Renzi copia BrunettaIl segretario uscente del Partito Democratico dice no al reddito minimo perché "nega il primo articolo della Costituzione", dimenticando le misure simili attive in varie Regioni a guida Pd. E poi rilancia con una proposta a cui sta lavorando Forza Italia (con un dossier di Brunetta). Non serve un reddito di cittadinanza, ma un lavoro di cittadinanza. L’idea è del segretario uscente del Partito Democratico Matteo Renzi. Parla dalla California, dove ha deciso di riflettere sulla ripartenza del suo percorso politico, attraverso il Messaggero: “Garantire uno stipendio a tutti non risponde all’articolo 1 della nostra Costituzione, che parla di lavoro, non di stipendio. Il lavoro non è solo stipendio ma anche dignità. Il reddito di cittadinanza nega il primo articolo della nostra Costituzione”. Cosa intende per “lavoro di cittadinanza” non si sa. Mentre tutti si chiedono cosa possa essere (lavori una tantum? Socialmente utili? A chiamata?), ecco che basta fare una ricerca sul web per scoprire che la proposta del lavoro di cittadinanza Renzi non l’ha scoperta in California. Bensì in Italia, leggendo la Stampa del 9 febbraio. E’ infatti un’idea lanciata dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, con tanto di dossier elaborato dal consigliere economico e capogruppo a Montecitorio Renato Brunetta, non proprio un amico di Renzi. D’altra parte, dicono i maligni, i due si dovranno pur preparare a governare insieme dopo le prossime elezioni politiche, che quasi sicuramente non daranno una maggioranza definita.

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Il dato politico dell’uscita di Renzi è che ha l’urgenza di trovare un segno per “farsi notare”, di utilizzare un nuovo linguaggio, nuove elementi di riconoscimento per far ripartire il suo percorso politico, dopo la sconfitta al referendum costituzionale, le dimissioni da capo del governo, la crisi nera in cui ha trascinato il suo partito. Renzi ha la fretta di individuare, insomma, le nuove parole d’ordine, dopo lo svuotamento di quelle che ha usato in questi tre anni. La sua campagna elettorale per le primarie del Pd avrà il via ufficiale con la presentazione della sua mozione congressuale a inizio marzo, al Lingotto di Torino, cioè lo stesso posto in cui fu fondato il Partito Democratico nel 2007. “Dobbiamo rivoluzionare il nostro welfare che negli Usa non c’è come da noi in Europa“.

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Il M5s: “Si è dimenticato che ha governato per 3 anni”
Nel frattempo le opposizioni al governo rispondono a Matteo Renzi. “Lavoro di cittadinanza? Ci chiediamo come mai non ci abbia pensato negli ultimi 3 anni in cui ha governato il Paese” dichiarano i parlamentari M5S delle commissioni Lavoro di Camera e Senato. “Il Jobs Act doveva creare lavoro – proseguono i Cinquestelle – ma oltre ad essersi rivelato un vero e proprio sperpero di miliardi di euro, è servito solo per rendere il mondo del lavoro più precario ed insicuro. Renzi non ha alcuna credibilità ed ha dimostrato di non aver mai avuto alcuna visione di futuro”.

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