capture 022 27122021 110428Il governo del Sudafrica dà un’importante svolta alla gestione del Covid, con una decisione senza precedenti da quando è iniziata la pandemia. L’esecutivo dello stato africano ha ascoltato i consigli degli scienziati e ha deciso di interrompere la ricerca di contatti dei positivi al virus con effetto immediato, ad eccezione dei casi in cui le infezioni vengano evidenziati in ambienti chiusi come ad esempio le carceri, le case di riposo e i centri per bambini. Il Dipartimento della Salute ha pubblicato giovedì sera i nuovi protocolli di ricerca dei contatti, della quarantena e dell’isolamento. 

La variante Omicron ha cambiato gli scenari sul Covid ed è segnalato un alto numero di casi asintomatici, con solo una piccola parte delle infezioni che è stata in seguito confermata attraverso test di laboratorio. Il governo ha stabilito che tutti i contatti stretti di un positivo non debbano fare il tampone obbligatorio a meno che non abbiano iniziato a mostrare dei sintomi. Tutte le quarantene devono cessare con effetto immediato. Si resterà in isolamento soltanto se si è risultati positivi, rimanendo lontani dalla vita sociale per 10 giorni. I datori di lavoro sono invece tenuti a considerare lo stato di salute della persona prima di richiamarlo al lavoro, anche se l’isolamento è terminato. Una volta completato il periodo obbligatorio di isolamento, non sono più necessari altri test per il ritorno alla vita. 

capture 021 27122021 110225Ancora scontri tra esperti sul Covid. Stavolta a bastonare i colleghi è Maria Rosaria Capobianchi, 68 anni, ex direttrice del laboratorio di Virologia dell’Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma che agli albori della pandemia per primo isolò il coronavirus SARS-CoV-2. In un’intervista al Corriere la virologa non ha pietà degli esperti televisivi: “Un po’ di macello l’hanno fatto tanti miei colleghi battezzati virologi sul campo a furor di popolo: epidemiologi, infettivologi, igienisti che si sono messi a parlare in tv senza competenze virologiche, dando fuoco alle micce. Virologi e microbiologi, almeno la maggior parte, invece sono rimasti in laboratorio a lavorare. Anche i media hanno contribuito ad aumentare la confusione, per ragioni di audience. Ma qui non si tratta di garantire la libertà d’informazione, qui c’è in ballo la salute pubblica e la comunicazione deve avere una regia per non disorientare la gente”.

capture 020 27122021 104637Sì, il Papa una volta era innamorato!

È succeduto a Benedetto XVI nel 2013, vive nella Città del Vaticano – di cui è il soggetto più importante – ed è nato il 17 dicembre 1936. Queste sono le cose più comuni che molti sanno di Papa Francesco. Il Papa a volte ha un’immagine un po’ noiosa. Ma lo sapevi che ci sono molti fatti interessanti e particolari su Papa Francesco? Li elenchiamo qui.

1. È conosciuto come Papa Francesco, ma Sua Santità è nato con il nome di Jorge Mario Bergoglio.

2. Il Papa di Roma è molto bravo a parlare diverse lingue. Parla correntemente l’italiano, il tedesco e lo spagnolo. Quest’ultimo non sorprende perché è nato in Argentina. Inoltre, il Papa ha anche una conoscenza di base dell’inglese, del francese e del portoghese.

capture 019 27122021 104437Contro il boom dei contagi il governo è corso ai ripari rinforzando lo strumento del green pass, aumentando l'utilizzo delle mascherine e irrigidendo le restrizioni per i no vax. Ma c'è un aspetto evidente da considerare dietro la crescita delle infezioni. È la perdita di efficacia dei vaccini.

Solo le terze dosi sono in grado di attenuare veramente il problema. Nell'ultimo bollettino diffuso dall'Istituto superiore di sanità la vigilia di Natale, infatti, emerge un dato preoccupante: dopo cinque mesi dal completamento del primo ciclo vaccinale la protezione dei sieri anti-Covid nel prevenire il contagio, sia sintomatico che asintomatico, scende Cosa significa se consideriamo la popolazione italiana?

