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Onore ai medici ed infermieri in prima linea.Grazie da Redazione Italia

“Lockdown per non vaccinati? Misura discriminatoria”: parola dell’ex presidente Corte costituzionale

capture 012 23112021 090849Ormai non è più tabù: il governo Draghi sta discutendo dell’opportunità di varare un «super green pass», ovverosia un giro di vite a danno dei non vaccinati, che rischiano di finire confinati anche se sani e negativi. Su questa eventualità si è detto molto perplesso Cesare Mirabelli, magistrato ed ex presidente della Corte costituzionale (dal 23 febbraio al 21 novembre 2000). «Un lockdown solo per i non vaccinati risulterebbe una misura discriminatoria. Tenere chi non si vaccina fuori dalla vita sociale e lavorativa non sarebbe una soluzione accettabile», ha dichiarato in un’intervista alla Verità.

È praticabile un lockdown per non vaccinati?

Per Mirabelli, in assenza di obbligo vaccinale, l’ipotesi di un lockdown per soli non vaccinati solleva diversi problemi, di natura anche costituzionale: «Diverso è il discorso se parliamo di singole misure isolate», spiega, «per evitare eccessivo affollamento di persone: ma sarebbe comunque una scelta di difficile applicazione. E in ogni caso ogni provvedimento deve essere temporaneo e proporzionato rispetto al fine che vuole raggiungere». In effetti, prosegue l’ex presidente della Corte costituzionale, «i governi utilizzano diversi strumenti per fronteggiate un’emergenza sanitaria di dimensioni mai viste. Ma se la soluzione è il lockdown selettivo, a questo punto mi chiedo se non sia preferibile introdurre un vero obbligo vaccinale». Anche qui, però, a una condizione: «Dovrebbero essere previsti indennizzi in caso di danni da vaccino. E questo principio in realtà non dovrebbe valere solo in caso di obbligatorietà vaccinale, ma anche laddove la scelta sia “indotta”, come avviene nella situazione attuale».

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Dichiarato morto, si risveglia dopo una notte in cella frigorifera. “Miracolo” in India

capture 011 23112021 090057Dichiarato morto, viene ritrovato vivo dopo una notte nella cella frigorifera dell’obitorio: doppio shock con lieto fine per i familiari della non vittima, è successo in India. Un uomo dichiarato morto dopo un incidente stradale è stato trovato vivo, ancora in grado di respirare ma in condizioni critiche, dopo aver trascorso una notte in una cella frigorifera dell’obitorio di un ospedale. E’ la storia pazzesca che vede coinvolto un 40enne indiano, Srikesh Kumar. A scoprire che l’uomo era ancora vivo sono stati la polizia e i parenti, giunti all’obitorio per avviare le procedure amministrative per l’autopsia.

India, dichiarato morto, si risveglia dopo una notte in cella frigorifera all’obitorio

Dopo una notte nella cella frigorifera si scopre la morte apparente (o l’errore di chi ne aveva stabilito il decesso). Kumar era stato ricoverato in medicina d’urgenza presso una clinica privata dopo essere stato investito da una moto a Moradabad, un comune dell’Uttar Pradesh a Est di Nuova Delhi. Al suo arrivo nella struttura è stato dichiarato morto da un medico. Dopo di ch è stato trasportato in un ospedale pubblico per l’autopsia.

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Per mia figlia il vaccino è più rischioso del Covid, Meloni a valanga

capture 010 23112021 085529"Non vaccino mia figlia Ginevra perché per lei il vaccino è più rischioso del Covid". Giorgia Meloni non ha dubbi e, dati alla mano, sostiene che, per un bambino, il vaccino presenta più rischi della malattia stessa. "Un bambino ha le stesse probabilità di morire di Covid che di essere colpito da un fulmine - spiega la Meloni - Per questo ho deciso di non vaccinare Ginevra". Discorso diverso per gli adulti per i quali, invece, il rapporto rischi-benefici è a vantaggio di questi ultimi. "Il vaccino è utile soprattutto per gli adulti e per i soggetti immunodepressi - prosegue Meloni - Io stessa mi sono vaccinata e questo dimostra che non sono una no-vax".         

