Trump ha firmatoIl provvedimento enterà in vigore il 16 marzo. Sei dei sette Paesi musulmani elencati nel primo bando figurano anche nel secondo: Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria, Yemen, secondo documenti pubblicati dal dipartimento della sicurezza interna. Il primo Muslim ban era stato cancellato dai giudici e Donald Trump aveva annunciato che ne avrebbe scritto un altro. Ed ecco che oggi è arrivata la nuova versione del “travel ban”, firmata dal presidente degli Stati Uniti, che vieta l’ingresso dei cittadini provenienti da alcuni Paesi a maggioranza musulmana. Ad annunciarlo era stata Kellyanne Conway, una delle più strette collaboratrici del presidente americano, in un’intervista a Fox News.

Il nuovo divieto, teso a proteggere gli Usa dalla “minaccia terroristica“, entrerà in vigore il 16 marzo e, rispetto alla versione originaria, non riguarderà chi arriva dall’Iraq, ha spiegato ancora Conway, aggiungendo che “i rifugiati siriani saranno trattati come tutti i rifugiati”. I detentori di visti e carta verde saranno protetti e potranno viaggiare negli Usa. Il bando bis firmato conferma i periodi di sospensione previsti dal provvedimento precedente: 90 giorni per i sei Paesi musulmani e 120 per i rifugiati. Confermata anche la riduzione del numero complessivo di rifugiati che verranno accettati nell’anno fiscale 2017: 50mila, contro i 110mila concessi dall’amministrazione Obama.

“L’Fbi sta indagando su più di 300 rifugiati” afferma il ministro della Giustizia, Jeff Sessions, sottolineando che il nuovo decreto sull’immigrazione tutela gli americani e chi immigra legalmente: “È un decreto, è un esercizio appropriato dei poteri del presidente”. L’annuncio del nuovo bando è stato illustrato anche dal segretario di stato Rex Tillerson, e il segretario alla Homeland security John Kelly, ma nessuno di loro ha risposto alle domande dei giornalisti. In una nota il portavoce del ministero degli Esteri di Baghdad, Ahmad Jamal, ha espresso “grande soddisfazione per l’ordine esecutivo del presidente Usa Donald Trump che esclude gli iracheni dal divieto di ingresso negli Usa”. Per l’Iraq si tratta di “un passo importante nella giusta direzione che rafforza l’alleanza strategica tra Baghdad e Washington in molti settori e soprattutto nella lotta al terrorismo“.

....................

dall'articolo di

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna