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Giorgia Meloni fulmina la giornalista: "Quando mi candiderò in Ungheria...". Risposta da ko

capture 003 22092022 115703Una risposta lapidaria. Giorgia Meloni congela le polemiche riesplose dopo il voto contrario di Fratelli d'Italia e della Lega ad una relazione del Parlamento europeo che contro l'Ungheria, ritenuta non più una democrazia. A margine di un comizio elettorale a Bari, una giornalista inviata della trasmissione In Onda su La7, chiede a Meloni un chiarimento riguardo la sua posizione su Viktor Orbán.  

#inonda "Quando mi candiderò in Ungheria..."

La reazione a sorpresa di Giorgia Meloni dopo le domande della giornalista di In Onda Ludovica Ciriello https://t.co/P2AvZKeVQA

— La7 (@La7tv) September 17, 2022
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Per Meloni bagno di folla a Bari. L’urlo finale: “Emiliano, guarda un po’ la Stalingrado d’Italia”

capture 002 22092022 113044Bagno di folla per Giorgia Meloni a Bari. Un’accoglienza calorosa e entusiasta tanto che alla fine del comizio la leader di FdI mostrando la piazza gremita grida: “Emiliano, guarda un po’ la Stalingrado d’Italia“. Così Meloni ha fatto riferimento a quanto detto dal presidente della Puglia secondo cui Bari sarebbe stata per la destra come Stalingrado durante la seconda guerra mondiale. Invece la città non ha fatto mancare partecipazione, sorrisi, applausi.

Meloni ha anche chiarito ai giornalisti: “Va bene tutto ma io la campagna elettorale la sto facendo in Italia, mi fate parlare tutto il giorno dell’Ungheria. Ma secondo lei mi devo candidare in Ungheria?“.  “La gente non ce la fa con le bollette – ha aggiunto – non ha il posto di lavoro, non sa che fare a scuola e sono tre giorni che parlo dell’Ungheria“, ha aggiunto. “Quando mi candiderò in Ungheria, risponderò sull’Ungheria. A Letta non gli andate a chiedere dell’Ungheria”.

Poi ha toccato tutti i temi su cui FdI ha insistito in questa campagna elettorale: andare avanti per il merito e non perché si ha la tessera del Pd, abolire il reddito di cittadinanza per non tenere i giovani sul divano e per aiutarli davvero a lavorare e a risollevare le sorti dell’Italia, aiutare il made in Italy. Si può fare ma non sarà facile: Giorgia Meloni ha sottolineato che FdI è cresciuta così tanto perché “io non accetto scorciatoie”. Perché – ha detto – per me la politica significa anche saper dire di no e non solo fare promesse.

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È vero, Mosca ha finanziato i partiti italiani: per anni il Pci ha intascato milioni di dollari dal Kgb

capture 001 22092022 112907Nelle ore calde delle notizie dei fondi da Mosca all’indirizzo di partiti e politici stranieri, nella quale l’Italia risulta ufficialmente esclusa dal dossier di Washington, si torna a parlare della storia dei finanziamenti da Mosca per l’Italia. La memoria del pesce rosso dei media ai tempi dei Social ha relegato nel dimenticatoio i fatti passati alla storia.

Fatti che riguardano ad esempio i vecchi dirigenti del Partito Comunista Italiano, alcuni divenuti dirigenti del Pds, Ds, Pd. Dirigenti che per mezzo secolo hanno beneficiato di un fiume di rubli infinito, illecito, da parte di servizi segreti stranieri. Erano i tempi della guerra fredda, del Muro di Berlino. E loro avevano scelto la parte sbagliata della storia, senza mai fare ammenda. Senza che nessuno abbia mai chiesto loro di fare abiure.

Con grande onestà intellettuale, l’ex segretario del Pd Walter Veltroni intervistando il dirigente del Pci, Aldo Tortorella gli aveva fatto parlare anche di quella pagina oscura. Ma soprattutto ne fanno cenno numerosi atti in commissione Stragi e in Commissione Mitrokhin. Atti ufficiali, non veline buttate in pasto ai media o interviste taroccate in campagna elettorale.

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Silvio Berlusconi, indizio prima del voto: "Qualcosa si sta muovendo"

berlusca intervistaI leader hanno solo pochi giorni per convincere gli elettori. E così ecco che la campagna elettorale cambia radicalmente. Un esempio? Silvio Berlusconi. Prima titubante sul reddito di cittadinanza, ora più convinto che mai di volerlo addirittura aumentare. "Estenderlo a tutti i cittadini che sono in povertà: 4,7 milioni di italiani", ha detto il numero uno di Fratelli d'Italia. Un'uscita non passata inosservata ad Antonio Polito, che sulle colonne del Corriere della Sera commenta così il cambio di rotta: "Qualcosa si sta muovendo. Forse tradisce il fatto che uno spostamento elettorale è in corso al Sud, nell'area di confine tra l'astensionismo e i destinatari del reddito di cittadinanza? E magari che Forza Italia ha bisogno vitale di una trasfusione di sangue meridionale per non cedere di schianto? Se ci abbiamo visto giusto, e qualcosa sta succedendo nel Mezzogiorno, chi ne è il beneficiario?". L'indizio arriva dalle parole di Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle, con i sondaggi che lo davano in forte crescita, appare più sicuro di sé. Il merito? Proprio il reddito di cittadinanza, su cui l'ex premier sta basando la sua campagna elettorale.  Ma non solo, perché Polito ricorda la promessa fatta a Giorgia Meloni di una "guerra civile" se viene abolito il cavallo di battaglia a Cinque Stelle.

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Raffaele Fitto, la confessione: "Ecco perché FdI ha difeso Orban in Europa"

fitto r«Quando Giorgia Meloni dice "è finita la pacchia" sottolinea un fatto: che è giunta l'ora, e noi ci auguriamo che sia il 25 settembre, di un governo autorevole perché legittimato dagli elettori. Un governo che dopo oltre dieci anni torni in Europa per puntare i piedi in difesa degli interessi italiani ma anche per costruire una comunità europea forte e capace di correggere i suoi errori. Cambiare non contro l'Europa. Dentro l'Europa». È un fiume in piena Raffaele Fitto - europarlamentare e copresidente di Ecr, sherpa meloniano a Bruxelles, candidato al rientro a Roma nel plurinominale di Lecce-Brindisi. In questi anni ha affiancato la numero uno di Fratelli d'Italia nella costruzione della leadership di Ecr. Adesso il percorso è un passo da un traguardo clamoroso: i "conservatori" potrebbero arrivare a guidare la terza economia d'Europa. 
Gli avversari agitano lo "spettro continentale" di un governo di centrodestra a guida Meloni. Per i vostri partner europei che cosa sarebbe invece?
«La Meloni guida i Conservatori europei: una delle più antiche e prestigiose famiglie della politica internazionale. Oltre ad essere presente in quindici Paesi Ue, il partito attualmente ha la responsabilità del semestre europeo con il premier ceco Petr Fiala. I nostri alleati del PiS esprimono il primo ministro in Polonia. Il recente boom dei Democratici svedesi segnala la forte crescita di tutti i membri del gruppo Ecr. Le proiezioni sulle elezioni italiane sono ottime, così come quelle del 2023 per la Spagna. Dall'altra parte c'è solo il vano tentativo di provare a fermare con gli insulti un trend più che positivo che vede gli europei dare sempre più fiducia alle idee della grande comunità guidata da Giorgia».

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Lollobrigida: «Draghi? Nel 2021 ha dato del dittatore a Erdogan, l’anno dopo si è seduto accanto a lui»

capture 042 20092022 153929Basta con la campagna d’odio contro la destra che sta avvelenando la campagna elettorale, giunta ormai agli sgoccioli. “Consideravamo il ministro Lamorgese poco capace di interpretare il suo ruolo. Lo abbiamo detto in più occasioni. Però una campagna elettorale è una cosa seria. Si deve garantire il rispetto della legge”. Così Francesco Lollobrigida, in una lunga intervista ad Adnkronos Live, dopo le ennesime provocazioni ai comizi di Fratelli d’Italia. Che fortunatamente non sono degenerate grazie al comportamento civile dei militanti, ha aggiunto il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. Che ha passato in rassegna tutti i temi caldi dell’attualità. Smentendo le fake news sulla collocazione internazionale del partito di Giorgia Meloni e sul Pnrr.

Lollobrigida: siamo con l’Occidente in un quadro europeo

FdI è dalla parte dell’Occidente in un quadro europeo. “Un comportamento che abbiamo già interpretato dall’opposizione. “Certo – puntualizza Lollobrigida –  in Europa dobbiamo riuscire a fare quello che hanno fatto le altre Nazioni. Cioè difendere anche gli interessi del nostro popolo”. Sulle sanzioni nessun dubbio. Sono utili ma Bruxelles deve ‘risarcire’ gli Stati che pagano un prezzo più alto. “Abbiamo chiesto un fondo perequativo sul modello della Brexit. Oggi noi siamo più danneggiati di altri. E quindi  chiediamo alle Nazioni occidentali di mettere mano al portafoglio. Per aiutarci a sopportare i danni che le nostre aziende subiscono”.

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Escalation di violenze, l’affondo di Meloni: «Parlano di Europa, ma il loro modello è Ceaușescu»

capture 041 20092022 153602L’anomalia italiana sta nel plotone d’esecuzione messo in piedi da settimane contro Giorgia Meloni. Costretta a ribattere quotidianamente alle accuse più disparate, tutte accomunate dal rappresentare un pericoloso mostro per la democrazia, che gli piovono addosso da avversari, mainstream e stampa. Con buona pace del pluralismo delle idee.

Meloni: parlano di Ue ma il loro modello è Ceaușescu

“In nessuna democrazia evoluta l’unica opposizione al governo è oggetto di sistematici attacchi da parte di ministri, cariche istituzionali e grandi media”, scrive sui social la leader di Fratelli d’Italia dopo l’escalation di contestazioni ignorate dal Viminale. “E, soprattutto, in nessuna democrazia occidentale il governo consente scientificamente provocazioni. Che potrebbero facilmente sfociare in disordini – durante la campagna elettorale – nelle manifestazioni politiche dell’opposizione. Questa gente parla di Europa, ma il loro modello è il regime di Ceaușescu. Non ci facciamo intimidire da chi odia la libertà e la sovranità popolare”.

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Annalisa Chirico inchioda Lamorgese: "La situazione rischia di degenerare"

capture 040 20092022 153223"Lamorgese si conferma un ministro unfit": Annalisa Chirico ci va giù pesante e parla in questi termini dell'attuale ministra dell'Interno. Nel suo tweet, poi, la giornalista ha continuato: "I comizi di Fdi sono diventati un tiro al bersaglio con insulti e atti di prevaricazione che rischiano di degenerare". Il riferimento è al clima d'odio nei confronti della leader Giorgia Meloni. Lei stessa tra l'altro ha denunciato l'accaduto.

"Una signorina che mi dava della pu****a in piazza è finita a La7 intervistata come grande riferimento della sinistra - ha denunciato la Meloni -. Stamattina, alla quinta volta, ho chiamato il ministro Lamorgese e ho detto: mai lei si rende conto che significa far arrivare dei contestatori che ti insultano, non viene il dubbio che a un certo punto qualcuno possa innervosirsi, che possano esserci dei problemi? Io ringrazio Dio, ringrazio Fratelli d'Italia, ringrazio il nostro popolo, perché fin qui nessuno ha risposto alle provocazioni".

Lamorgese si conferma un ministro unfit. I comizi di Fdi sono diventati un tiro al bersaglio con insulti e atti di prevaricazione che rischiano di degenerare. Meloni dice: l’ho avvisata direttamente ma niente. Il ministro non fa. Perché? Qualcuno vuole l’incidente?

— Annalisa Chirico (@AnnalisaChirico) September 18, 2022
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Quarta Repubblica, Giorgia Meloni: "Neanche una volta in due anni", come umilia Letta

capture 039 20092022 152957Giorgia Meloni è stata ospite in studio a Quarta Repubblica, la trasmissione di Rete4 condotta da Nicola Porro. La leader di Fratelli d’Italia è partita dalle recenti dichiarazioni di Enrico Letta, secondo cui la sinistra negli ultimi dieci anni quando ha governato ha dovuto rimediare ai “casini” combinati dalla destra nel 2011. “Vediamo quanto li ringrazieranno gli italiani per il lavoro straordinario, sento dire a Letta cose abbastanza ridicole”, ha dichiarato la Meloni.

“Stanno giocando a dire che noi non siamo in grado di governare - ha aggiunto - mettono in mezzo i poteri internazionali, loro ormai sono convinti che non gli serva avere il consenso degli italiani perché più interessati alla protezione di alcuni poteri. Io sono presidente dei conservatori europei da due anni, eppure non ho mai fatto un’intervista internazionale prima della caduta del governo: questo perché ero all’opposizione e non andavo in giro a parlare male dell’Italia”.

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Crosetto prefigura la disfatta della sinistra: «FdI? Può arrivare anche al 30%». E non è solo un’ipotesi

Crosetto 1 640x267«In questi ultimi dieci anni, dimostrando coerenza, Giorgia Meloni è riuscita ad assumere una credibilità che adesso la porterà a essere il primo partito». Guido Crosetto non ha dubbi sull’imminente affermazione elettorale del centrodestra, e della leader di Fdi in particolare. E pregustandone già il sapore che si profila (forte dei sondaggi degli ultimi mesi soprattutto) dimostra di non temere di apparire spavaldo o scaramanzie di sorta. Tanto che, a sette giorni dal voto, ai microfoni di Rtl 105 il co-fondatore di Fratelli d’Italia affida il suo pronostico sulle urne. Quanti voti prenderà Giorgia Meloni? Previsioni? «Il 28% o 30%», risponde l’imprenditore piemontese, fiducioso negli elettori.  Crosetto sente odore di vittoria: «Fratelli d’Italia può arrivare anche al 30%»  Ma anche convinto del buon operato di Fratelli d’Italia, e confortato dai pregressi storici e politici del Belpaese. «Conosco la storia dell’Italia – spiega infatti Crosetto –. Abbiamo avuto il primo governo che metteva insieme il M5S e la Lega. Abbiamo avuto governi in cui c’erano partiti che si odiavano, si contraddicevano. E però li abbiamo avuti e sono andati bene a tutti. Ora il centrodestra, che ha dei punti di differenza, che i suoi leader sono comunque riusciti a limare, sta costruendo un programma su cui tutti si riconoscono. Perché mai dovrebbero fare più paura? Mi sembrerebbe una contraddizione»…

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Omnibus, bufera Rixi-Romano: “soldi a Letta dai francesi”, “conseguenze pesantissime”

sfida legaLa faida elettorale continua tra le forze di centrodestra e centrosinistra. Siamo agli sgoccioli della campagna, fra pochi giorni ci saranno le elezioni e i partiti sono chiamati a sparare le ultime cartucce a disposizione per accaparrarsi i voti degli ultimi indecisi. Nella puntata di Omnibus, trasmessa su La7 nella mattinata di lunedì 19 settembre sotto la conduzione di Gaia Tortora, è andato in scena un botta e risposta tra il parlamentare del Partito Democratico Andrea Romano e il membro della Lega Edoardo Rixi.

“Sull’Europa bisogna essere molto chiari, e per quanto riguarda il Pd il programma per migliorarla è altrettanto chiaro” afferma il dem, che poi attacca la coalizione avversaria: “E’ un rischio alto quello che l’Italia corre. Una destra formata da Meloni e Salvini, con Berlusconi che pattina, che dice che il modello è Orban deve preoccupare tutti gli italiani. Perché le conseguenze anche materiali di un eventuale isolamento italiano, se vincesse la destra, sarebbero pesantissime. Dobbiamo lanciare un allarme per le tasche degli italiani”. La parola passa quindi all’ex Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti nel Conte I, che replica: “A me quello che dispiace di questa campagna elettorale è che il Pd invece di avere delle idee per governare il Paese continua ad incitare l’odio sulla destra. Noi vorremmo capire cose normali, che normalmente si discutono in una campagna elettorale, e che non riguardano la posizione nel mondo dell’Italia. Il nostro Paese è geograficamente in Europa e ci resterà, così come nella Nato e cercherà di difendere le sue posizioni a livello geopolitico”.

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Roma, le educatrici protestano in Campidoglio: "Nidi allo sbando e graduatoria farlocca"

capture 037 19092022 123551"Dopo due anni di emergenza sanitaria e di impedimenti legati alla possibilità di esprimere il nostro dissenso il "Coordinamento Contro la Precarietà" è pronto a scendere in piazza domani mattina per ribadire a gran voce che la “storia dell’ultimo Concorso pubblico per educatori di asilo nido del Comune di Roma è diventata una lunga triste storia, vissuta dai precari, maggiormente donne, madri, educatrici ed educatori’’ spiegano Alessandra Pelonero, Daniela Olivieri, Gabriella Rossi e Romina Abruzzetti del Coordinamento Contro la Precarietà (CCP).

‘’Si tratta di professionisti - spiegano le maestre precarie di lunga data -  che si sono  visti azzerare i sacrifici di anni di supplenze giornaliere con una procedura concorsuale messa a bando senza ascoltare la voce dei lavoratori, a colpi di prepotenti accordi tra il Dipartimento Risorse  Umane, la ex Giunta 5 Stelle e la consenziente firma della parte sindacale. Accordo che non ha visto l’avallo da parte del Coordinamento. Contro la Precarietà che nel suo ruolo di Rsu, richiedeva di inserire a verbale la propria Nota di Dissenso. Tale Nota, con un anticipo di quattro anni, già denunciava le criticità ad oggi emerse palesemente. Nonostante aver presagito tutto quello che oggi è accaduto, siamo state confinate nell’isolamento e nel silenzio insieme agli intenti di giustizia contro ogni convenienza. Ad oggi vogliamo ringraziare in particolare quei Consiglieri Comunali che con voto trasversale approvavano il 5 aprile scorso una mozione importantissima, madre dell’attuale Memoria di Giunta Capitolina. Questo è stato il primo segno di ascolto attivo che vede i rappresentanti di diverse forze politiche unirsi per accogliere il grido disperato delle educatrici ed educatori, impegnati, ormai da anni, nel richiedere una graduatoria di merito, ripulita da eventuali mendacità ed errori sui punteggi assegnati. Il Coordinamento Contro la Precarietà ricorda che la Delibera di Giunta Capitolina del 28/07/2022 QM3318, votata da maggioranza e opposizione, suggellata con un impegno politico espresso chiaramente dal Sindaco e dall’Assessore Pratelli durante la Conferenza Stampa del 29 luglio 2022, è direttamente applicabile in quanto atto supremo. Durante la suddetta conferenza, il Sindaco e la Giunta Capitolina presentavano il piano assunzionale del settore educativo scolastico con l’emanazione di due atti paralleli ma consequenziali:

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Giorgia Meloni attacca Luciana Lamorgese: non tutela i nostri comizi

capture 036 19092022 122829Le minacce di morte, gli attacchi social, gli assalti ai banchetti. E, soprattutto, le continue contestazioni ai comizi. Al culmine di una campagna elettorale ad altissima tensione Giorgia Meloni non tiene più la rabbia e si sfoga sui social, chiamando in causa direttamente la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. «Mi aspetto delle risposte - scrive su Facebook - perchè manca una settimana al voto, il clima sta salendo e io non consentirò che si rovini la campagna elettorale di Fdi perché qualcuno non sa fare il suo lavoro». «Sono di ritorno da una manifestazione partecipatissima a Caserta - dice- ma devo denunciare qualcosa che non funziona. È la sesta manifestazione di Fdi nella quale ci ritroviamo all’interno della piazza dei contestatori. Ora, di media sono quattro gatti, insomma niente di preoccupante, il punto però è che devo capire come funziona la gestione dell’ordine pubblico perchè se consenti di insultare Fdi e Giorgia 
Meloni in mezzo ai nostri sostenitori non viene in mente a nessuno che possa esserci il rischio che qualcuno a un certo punto innervosirsi e che questo possa produrre degli incidenti?». «Ho chiamato il ministro Lamorgese - riferisce - e le ho detto "scusi, non le viene il dubbio che facendo arrivare dei contestatori che insultano possono esserci dei problemi?". Ringrazio Dio, Fdi e il nostro popolo perché nessuno fin qui ha risposto alle provocazioni, però voglio capire dal ministro Lamorgese, da chi gestisce l’ordine se qui si sta cercando l’incidente per poi ringraziare che noi siamo inaffidabili, per poi scaricare su di noi e farci un po’ di campagna elettorale».

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Salvini a Pontida con 100mila persone lancia l’affondo: abolire finalmente il canone Rai

capture 035 19092022 122613Dal palco di Pontida Matteo Salvini abbraccia i centomila intervenuti e si dice orgoglioso di avere organizzato “la più grande manifestazione di questa strana campagna elettorale”. Quindi lancia la proposta: “Se anche la Rai tirasse un po’ la cinghia – dice – potremmo abolire quel canone che è finito in bolletta, come fanno tante televisioni pubbliche”. Una proposta che nessuno aveva mai sentito dal leghista e che qualcuno scambia quasi per la promessa sorpresa, annunciata nelle scorse ore.

I sei impegni della Lega

L’impegno della Lega e dei suoi dirigenti si racchiude in sei punti: stop bollette, autonomia, flat tax, Quota 41, decreti sicurezza e giustizia giusta. Prima si deve risolvere il problema che rischia di schiacciare il tessuto economico e sociale del paese, quello delle bollette. Ma poi arrivano in fila le bandiere leghiste. A partire dall’autonomia, che resterà a Pontida 2022 la parola più usata. A rivendicarla come una clava è Luca Zaia, che parla di necessità inderogabile, spiegando che “l’autonomia vale anche la messa in discussione del governo. Chi è contro l’autonomia è contro la Costituzione, chiunque vada a governare non avra’ scelte”.

