capture 135 21052020 100828Il 26 marzo 1944 un gruppo di soldati italo-americani venne trucidato ad Ameglia dopo il fallimento di una missione di sabotaggio. Ora un convegno a Roma ricorda la vicenda

Il 26 marzo del 1944, settantacinque anni fa, quindici soldati italoamericani furono trucidati dai nazisti ad Ameglia, in Liguria, dopo il fallimento di una missione di sabotaggio. Ragazzi nati da famiglie di migranti, che hanno combattuto e sacrificato la loro vita per la libertà di tutti noi. Quindici giovani eroi dei quali rimanevano appena i nomi incisi su una lapide in un borgo perso tra il mare e i monti.

Nel giugno scorso Repubblica ha raccontato la loro vicenda, la storia di una manciata di ragazzi che, come altre centinaia di migliaia, oltre settant’anni fa hanno lasciato le loro case, le loro famiglie in ogni angolo del mondo per combattere in Europa la guerra contro il nazifascismo.

Il 26 marzo, al Centro Studi Americani di Roma (via Caetani 32, ore 17), si terrà un convegno nel quale verrà dibattuta e approfondita la storia del “plotone perduto”: interverranno, tra gli altri, lo storico Massimo Teodori, il Procuratore generale della Corte militare d’appello, Marco De Paolis, il vicedirettore di Repubblica, Gianluca Di Feo, il vicedirettore di Rai Cultura, Giuseppe Giannotti e il presidente della Oss Society, Charles Pinck.


In occasione dell’anniversario della strage di Ameglia, oltre a riproporre l’articolo di Repubblica ne pubblichiamo anche la versione in lingua inglese.
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