capture 175 16032020 221513La tecnologia può avere un ruolo importante nell’emergenza coronavirus. L’Italia non ha ancora preso in considerazione la possibilità di sfruttarla, ma arrivano esempi importanti da altri Paesi. Pur registrando “solo” 200 casi, Benjamin Netanyahu ha annunciato che Israele adopererà metodi di sorveglianza digitale, il cui uso è normalmente limitato all’anti-terrorismo: una dichiarazione di guerra a tutti gli effetti. Nonché un modo molto forte e invasivo di utilizzare la tecnologia, ma di questi tempi vale tutto quando si parla di prevenzione.Molto più soft il metodo della Corea del Sud, che ha anticipato di un paio di settimane il contagio in Italia: nonostante la crescita esponenziale dei casi positivi, in Corea la mortalità è sempre stata sotto controllo (inferiore all'1%) e la catena di contagi è stata presto arrestata. Come è stato possibile? Grazie anche all’utilizzo di semplici tecnologie di tracciamento del contagio su smartphone. In altri termini, la Corea ha disegnato con la tecnologia una mappa precisa del contagio e ha identificato i singoli focolai, attuando così una prevenzione molto importante. Gli esempi di Israele e Corea, seppur diversi, non sono sfuggiti a Matteo Renzi, che li ha commentati così nelle sue enews: “Stanno investendo sulla tecnologia tracciando i contagiati con i telefonini. È la strada giusta, anche per noi”. 

 

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