Salvini: “Da Pontida mandiamo un bacione a Letta”

Con il segretario dem, Enrico Letta continuano le schermaglie, dopo la sfida portata dal dem a Monza, dove riunisce i suoi, non distante da Pontida. “Mi dicono che c’è Enrico Letta molto nervoso perché sta vedendo 100mila persone, gli mandiamo il bacione di Pontida, siamo gente per bene e accogliente”, dice a un certo punto. Poi avvisato del fatto che il leader del Pd ha definito Pontida una provincia ungherese replica: “Quelli di sinistra hanno una passione per la geografia, oggi è l’Ungheria, ieri la Russia, o la Finlandia….”.

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Francesco Storace: tutti gli affari della sinistra con Cina e Putin

capture 034 19092022 121551Ma quanto sono ipocriti a sinistra. Si riparano dai venti fragorosi sui finanziamenti russi al Pci con l'alibi del tempo trascorso («Siamo un'altra cosa»), dicono adesso. Come se sull'ambiguità delle relazioni internazionali dei figliocci di quel partito si debba solo risalire al tempo del Togliattismo. No, anche gli idoli di adesso hanno peccati da farsi perdonare e persino i loro cuginetti a Cinque stelle. Nel gioco delle relazioni pericolose spiccano tutti, a sinistra, e suscita davvero indignazione il loro accanimento su colpe inesistenti a destra. Spesso si sono fatti fare anche fessi da Mosca. Accadde a Romano Prodi e Massimo D'Alema, per la crisi energetica del 2007. All'epoca fu siglata un'intesa Eni-Enel con Gazprom, che in realtà ci mise in condizioni di sudditanza verso Mosca. E la partita la condusse con mano di spregiudicato mazziere l'ex cancelliere tedesco Schroeder. Sai che gliene fregava della fratellanza progressista...Venne poi il tempo di Enrico Letta.

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Elezioni, Roy De Vita azzera lo spauracchio fascismo: la frase che infiamma i social

capture 033 19092022 121400Incetta di mi piace e commenti positivi per Roy De Vita dopo un commento su Twitter. Il primario della Divisione di Chirurgia Plastica dell'Istituto Nazionale Tumori di Roma “Regina Elena” sta di frequente intervenendo sulle questioni legate alla politica italiana in vista delle elezioni del 25 settembre e stavolta si sofferma sul pericolo fascismo, un termine di cui abusano molti esponenti della sinistra, che additano troppo facilmente chi ha idee diverse dalle loro. “A furia di abusare della parola ‘fascista’ le si è fatto perdere il suo connotato. Ora serve semplicemente a definire una persona che non ti piace” la citazione pubblicata sul social network dal noto medico.

Anche Giorgia Meloni, ospite del Tg di La7, ha dovuto rispondere a una domanda sul tema dei presunti legami con la tradizione fascista: “Non è sostenibile la tesi che un partito che ha fatto tutte le battaglie per la libertà di lavoro, di pensiero, di voto, di impresa, e altro, battaglie che abbiamo fatto noi, possa essere considerato un partito che voglia portare un regime in Italia. Bisogna interrogarsi perché invece si vuole creare un mostro”.

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Papa Francesco sconfessa la sinistra e loda l'Ungheria di Orban: colpo da ko al Pd

capture 032 15092022 181537Papa Francesco ha ricevuto in udienza Katalin Novak, presidente dell’Ungheria ed ex ministro della famiglia, e l’esito dell’incontro non fa altro che far storcere la bocca alla sinistra a meno di trenta giorni dalle elezioni politiche in Italia. “Il Santo Padre si è particolarmente interessato alla politica della famiglia ungherese. Ha accolto con favore il fatto che i matrimoni siano raddoppiati e gli aborti dimezzati. Ha ringraziato per la difesa di famiglie tradizionali e cristiani perseguitati” le parole di Novak, che ha ricevuto i complimenti dal Santo Padre.

Come riferisce Libero si tratta di una vera e propria sconfessione pubblica per la sinistra, che cerca di trasformare ogni azione del Pontefice in un assist alla propria politica. Ma così non è, a partire dall’incontro in sé dopo le pesanti critiche alla nazione dell’est. “Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato, è stata espressa soddisfazione per le buone relazioni bilaterali. Ci si è quindi soffermati su alcune questioni di comune interesse, quali la famiglia, la promozione della cultura della vita, i giovani e la situazione dei Cristiani in Medio Oriente” la nota del Vaticano. Quindi “famiglia” e “cultura della vita” non sono concetti così assurdi come vogliono far passare dal Pd. Che spesso tratta da mostro l'ungherese Viktor Orban.