Ad oggi sono state somministrate 17 milioni di terze dosi. Mentre sono circa tredici milioni coloro che devono ancora ricevere il booster nonostante abbiano fatto la seconda più di cinque mesi fa. Quindi, in base a quanto sostiene l'Iss, di questi tredici milioni di persone, c'è un 30% (circa 4 milioni di italiani) che è ancora protetto dall'efficacia del vaccino, e un altro 70% (circa 9 milioni) che invece non lo è più. Nove milioni di vaccinati che possono essere contagiati. Non sono pochi. Ecco perché il governo ha deciso di anticipare ulteriormente le terze dosi, che presto potranno essere fatte dopo quattro mesi dal completamento del primo ciclo. Ricordiamo che il ministero della Salute e l'Aifa inizialmente avevano previsto un intervallo di sei mesi. Poi, anche sulla scorta dell'esempio israeliano, lo avevano ridotto a cinque mesi. D'altronde, l'efficacia dei vaccini sta calando sensibilmente. U

capture 018 26122021 183140Il green pass serve a frenare la circolazione del Covid. Quante volte abbiamo sentito ripetere questa frase da esponenti di governo e dai vertici delle autorità sanitarie? Innumerevoli. A partire da quel giorno d'estate - era il 22 luglio scorso - in cui il premier, Mario Draghi, disse testuale: "Il green pass è la garanzia di essere tra persone non contagiose". Oggi abbiamo la prova che non è affatto così. Secondo i dati diffusi dall'Istituto superiore di sanità nell'ultimo bollettino di sorveglianza, che prende in esame la situazione epidemiologica nell'arco di un mese (dall'11 novembre al 12 dicembre 2021) emerge che in Italia sono stati registrati 205.394 vaccinati positivi con green pass valido e 114.674 non vaccinati positivi senza green pass. Qui sotto è consultabile il documento dell'Iss.

capture 016 26122021 182456Alberto Zangrillo non ne può più delle notizie sul Covid e dei commenti degli scienziati televisivi. Il primario del reparto Anestesia e rianimazione del San Raffaele di Milano, da poco diventato presidente del Genoa in Serie A, è sbottato su Twitter: “Quando il Paese sarà irrimediabilmente distrutto ne chiederemo ragione agli scienziati e ai giornalisti innamorati del COVID19”. Zangrillo ha accompagnato il messaggio social con l’hashtag “paranoia”: il medico dice basta a tutti gli allarmi.

capture 005 21122021 121445“Per me questa litania quotidiana del bollettino è da eliminarsi assolutamente. Non serve a nulla, tranne che a spaventare le persone.” Lo dice il professor Francesco Vaia, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani, ospite di Nicola Porro nella puntata di lunedì 20 dicembre di Quarta Repubblica su Rete4.

Si dovrebbero monitorare con attenzione ospedalizzazioni e terapie intensive, invece di concentrarsi solo sui contagi. “Quello che dobbiamo osservare sempre di più sono le ospedalizzazioni, in particolare quelle con degenza per malattia grave” afferma Vaia, e denuncia la mancata predisposizione di personale per le necessarie terapie domiciliari di tutti coloro che sono risultati positivi al covid ma potrebbero evitare di recarsi in ospedale. “Per esempio, nel Lazio, abbiamo messo in campo una task force per fare le terapie che facciamo in ospedale a casa. In questo modo, le persone non sono costrette ad andare in ospedale e possono essere curate a casa con i monoclonali".