La leader di Fratelli d'Italia è ospite di Nicola Porro a "Quarta Repubblica". Il suo discorso va poi a parare sul green pass e sulle lacune del governo nella gestione della pandemia. «Ci hanno detto che il green pass era strumento di libertà e non avevano ragione se oggi parliamo di nuovo di lockdown, regioni colorate, cenoni a Natale con il limite della capienza, proroga dello stato di emergenza. Se la voto? No, non voto la proroga. A parte che c’è un problema di ordine costituzionale, al massimo in Italia può durare due anni. Non è più emergenza questa, lo stato di emergenza nel merito non puoi prorogarlo». Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia a «Quarta Repubblica» su Rete 4. Sulla bontà dei provvedimenti del governo ha aggiunto: «O il green pass funziona e allora non serve la proroga o proroghi lo stato di emergenza e allora le misure adottate finora non funzionano. Andare avanti sulla stessa strada temo che non ci porterà da nessuna parte. Abbiamo l’84% dei vaccinati, è un dato altissimo, significa che purtroppo il vaccino è molto utile sulle terapie intensive, ma da solo non ti ferma il contagio».

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Restrizioni e contraddizioni: i ritardi sulla terza dose smascherano il green pass

 capture 009 21112021 122026Abbiamo spesso contestato lo strumento del green pass e le modalità d’utilizzo di esso, convinti di dover tutelare le libertà personali degli italiani e dell’inefficacia di mezzi simili. A numerosi osservatori è apparso infatti chiaro, sin dal principio di nascita del certificato, che non vi fossero motivazioni strettamente sanitarie dietro alla creazione. Pertanto, è doveroso denunciare come il governo si sia reso fautore di una consistente limitazione delle libertà dei propri cittadini. Oltre che responsabile di un ingente danno economico.

In occasione dell’inizio della campagna vaccinale con la terza dose stiamo assistendo ad ulteriore dimostrazione di quanto espresso nei mesi scorsi. In primis, la scadenza d’efficacia del siero stesso intorno ai 6 mesi dall’inoculazione annulla di fatto le ragioni della durata annuale del certificato. Inoltre, la possibile scelta di ridurne la tempistica di validità da 12 a 9 mesi rappresenta l’inesistenza di motivazioni scientifiche che ne giustifichino la permanenza in società.

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No green pass, in migliaia al Circo Massimo: "Giù le mani dai bambini"

capture 008 21112021 121720In migliaia al Circo Massimo per dire no al green pass. Sabato 20 novembre il sit in è iniziato sulle note dell'inno nazionale, poi spazio ai cori spontanei come quello diventato il simbolo della protesta contro il certificato verde "la gente come noi non molla mai": Ma tra gli slogan emerge anche "Giù le mani dai bambini" in opposizione al vaccino per i più giovani.

Secondo quanto trapela dalla Questura sono almeno tremila i presenti. Striscioni inneggianti a Trump o contro la dittatura sanitaria si vedono tra la folla. La maggior parte dei manifestanti sono senza mascherina. 

"Vorrei farvi vedere da qui cos'è una piazza senza mascherine. Non avete idea di quanto sia bello. La mascherina e' il simbolo dell'oppressione. Abbiamo una dittatura ma vinceremo, vinceremo", dice uno degli oratori dal palco. In piazza anche i gilet arancioni e l'ex generale Antonio Pappalardo: "Stasera nasce un nuovo movimento che si deve opporre a questo regime. Dobbiamo essere uniti perché il nemico è troppo forte. Un leader lo deve scegliere il popolo e non Mattarella a casa mia questa non è democrazia ma è una volgare dittatura. Ci deve essere un movimento che dica 'ora dovete andare a casa'". 

