capture 157 22052020 145300Con l’inizio della fase 2 del Covid-19, gli italiani possono ricominciare a uscire. Ma indossare la mascherina potrebbe causare disagi a chi è soggetto ad allergie respiratorie o riniti… Un vademecum spiega come convivere

Inizia la fase 2 e la possibilità di uscire dalle proprie case va a braccetto con l’obbligo di indossare la mascherina in tutti quei luoghi dove il distanziamento sociale non può essere garantito.

Chi soffre di asma allergico o rinite è però preoccupato che indossare una mascherina che copre le alte vie respiratorie possa ostacolare la respirazione.

Nemmeno a farlo apposta, ora che abbiamo un po’ più di libertà di movimento siamo nella stagione dei pollini.

Come fare quindi? L’associazione allergologi e immunologi italiani territoriali e ospedalieri (Aaiito) tranquillizza che le mascherine non rendono assolutamente più difficile respirare e propone un vademecum in cinque punti.

 

Il primo, sottolinea che indossare la mascherina non comporta nessun rischio aggiuntivo di aumentare le difficoltà respiratorie.

Secondo importante aspetto, è che vengano continuate le terapie prescritte dallo specialista. Si tratti di antistaminici, corticosteroidi per via inalatoria e/o broncodilatatori, le terapie non vanno interrotte a causa dei timori del Coronavirus.

Al terzo punto, Aaiito specifica che la mascherina può diventare un fattore protettivo, contribuendo a filtrare (almeno in parte) i granuli pollinici che in questa stagione iniziano a essere aerodispersi dalle piante in fioritura.

Infatti, la dimensione dei pollini delle spore fungine è compresa tra 1 e 15 micron (100, 1.000 volte più grandi del Coronavirus, collocato tra 0,6 e 0,14 micron), e il filtro delle mascherine può contribuire ad abbattere la concentrazione inalabile di queste particelle consentendo una riduzione della sintomatologia allergica.

Quarto, le mascherine che vi serviranno sono quelle chirurgiche, non è quindi necessario vi muniate di mascherine particolari come le FP2 o le FP3.

Quinto e ultimo punto: se siete allergici e volete uscire di casa, non vi è alcuna particolare raccomandazione, a meno che la situazione respiratoria non peggiori drasticamente uscendo all’aperto. In tal caso il suggerimento è quello di restare presso il proprio domicilio, limitando le uscite al minimo.

Ma come è possibile distinguere un comune raffreddore, un’allergia da polline e i sintomi respiratori dovuti all’infezione da Covid-19?

Molte persone affette da Covid-19 hanno sintomi lievi, simil-influenzali che sono piuttosto comuni e devono essere distinti da sintomi simili causati da virus comuni del raffreddore e da sintomi allergici durante la primavera.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha elaborato una tabella, attribuendo ai sintomi più comuni la frequenza, indicata con (±, +, ++, +++), di quando si verifica un comune raffreddore, allergia da polline e infezione da Covid-19. Vediamoli insieme.

Febbre. Quando si ha un comune raffreddore, la febbre si verifica a volte (±) e solitamente è al di sotto dei 38,5°C. Non si manifesta quando c’è allergia da polline ed è invece molto frequente (+++) se si ha contratto l’infezione da Covid-19.

Tosse. Può verificarsi qualche volta (+) con i raffreddori comuni e con l’allergia da polline (±), mentre per Covid-19 è presente una tosse secca persistente (+++).

Naso che cola o naso chiuso. Il naso che cola o è chiuso è un sintomo presente sia quando si contrae una normale influenza (++) sia con allergia da polline (+++). Invece, con infezione da Covid-19 la frequenza è bassa (±).

Starnutire. Starnutire è un effetto del raffreddore comune (++) e si verifica con certezza con allergia da polline (+++). Con infezione da Covid-19 potrebbe invece accadere qualche volta (±).

Mal di testa. Il mal di testa è un sintomo che colpisce in tutti e tra i casi, con una bassa frequenza per raffreddori normali (+) e allergia da polline (+); è invece alta quando si è contratto il Covid-19 (+++).

Mialgia. Non si verifica né per comune influenza né con allergia da polline, mentre è presente quando si è infetti da Covid-19 (++).

Perdita di olfatto. Questo sintomo è presente in tutti e tra i casi, ma si verifica in tutti e tre con bassa frequenza (±).

Congiuntivite. La congiuntivite si può verificare con alcune influenze (±), ed è invece presente con allergia da polline (+++) e Covid-19 (++).

Prurito cutaneo. Non è presente con le normali influenze, mentre si verifica con allergie da polline (++). Non è invece stato verificato prurito cutaneo sui pazienti con Covid-19.

Fatica. Si verifica a volte nei casi di raffreddore normale (±) e allergia da polline (±), mentre ha un’alta frequenza con infezione da Covid-19 (+++).

Difficoltà a respirare. Questo sintomo non si presenta con un normale raffreddore, ma a volte per le allergie da polline sì, soprattutto se si soffre di asma allergica (±). La difficoltà a respirare è abbastanza frequente nei casi infetti da Covid-19 (++).

Nausea, vomito e diarrea. Questi sintomi non sono frequenti né durante raffreddori comuni né per allergie da polline. Possono a volte verificarsi con infezione da Covid-19 (±).

Sollievo grazie a antistaminici. Con raffreddore normale, gli antistaminici posso in alcuni casi garantire sollievo al paziente (+): alcuni sono presenti per esempio nei medicinali venduti senza prescrizione medica per controllare il naso che cola. Sono inoltre molto utili per allergia da polline (+++), ma in nessun modo provocano sollievo per i sintomi dovuti da Covid-19.

Ricordate che la diagnosi definitiva di Covid-19 non è clinica, ma avviene attraverso test di laboratorio. Se presentate uno dei sintomi sopra indicati comuni a quelli da Covid-19, non dovete assolutamente allarmarvi.

Il numero di pubblica utilità 1500 è a disposizione per rispondere alle domande dei cittadini sul Covid-19 ed è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni.

 di  Sara Pavone per www-greenplanner-it.cdn.ampproject.org