CybersicurezzaLa commercializzazione fuori dall’Europa programmi “dual use” – utilizzabili sia per scopi civili sia militari – richiede una licenza per l’esportazione, secondo le regole Ue. Quali società l’hanno ottenuta? E verso quali destinazioni? Dei 28 Paesi dell’Unione, 11 (tra cui il nostro) si rifiutano di comunicare questo dato: “Gli atti sono sottratti all’accesso”, fa sapere il Mise. Gli altri affermano di aver concesso 317 nullaosta, negandone solo 16: nel 29,7% dei casi, destinatari sono nazioni considerate “non libere” come Arabia Saudita, Emirati Arabi, Colombia, Turchia.

Ahmed Mansoor è un attivista degli Emirati Arabi Uniti, tra i protagonisti del tentativo di far arrivare anche nei Paesi del Golfo il vento delle Primavere arabe nel 2011. Il 10 e 11 agosto 2016 riceve alcuni sms sul suo IPhone che gli danno notizie di nuove torture nelle carceri degli Emirati. Mansoor non si fida e fa controllare il contenuto ai ricercatori di CitizenLab, una ong canadese che si occupa di cybersicurezza. Aveva ragione: per la terza volta è bersaglio di un tentativo di hackeraggio. Il primo dei tre tentativi arrivò da un’azienda britannica, la Gamma International; poi gli italiani di Hacking Team e infine gli israeliani di NSO Group.

Nessuno dei Paesi coinvolti in questa vicenda poteva dire di non sapere che dei propri connazionali stessero vendendo software spia ad un Paese in cui i diritti umani sono spesso calpestati. Vendere fuori dall’Unione Europea questi software, cosiddetti “dual use” – utilizzabili sia per scopi civili sia militari – richiede un via libera, una licenza per l’esportazione, come previsto dalla regolamentazione europea. Quali aziende hanno ottenuto il lasciapassare per la vendita? E verso quali destinazioni? Dei 28 Paesi dell’Unione, 11 (tra cui l’Italia) si rifiutano di comunicare questo dato. Gli altri affermano di aver concesso 317 licenze, negandone solo 16. Nel 29,7% dei casi, destinatari del sistema di cybersorveglianza erano Paesi che l’ong Freedom House considera “non liberi”. Sappiamo che le aziende della Danimarca esportano sistemi per la sorveglianza di massa di Internet in Paesi come Emirati Arabi Uniti, Cina e Vietnam. Dalla Finlandia in altri come Colombia, Kosovo, Kuwait, Libano, Antille Olandesi, Oman, Filippine ed Emirati Arabi Uniti. La Gran Bretagna ha concesso 153 licenze per “intrusion software” in mezzo mondo. E le 235 aziende europee che trattano questi prodotti hanno sede anche negli Emirati (42), in Cina (40), Turchia e Arabia Saudita (15).

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dall'articolo di F. Q. per ilfattoquotidiano.it

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