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In bus e metro solo col vaccino, il nuovo green pass rende la vita impossibile ai no vax

capture 007 21112021 121226Per evitare un Natale in zona gialla, arancione o rossa la stretta del governo sul green pass, "super" o rafforzato, appare inevitabile e sarà contenuta nel nuovo decreto all'esame dell'esecutivo di Mario Draghi.  Gli appuntamenti sono quelli del vertice con le Regioni lunedì 22 o martedì 23 novembre, poi la cabina di regia. Insomma, si tratta solo di decidere l'entità delle restrizioni perché chi le subirà in primis, questo è chiaro, sono gli italiani che finora hanno evitato la vaccinazione anti-Covid. Quindi non solo super green pass, al vaglio del governo c'è anche il vaccino obbligatorio. 

È probabile che la strada sarà quella della gradualità delle restrizioni, come è nello stile del premier. Una cosa appare chiara, da dicembre il tampone negativo sarà sufficiente solo per andare al lavoro: nei ristoranti al chiuso, locali, stadi, cinema, palestre e via dicendo potranno accedere solo i vaccinati. L'obiettivo, scrive il Corriere della sera che illustra le misure al vaglio del governo, è evitare di finire in zona gialla in concomitanza delle feste, circostanza che comporta - ricordiamo - obbligo di mascherina all'aperto, capienza ridotta nei locali e discoteche chiuse.

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Cina, "parlamentari italiani agli ordini del Dragone": il dossier esplosivo con tanto di nomi

capture 006 21112021 120038L'Italia è una prateria dove il Partito Comunista Cinese (PCC) dilaga. Lo denuncia Una preda facile. Le agenzie di influenza del PCC e le loro operazioni nella politica parlamentare e locale italiana, 60 fitte pagine firmate da Livia Codarin, Laura Harth e Jichang Lulu, ricercatori per il Comitato globale per lo Stato di diritto «Marco Pannella» e Sinopsis, un progetto della Ong ceca AcaMedia e della facoltà di Sinologia dell'Università Carolina di Praga. Un vasto sistema di agenzie di influenza organizzato dal PCC agisce sui media italiani grazie al China Media Group, dipendente dal Dipartimento cinese per la propaganda e padrone dei quotidiani di Stato, e a Radio Cina Internazionale, con strumenti come il periodico bilingue Cinitalia. Poi ci sono gli istituti di cultura, analoghi ai Confucius Institute che spargono propaganda fingendo d'insegnare il mandarino. Ma è soprattutto il Parlamento italiano che fa gola al Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito, di facciata l'alleanza fra gli otto partiti cinesi legali per fingere l'esistenza del multipartitismo, in realtà un'agenzia di intelligence per infiltrare partiti stranieri, gruppi religiosi, mondo degli affari, ambienti accademici e persino la diaspora dei dissidenti.

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YouTube rimuove i “non mi piace”. Ecco come favorisce il politicamente corretto

capture 005 21112021 115621L’amministratore delegato di YouTube, Susan Wojcicki, ha annunciato mercoledì scorso che la piattaforma di condivisione video più famosa al mondo rimuoverà del tutto i “non mi piace” dalla vista pubblica con l’intenzione di “proteggere meglio i nostri creatori dalle molestie e ridurre gli attacchi di dislike”.

YouTube oscura i “non mi piace”

YouTube Creator, il canale ufficiale della piattaforma, ha dedicato un video a questa decisione dove si sostiene quanto segue: “Nel corso del 2021, YouTube ha effettuato un esperimento rendendo privato il conteggio dei ‘Non mi piace’, per verificare se così facendo se ne sarebbe ridotto il numero complessivo. Lo studio condotto a luglio ha confermato la riduzione. Quindi, procederemo a rendere privato il conteggio dei Non mi piace (sebbene il pulsante rimarrà visibile). Gli spettatori potranno comunque mettere non mi piace ai video, in modo da ottimizzare i consigli personali, tuttavia non ne potranno vedere il conteggio totale, che sarà riservato ai creator all’interno di YouTube Studio.” Il video ha totalizzato più di un milione e mezzo di visualizzazioni in pochi giorni. Riscontrabili solo i “mi piace”, come promesso.