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I paletti di Leo (FdI) sui conti pubblici: “No all’extradebito, aliquote giù e basta tasse sulle case”

capture 029 15092022 134602«La presidente Meloni ha detto che va fatto se necessario. E comunque ci sono alternative». Risponde così, sul Corriere della Sera, Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia, sull’ipotesi di creare un extra debito per finanziare il sostegno alle imprese e alle famiglie sul caro bollette. Le risorse contro il caro bollette, è la tesi di Leo e di Giorgia Meloni, in parziale disaccordo con Matteo Salvini, “ci sono già e vanno utilizzate”. 

Leo corregge Salvini sull’extradebito

«Ci sono le risorse del maggior gettito Iva legato all’inflazione (6,2 miliardi) e gli extraprofitti che non sono stati recuperati adeguatamente perché l’attuale norma indica una base imponibile sbagliata, legata ai cicli di fatturazione e non ai ricavi che rappresentano il vero extraprofitto dell’energia», spiega Leo, secondo il quale le preoccupazioni di Salvini sono fondate ma – ribadisce  “le risorse vanno cercate altrove: si può anche andare oltre i 13 miliardi. Ci sono i Fondi strutturali da riprogrammare (circa 20 miliardi), come si è fatto durante la pandemia”. «A noi interessa recuperare le risorse per fare un primo intervento sulle tasse: un segnale a imprese e famiglie».

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Immigrazione, sempre peggio: oltre ai clandestini importiamo il traffico d’organi

capture 028 15092022 123244Traffico d’organi, una nuova frontiera dell’orrore e della mercificazione dell’essere umano, sospinto dal business dell’immigrazione clandestina. A rivelarlo al pubblico il talk show televisivo di Rete 4 Fuori dal Coro, che ha fatto luce sull’inquietante traffico a danno di quegli immigrati che non disponendo del denaro chiesto dai criminali scafisti per poter affrontare la traversata che li porterà in Italia, decidono di vendere alcune parti interne del proprio corpo. Per condurre la loro inchiesta e confezionare il servizio la trasmissione tv e il giornalista Nicolò Calcagno si sono affidati all’esperto di sicurezza informatica Nicola Bressan.

Traffico d’organi, nuova frontiera dell’orrore

Bressan in poche ore, scandagliando il dark web — da tempo autentica terra di nessuno dove è possibile perfezionare scambi, transazioni e acquisti di ogni genere — ha trovato tracce concrete del business degli organi umani anche in Italia. Tra le inquietanti scoperte portate alla luce dal giornalista, addirittura una sorta di catalogo illustrato con un prezzario a indicare il valore per ogni singolo organo.

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Le foto del flirt di Cecchi Paone: una gioia per il conduttore, un finimondo per il suo fidanzato ventenne

capture 027 15092022 122954Le foto su Chi Magazine di Alessandro Cecchi Paone e del suo attuale fidanzato, Simone Antolini, 23 anni, hanno scatenato una ridda di commenti. Come sempre avviene quando escono sui giornali di gossip immagini dei vip e dei loro amori. Con l’aggiunta di battute omofobe. Ma i protagonisti come l’hanno vissuta?

Cecchi Paone: le mie foto con Simone? Un bel segno di normalizzazione

Per Alessandro Cecchi Paone, 60 anni, hanno rappresentato una vera gioia. “Sono contento di questa normalizzazione. Una volta queste foto erano rarissime. Adesso, invece, paparazzano le coppie gay come quelle etero, esattamente come mi accadeva quando mi paparazzavano con mia moglie. È un bellissimo segno di assoluta normalizzazione”. Poi l’ha buttata in politica: quelli che mi insultano votano tutti Lega o FdI… Quanta sicurezza in questa affermazione impossibile da verificare, ma andiamo avanti.

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Tagadà, Luigi Di Maio e la verità sull'ipotesi larghe intese. La conduttrice inchioda il ministro

capture 026 15092022 120517Luigi Di Maio non "tradisce" e giura fedeltà all’attuale presidente del Consiglio: “Larghe intese? Sì solo se c’è Draghi”. Durante la puntata di Tagadà, il programma sull’attualità di LA7, mercoledì 14 settembre, il ministro degli Affari Esteri si è prestato al gioco “A carte scoperte” (il politico di turno deve rispondere a domande circostanziate in 3 minuti).

