Libia, mentre il governo italiano chiacchiera inutilmente, il dittatore turco Erdogan sta per scatenare l’invasione. Come ha fatto in Siria, nell’indifferenza internazionale e soprattutto dei governi di sinistra italiani. Non dimentichiamo che la sinistra italiana da anni preme per l’ingresso dell’imperialista Turchia nella Ue.
Erdogan: già l’8 gennaio invaderemo la Libia
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato oggi che il governo di Ankara si appresta a presentare al parlamento il prossimo 7 gennaio un provvedimento sull’invio di truppe in Libia. “Noi andremo nei posti in cui siamo stati invitati ad andare”, ha affermato il capo dello stato turco. “Dal momento che esiste un invito esteso dalla Libia, noi lo accoglieremo”, ha aggiunto. Erdogan conta sull’approvazione del parlamento del disegno di legge sull’invio di truppe in Libia già l’8 o il 9 gennaio prossimi. “Se Dio vuole, approveremo il nostro provvedimento in parlamento l’8 o il 9 gennaio”, ha affermato.
Intanto Haftar non si ferma, deciso a cacciare il governo-fantoccio della Ue di al Serraj. Le forze del generale Khalifa Haftar hanno condotto raid aerei contro la città di Zawiya, una cinquantina di chilometri a ovest di Tripoli. Lo scrive il Libya Observer, mentre testimoni parlano di morti e feriti nel raid che avrebbe colpito una farmacia.
Il governo-fantoccio di Serraj minaccia l’Europa
E il governo-fantoccio libico continua a propalare menzogne e minacce. “Se Tripoli cade, cadranno Tunisia ed Algeria”. E’ l’allarme lanciato dal ministro dell’Interno del governo-fantoccio della Libia, Fathi Bashagha. In visita a Tunisi, ha parlato del conflitto nel Paese e annunciato un’alleanza con Turchia, Tunisia ed Algeria per la stabilità nel Nordafrica. E ha confermato la complicità con Erdogan. “In caso di escalation” del conflitto, il governo di accordo nazionale di Tripoli chiederà ufficialmente il sostegno della Turchia. Haftar, ha denunciato Bashagha, “ha fornito basi militari a forze straniere in Libia. Se questa situazione continuerà, noi abbiamo il diritto di difendere Tripoli e chiederemo ufficialmente al governo turco il suo sostegno militare”. Un sostegno, ha precisato, il cui obiettivo è di scacciare le forze mercenarie e le loro basi fornite da Haftar a Paesi stranieri senza l’accordo del Gna”.
di Giovanni Trotta per www.secoloditalia.it