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Kyle Rittenhouse assolto da ogni accusa: uccise due antifascisti per difendersi da un linciaggio

capture 003 20112021 183508 Assolto da ogni accusa: Kyle Rittenhouse, il 17enne che il 25 agosto del 2020 uccise due antifascisti e ne ferì gravemente un terzo per difendersi da un linciaggio, è stato dichiarato non colpevole per tutti e cinque i capi d’imputazione.

In una Kenosha (Wisconsin) messa a ferro a fuoco, completamente devastata dalla furia degli attivisti Black lives matter, Rittenhouse in compagnia di altri uomini armati si era volontariamente messo a tutela di un impianto di erogazione di benzina per evitarne che fosse distrutto e saccheggiato. Rimasto isolato, Kyle era stato letteralmente inseguito da decine di antifascisti, molti dei quali armati con oggetti contundenti, e aggredito. Nelle numerose prove video lo si vede anche a terra colpito con uno skateboard e, cosa ancora più drammatica, impegnato in un corpo a corpo con uno  dei «manifestanti» che impugnava una arma da fuoco.

Rittenhouse assolto da ogni capo d’imputazione

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Il Covid inguaia José Mourinho e la Roma: Gonzalo Villar e Bryan Cristante sono positivi nonostante il vaccino

capture 002 20112021 182353Doccia fredda per José Mourinho alla vigilia della partita tra Roma e Genoa. I giocatori giallorossi, Bryan Cristante e Gonzalo Villar sono infatti risultati positivi al Covid. Lo ha comunicato l’AS Roma specificando che i due giocatori, entrambi vaccinati, sono risultati positivi "in seguito ai controlli periodici svolti attraverso i tamponi molecolari. Le autorità sanitarie competenti sono state immediatamente informate. I calciatori stanno bene e si trovano in isolamento domiciliare”. I due centrocampisti salteranno sicuramente le gare con Genoa, Zorya (Conference League), Torino e sono a forte rischio anche per il match del 1 dicembre con il Bologna.

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Robert Kennedy Jr scalda i no-green pass a Milano. Proteste in tutta Italia

capture 001 20112021 181459È stata la protesta contro l’idea lanciata dal governo di vaccinare contro il Covid anche i bambini tra i 5 e gli 11 anni a mobilitare il popolo No Green Pass, che per il 17esimo sabato di fila ha occupato le piazze di diverse città italiane. La manifestazione più partecipata è stata quella di Milano, dove nel pomeriggio a richiamare oltre 4mila persone all’Arco della Pace è stata la presenza di Robert Kennedy Junior, terzogenito di Bob Kennedy e nipote di JFK. Con la sua organizzazione «Children’s Health Defense» sta portando avanti una campagna contro il Green Pass che prima dell’Italia ha toccato la Svizzera. Attimi di tensione si sono registrati proprio a Milano, quando al termine dell’incontro con Kennedy Junior, una massa di persone ha cercato di raggiungere il gruppo che stava protestando come ogni sabato in piazza Fontana. I manifestanti, però, sono stati bloccati in piazza Duomo, che sarebbe dovuta restare off limits fino al 9 gennaio in base a quanto aveva stabilito il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Alla fine il bilancio del pomeriggio di proteste è di una trentina di persone identificate mentre altre quattro sono state denunciare o arrestate.

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Quarta Repubblica, Vittorio Sgarbi: "Gioco sporco con gli 007". Lo scandalo spazza via Giuseppe Conte: "Dimissioni subito"

capture 055 17112021 134531Le rivelazioni di Bruno Vespa sulla fine del secondo governo Conte hanno scosso gli ospiti di Quarta Repubblica. È accaduto nella puntata in onda lunedì 15 novembre su Rete 4, dove il giornalista ha ribadito i legami tra il leader del Movimento 5 Stelle, prima premier, e i servizi segreti. A prendere la parola negli studi di Nicola Porro è Vittorio Sgarbi. "Il problema è Conte - esordisce -, dovrebbe dimettersi da qualsiasi ruolo per aver usato i servizi a vantaggio del suo governo".