Non esiste solo il vaccino, dunque. “Abbiamo due strumenti, non alternativi ma complementari. Il vaccino s’è dimostrato uno strumento importante e va utilizzato” ma esistono delle alternative, ad esempio i monoclonali o il plasma iperimmune. “Spaventare paga di più!” incalza Porro da studio, e il professore chiarisce: “Abbiamo bisogno di serenità ed equilibrio. La scienza deve guidare questo percorso, e convincere senza spaventare".

capture 012 16122021 115137Filmati e video scattati dalla polizia scientifica nello studio di David Rossi, tutti spariti. Massimo Giletti sgancia la bomba a Non è l'arena sul caso del responsabile comunicazione di Mps "suicidatosi" (il condizionale è d'obbligo) nel 2013 in circostanze mai del tutto chiarite, gettandosi dalla finestra del proprio studio a Siena.

Anzi, nuovi sviluppi mettono ora nel mirino le leggerezze dei pm di Siena intervenuti sul luogo del delitto, a botta caldissima. Giletti manda in onda la scena: "La giacca è sistemata, mentre nella prima parte del filmato non era messa così. La finestra è chiusa, prima era aperta. E guardate nella parte bassa, ci sono tutti dei reperti probabilmente buttati fuori da quel cestino". "Dovevano già stare nella catena di custodia - incalza Antonino Monteleone, giornalista che con le Iene ha contribuito a tenere alta l'attenzione sul caso -. Dovevano essere già stati isolati e spediti per le analisi".

"Io devo però aggiungere un fatto nuovo che aggraverà questa storia - sottolinea Giletti -. Una persona a me vicina mi ha chiamato e mi ha detto: nel fascicolo dei magistrati la polizia aveva portato altre 61 fotografie e altri 2 filmati, di cui non c'è più traccia. Quello che sto dicendo è di una gravità inaudita, la persona che me lo ha detto ha la certezza matematica e me ne assumo la responsabilità. Perché quelle foto e quei video sono sparite dai fascicoli? Vi risulta?". 

capture 006 13122021 082959Il prefetto Michele Di Bari, non indagato, nominato capo del Dipartimento Immigrazione nel maggio 2019, si è dimesso dopo la notizia dell’indagine a carico della moglie per caporalato. L'azione della magistratura ha interessato attività comprese tra luglio e ottobre 2020, quando al Viminale c’era Luciana Lamorgese. "L’attuale ministro ha promesso particolare impegno contro il caporalato - fanno sapere fonti del Carroccio - la Lega si aspetta che riferisca in Parlamento proprio sull’emergenza immigrazione clandestina (visto il ruolo del prefetto dimissionario Di Bari), fenomeno che è strettamente connesso allo sfruttamento del lavoro. Nel 2021, sono stati registrati 63.062 sbarchi. Nello stesso periodo, nel 2020 erano stati 32.919 e nel 2019 11.097". Matteo Salvini non ha commentato la vicenda giudiziaria.

“Chiediamo che il ministro dell’Interno riferisca immediatamente in Parlamento”, ha attaccato  poi il leader della Lega, Matteo Salvini, rivolgendosi a chi ha preso il suo posto al Viminale. “Al di là della vicenda giudiziaria che non mi permetto di giudicare, i dati sull’immigrazione – visto che stiamo parlando del Capo dipartimento per l’immigrazione – dicono che in due anni ci sono stati più di 100mila sbarchi, quest’anno più che raddoppiati rispetto all’anno scorso”, ha spiegato l'ex ministro degli Interni.

capture 004 12122021 222256Un altro clamoroso errore nelle tabelle sui contagi e decessi da Covid nell'ultimo bollettino di sorveglianza settimanale dell'Istituto superiore di Sanità. Dopo il miracolo avvenuto nella tabella relativa alle fasce di età 0-19 del 17 novembre scorso, quando in soli sette giorni resuscitarono dal Covid letale due bambini, questa settimana tocca a un altro bambino tornare in vita.

Adesso da 37 morti di metà ottobre si scende a 34. Però è la spiegazione riportata nel documento a fondo pagina ad essere ancora più grottesca: in verità, dopo aver verificato la data di nascita il soggetto risulta deceduto davvero, ma non rientra nella fascia di età 0-19 anni. Tantomeno nella fascia dei piccolissimi.