Alla domanda della conduttrice Tiziana Panella sull’ipotesi larghe intese in caso di esito incerto delle elezioni politiche del 25 settembre, Di Maio ha fatto seguire un lungo silenzio imbarazzato. Dopo qualche attimo, ha balbettato: “Spero che ci sia un governo chiaro e che non ci siano instabilità. Credo e spero che le larghe intese non servano. Se proprio dovessero servire? Dipende… dipende…”. Da cosa? “Dipende da Draghi. Se c’è Draghi e se continua Draghi” ha aggiunto perentorio Di Maio, il cui “innamoramento” verso il premier continua indefesso anche sul viale del tramonto di questa legislatura.

Poi, il fondatore di “Impegno Civico” ha tirato una bordata a Matteo Salvini: “Cosa riconosco a Giorgia Meloni? Che sta annientando Salvini. E’ contrario al tetto del gas: è passato da prima gli italiani a prima Putin. Chiede lo scostamento di bilancio che nemmeno i suoi alleati vogliono, neppure Meloni.

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Controcorrente, Silvio Berlusconi e i fondi da Mosca: gli unici li ha presi il Pci

capture 025 15092022 115516Silvio Berlusconi affonda la sinistra sullo scottante tema dei finanziamenti da Mosca. Il presidente di Forza Italia rispedisce al mittente tutte le accuse e le insinuazioni. Se n'è parlato durante la puntata di "Controcorrente" in onda mercoledì di Rete4.

Copasir: "I partiti italiani non hanno ricevuto fondi dalla Russia"@berlusconi a #Controcorrente: "Gli unici fondi provenienti da Mosca sono quelli incassati dal Partito Comunista durante la guerra fredda" pic.twitter.com/HmrwmNsbMD

— Controcorrente (@Controcorrentv) September 14, 2022

"Forza Italia non è coinvolta in alcun modo in questa faccenda - ha detto Silvio Berlusconi davanti alle telecamere di Veronica Gentili - Il nostro finanziamento è quanto di più trasparente ci possa essere anche perché fino a quando la legge lo ha consentito me ne sono fatto carico integralmente io. Gli unici fondi provenienti da Mosca e dimostrati sono stati quelli che ha incassato il Pci durante gli anni della guerra fredda anche quando i missili nucleari sovietici erano puntati contro il nostro Paese. E tutto questo fa parte di una storia che non hanno mai voluto rinnegare".

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Soldi russi ai partiti, esplode il caso. Copasir: "L'Italia non è coinvolta"

capture 024 15092022 115040Tra una settimana saliranno sullo stesso palco, a piazza del Popolo a Roma, per chiudere la campagna elettorale. L'appuntamento, a 72 ore dal voto, è cerchiato in rosso perché dovrà restituire l'immagine di una coalizione compatta, pronta a governare il paese per i prossimi 5 anni. Eppure, nel centrodestra unito le divisioni non mancano come testimonia il differente approccio di Matteo Salvini rispetto a Giorgia Meloni (e Silvio Berlusconi) sul tema del caro-bollette.

Per il segretario della Lega la ricetta per contrastare gli effetti della crisi energetica su famiglie e imprese è soltanto una, ovvero uno scostamento di bilancio da attuare nell'immediato. "Con meno di 30 miliardi, a debito, l'emergenza non si argina", sottolinea il Capitano, senza smettere di pungere gli alleati, per nulla convinti che la strada da seguire sia quella indicata dal leghista. "Non capisco ritardi e tentennamenti sull'aiutare gli italiani a pagare le bollette di luce e gas.

Onestamente non capisco questa prudenza - confessa Salvini -. Perché i miei alleati sono così restii? Bella domanda...".

Nel mirino c'è soprattutto la presidente di Fratelli d'Italia, candidata in pectore per la guida di un prossimo governo di centrodestra. Palazzo Chigi però è anche nei pensieri di Salvini, che domenica tornerà a Pontida per lanciare il rush finale della Lega in vista del voto. E da qualche giorno il leader leghista non perde occasione per tirare in ballo Meloni sul caro bollette: "C'è la guerra, c'è il Covid, c'è l'inflazione, intervenire adesso non è un capriccio di Salvini, e mi domando perché Letta e Meloni dicano di aspettare l'Europa quando tutti gli altri paesi stanno intervenendo. A quelli che dicono di no dico che sono soldi ben spesi".

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