Vespa ha infatti parlato di Lorenzo Cesa, il leader dell'Udc che ha negato il suo aiuto nella formazione del terzo governo Conte. Lui - sono state le parole del giornalista - "è stato avvicinato da un signore dei servizi segreti" subito dopo aver detto "no" all'ex presidente del Consiglio. Insomma, una sorta di intimidazione su cui il critico d'arte non ci va per il sottile: "Questa notizia ci dà la misura della totale assenza di credibilità dei 5 stelle". 

L'accusa che emerge dalle rivelazioni di Vespa nel suo ultimo libro Perché Mussolini rovinò l'Italia (e come Draghi la sta risanando) è che Conte le abbia tentate tutte pur di rimanere a Palazzo Chigi. Tentativi però falliti, visto che il neo grillino è stato messo alla porta da Matteo Renzi in un ribaltone che ha portato all'arrivo di Mario Draghi. 

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Scoppia focolaio nella squadra di basket serie A2 di Udine. Tutti i giocatori sono vaccinati ad eccezione di uno solo guarito dal covid ad agosto

capture 056 18112021 104741In merito al focolaio scoppiato tra i giocatori della squadra di basket Apu Udine e alcuni membri dello staff, il Responsabile dell’Apu Medical Area Alessandro Grassi ha dichiarato: “Ci troviamo davanti a una situazione di contagio da spogliatoio”.

Ieri 16 novembre, l’ufficio stampa ha diramato un comunicato a nome del Presidente dell’Apu Old Wild West Udine Alessandro Pedone:

“Ci tengo a sottolineare che siamo stati la prima squadra ad avere tutti i giocatori e lo staff vaccinati, tranne Michele Antonutti al quale non poteva essere somministrata la dose in quanto era risultato positivo lo scorso agosto. E’ ben noto a chiunque ormai, che il vaccino attenua notevolmente gli effetti del Covid-19, ma non rende affatto immuni. Il nostro capitano, purtroppo, sta attraversando un momento molto complicato, a differenza degli altri soggetti che sono quasi tutti asintomatici. A questo punto abbiamo ritenuto necessario aumentare ulteriormente i controlli, rispetto agli standard protocollari, portando i tamponi da cadenza settimanale a giornaliera, per meglio monitorare le evoluzioni. Siamo, ovviamente, in contatto continuo con il Dipartimento di Prevenzione, nella speranza di poter garantire l’apporto necessario di giocatori alla squadra e di non venire bloccati d’imperio, per l’appunto dall’autorità sanitaria. A tal proposito, comunque, se ciò dovesse avvenire non sarà un problema. Nella passata stagione si sono verificati diversi casi a livello nazionale, come per esempio a Torino, quando a metà gennaio la Asl Città di Torino decise di fermare l’attività agonistica della Reale Mutua per una decina di giorni, a scopo precauzionale, visto l’insorgere di numerose positività all’interno del Gruppo Squadra.

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Matteo Salvini non diffamò l'ex ministra Azzolina: tesi di laurea copiata, vergogna

capture 054 17112021 133931È stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari di Milano l'indagine a carico del leader della Lega Matteo Salvini nata dalla querela per diffamazione sporta all'allora ex ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina per la vicenda della presunta tesi di laurea copiata dall'attuale deputata del Movimento Cinque Stelle. La querelle era nata da un articolo del quotidiano La Repubblica del gennaio 2020 ripreso e commentato sui social (post poi cancellato) dal leader della Lega. «Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: non solo si schiera contro i precari, ma ora scopriamo che copia pure le tesi di laurea. Un ministro così non ha diritto di dare (e fare) lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa». Sia per il pubblico ministero di Milano, che dopo le indagini aveva chiesto l'archiviazione, che per il giudice per le indagini preliminari Roberto Crepaldi, in sostanza, non c'è stata diffamazione in quanto non era competenza di Matteo Salvini verificare la veridicità del lavoro giornalistico e inoltre le frasi a commento dell'articolo rientravano del diritto di critica politica del senatore del Carroccio senza che queste fossero trascese nell'insulto personale. 

