. Un gruppo si era riunito davanti al Campidoglio al grido di 'Virginia famo sto stadio' e lo striscione di sapore calcistico 'Basta melina'. Basta temporeggiare, insomma.

Il nuovo progetto, però, non ha convinto tutti all'interno del Movimento. Anzi, come spiega il Fatto Quotidiano, la discussione di ieri è sfociata in una spaccatura:

Non sono bastate due ore di discussione accesa in Campidoglio e un taglio “monstre” sulle cubature per oltre il 50% del progetto. Il Movimento 5 stelle si è spaccato sul nuovo stadio della Roma, con tanto di conta interna sommaria, accuse e recriminazioni. La grande opera (ora un po’ meno grande) di Tor di Valle a questo punto si farà. Come volevano Virginia Raggi, Beppe Grillo e un po’ tutti i vertici nazionali. Ma rischia di costare caro al Movimento, che per approvare la delibera necessaria a completare l’iter della Conferenza dei servizi potrebbe essere costretto addirittura a chiedere l’aiuto del Partito Democratico. Un patto col diavolo, o quasi, nell’ottica M5s.

 Articolo di redazione di huffingtonpost.it

 

 

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