Dj Fabo bacio cane AskNewsSono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato. Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore, di dolore, di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco. Grazie mille”. E’ l’ultimo messaggio di Dj Fabo dal Paese elvetico dove ha scelto il suicidio assistito. Proprio Cappato ha dato notizia dell’avvenuto decesso. Fabiano Antoniani era da ieri in Svizzera dove aveva affrontato le procedure per accedere al suicidio assistito. Nel suo ultimo messaggio audio i ringraziamenti a chi lo ha accompagnato nel suo ultimo viaggio e le accuse allo Stato italiano. Fabo aveva 40 anni e dal 2014, dopo un incidente stradale, era cieco e tetraplegico: ha morso un pulsante per attivare l’immissione del farmaco letale. Dalla politica alla Chiesa, le reazioni alla notizia della sua morte.

Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo”. Lo scrive su Twitter il radicale Marco Cappato. In mattinata l’ultimo audio del dj, cieco e tetraplegico dal 2014 dopo un grave incidente stradale, pubblicato su Facebook: “Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato”. Fabo, al secolo Fabiano Antoniani, 40 anni, era da ieri in Svizzera dove aveva affrontato le procedure per accedere al suicidio assistito. Il dj ha dedicato parte del messaggio proprio a Cappato, promotore della campagna Eutanasia legale, che lo ha accompagnato in Svizzera: “Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore – ha detto Dj Fabo – Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco, grazie mille”. Cappato, da parte sua, ha raccontato così gli ultimi attimi di vita del 40enne: “Dj Fabo ha morso un pulsante per attivare l’immissione del farmaco letale: era molto in ansia perché temeva, non vedendo il pulsante essendo cieco, di non riuscirci. Poi però ha anche scherzato” ha raccontato il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni all’Ansa. Cappato, poi, ha annunciato le sue prossime mosse: “Al mio rientro in Italia, nella giornata di domani, andrò ad autodenunciarmi, dando conto dei miei atti e assumendomene tutte le responsabilità“. Il reato che si configurerebbe, a sentire Cappato, sarebbe quello di ‘aiuto al suicidio‘.

Dj Fabo è stato raggiunto dalla mamma, dalla fidanzata e da alcuni amici nella clinica svizzera in cui era arrivato accompagnato da Marco Cappato. “Non prendetemi per scemo ma devo chiedervi un favore: mettete sempre le cinture. Non potete farmi un favore più grande” ha detto Fabo ai tre amici presenti. “Fabiano ha pronunciato queste parole da solo, senza aiuti. Ha trascorso i suoi ultimi momenti in vita con gli amici ed i familiari più stretti. Fino a poco prima che ci lasciassimo – ha raccontato Cappato – ha continuato a ringraziarmi”. La struttura dove Antoniani ha deciso di morire è la Dignitas di Forck, ad una decina di chilometri da Zurigo. Chiaro il messaggio che si legge sul sito della clinica: “Benvenuti da DIGNITAS – Vivere degnamente – Morire degnamente. La nostra associazione di pubblica utilità si impegna per l’autodeterminazione, la libertà di scelta e la dignità fino alla fine”. Fra le altre informazioni compare anche il video appello di Fabiano Antoniani rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per ottenere il diritto a morire in Italia. “Il nostro concetto di consulenza sull’assistenza palliativa, la prevenzione del suicidio, le direttive del paziente e l’accompagnamento alla morte volontaria gettano le basi decisionali per organizzare la vita fino alla sua conclusione. Dal 1998 – si legge sulla pagina web dell’associazione – operiamo per la realizzazione dell’ultimo diritto umano”. Sulla stessa pagina compaiono anche le associazioni affiliate alla struttura: Exit Italia, Libera Uscita e Associazione Luca Coscioni, del tesoriere Marco Cappato.

Quest’ultimo “rischia 12 anni di carcere”, perché si è “preso la responsabilità di tale atto” ha detto Filomena Gallo, avvocato e segretaria dell’associazione Luca Coscioni, di cui Cappato è tesoriere. Gallo ha quindi ricordato come molti malati siano “costretti ad emigrare per ottenere l’eutanasia e ciò è discriminatorio anche per i costi che ciò richiede, fino a 10mila euro”. In un video-appello del mese scorso “Fabo per vivere #LiberiFinoAllaFine“, Antoniani, spiegava di “non essere depresso e di mantenere tutt’ora il senso dell’ironia“, ma di sentirsi umiliato dalle proprie condizioni: “Immobile e al buio, considera la propria condizione insopportabile, consapevole che potrebbe durare per decenni”. Per questo aveva fatto più volte appello a politica e istituzioni, a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Negli ultimi due mesi il testo sul testamento biologico in discussione in Parlamento è stato rinviato per tre volte.

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dall'articolo di F. Q. per ilfattoquotidiano.it  

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