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La dottrina Bergoglio fa la prima "vittima": si dimette Julian Carron, presidente di Cl

capture 053 16112021 151310Arrivano i primi effetti della dottrina Bergoglio sulle cariche nella Chiesa. Don Julian Carron si infatti dimesso da presidente della fraternità di Comunione e liberazione (Cl). La decisione, spiega lo stesso prelato in una lettera, è stata presa "per favorire che il cambiamento della guida a cui siamo chiamati dal Santo Padre si svolga con la libertà che tale processo richiede". 

Alla base della scelta c'è il Decreto Generale 'Le associazioni di fedeli, che disciplina l’esercizio del governo nelle associazioni internazionali di fedeli, promulgato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita' ed entrato in vigore l’11 settembre 2021, il quale "stabilisce che “I mandati nell’organo centrale di governo a livello internazionale possono avere la durata massima di cinque anni ciascuno".

Non solo, anche che "la stessa persona può ricoprire un incarico nell’organo centrale di governo a livello internazionale per un periodo massimo di dieci anni”. Insomma, quella di Carron è una scelta obbligata essendo alla guida di Cl dal 2005. 

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Clamoroso: le Big Pharma del vaccino non pagano (quasi) le tasse sulle fiale

capture 052 16112021 151111Pfizer e Moderna pagano pochissime tasse sui giganteschi utili incassati con la vendita dei vaccini in tutto il mondo. Secondo una inchiesta pubblicata dal quotidiano MF Pfizer ha pagato 1 miliardo di euro sui 16 miliardi di utili incassati nei primi 9 mesi del 2021 grazie ai vaccini. Moderna 500 milioni di euro sui 6,3 miliardi di utili da vaccino. Solo la tedesca Biontech ha pagato tasse senza eludere il fisco: 3,2 miliardi di euro sui 7,1 miliardi di utili incassati nei primi nove mesi. Ma come hanno fatto ad eludere le tasse i due colossi Usa? Semplice: trasferendo gli utili in società controllate con residenza in paradisi fiscali o paesi a tassazione ridotta e segreto bancario assicurato.

Moderna lo ha fatto spostando gli utili in Delaware e in Svizzera, nonostante avesse ricevuto 4 miliardi di dollari pubblici come contributo alla ricerca sul vaccino. Pfizer ha trasferito gli utili incassati in una società di diritto olandese. Il Covid fa volare gli affari delle multinazionali farmaceutiche.

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La condanna di Foti segna una svolta: il “sistema Bibbiano” va fermato

capture 051 16112021 150635Quattro anni di carcere per abuso d’ufficio e lesioni gravissime allo psicoterapeuta Claudio Foti, coinvolto nel caso degli affidi del comune di Bibbiano in Val d’Enza – Emilia-Romagna. Il Gup di Reggio Emilia ha anche rinviato a giudizio 17 persone, tra cui il sindaco Pd di Bibbiano, Andrea Carletti: andrà a processo per abuso d’ufficio, ma è stato prosciolto dalle accuse di falso. La prima udienza è stata fissata per il 23 giugno 2022.
“Rifarei tutto ciò che ho fatto”, ha commentato Foti dopo la sentenza. Titolare dello studio Hansel e Gretel di Moncalieri (Torino), lo psicoterapeuta è stato per anni il luminare specializzato nella gestione degli abusi su minori, ideatore del metodo di indagine per scoprire eventuali violenze su bambini da parte degli adulti.

Bibbiano, la novità da rilevare 

Per la prima volta una Procura e dei pubblici ministeri intendono indagare sul mondo degli affidi sia in chiave economica che di mala gestio dei minori e il Tribunale con rito abbreviato ha ritenuto fondato l’impianto dell’accusa che mostrava le dinamiche surrettizie messe in campo da operatori, psicologi, assistenti sociali e amministratori locali allo scopo di privilegiare l’allontanamento dei bambini dalle loro famiglie per essere alloggiati in strutture. Ha riconosciuto inadeguato, sbagliato e malvagio il metodo utilizzato per raggiungere tale scopo e che tali interventi cagionano lesioni ai minori oggetto di trattamento. Ha preso in esame i danni provocati alle vittime: pesantissimi e dolorosi. Foti è infatti stato condannato oltre che per abuso d’ufficio anche per il reato di lesioni personali gravissime.

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Treni a singhiozzo e autobus strapieni. Atac senza regole e caos trasporti a Roma

capture 049 16112021 150234Bus e metropolitane strapieni mentre aumentano i contagi di Covid, ferrovie urbane azzoppate con la Roma-Lido ridotta alla tratta Lido Centro-Eur Magliana e conseguente assalto dei passeggeri alla Metro B. Poi ci sono i tram fermi ai box, i nuovi autobus acquistati ma ancora bloccati per problemi amministrativi, i filobus pagati milioni abbandonati al degrado tra topi e ragnatele perché è scaduto il contratto di manutenzione. Mentre a livello nazionale si annunciano importanti novità nel settore, come l'ordinanza approvata ieri dai ministeri della Salute e dei Trasporti che prevede il ritorno della biglietteria e il controllo a bordo dei mezzi in funzione anti-Covid, il Tpl romano è nel caos, tra le proteste di cittadini, studenti e pendolari che ogni giorno usufruiscono dei mezzi dell'Atac. E in questo quadro disastroso, ieri sera è arrivata la notizia delle dimissioni di Maurizio Gentile, commissario della Metro C che dovrebbe essere sostituito da Virginio Di Giambattista, già direttore generale Tpl presso il ministero che ha ricoperto anche l'incarico di commissario della Circumetnea di Catania. Alla base delle dimissioni di Gentile ci sarebbero questioni legate al suo compenso. La sua esperienza però non dovrebbe andare persa. Gentile, infatti, potrebbe andare a ricoprire il ruolo di commissario a Roma Metropolitane, la società capitolina che si occupa di progettazione della mobilità e negli scorsi anni è stata abbandonata a se stessa dalla giunta di Virginia Raggi.

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Terza dose e poi chissà. L’unica certezza è la sinistra che tifa repressione

capture 048 15112021 134045Terza dose e poi? All’indomani di una flessione verso l’alto del numero dei contagi, e del relativo tasso di positività, il governo minaccia fulmini e saette e si predispone in assetto da guerra. Bene o male, la riapertura delle scuole e del mondo lavorativo, in concomitanza con la fine dell’estate, è stata assorbita efficacemente dalla vaccinazione di massa che ha permesso di mantenere i contagi a un livello accettabile ma soprattutto le corsie e le terapie intensive degli ospedali libere. Oggi assistiamo in Italia a un aumento dei contagi sebbene non vengano fornite possibili motivazioni a tale riguardo

Terza dose e poi chissà

L’unico motivo plausibile che ci sembra doveroso fornire riguarda l’abbassamento delle temperature e la diminuzione dell’efficacia dei vaccini, i quali, con l’avvicinarsi del sesto mese dalla loro inoculazione, si indeboliscono progressivamente. Farsi una terza dose e poi chissà, d’altronde la scienza concede questo e forse qualche farmaco in grado di arrestare gli effetti peggiori derivanti dall’infezione dal Covid-19.

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Green pass al datore di lavoro, il Garante della privacy dà l'altolà al governo: ecco cosa non va

capture 040 13112021 104940Problemi di riservatezza sul green pass al lavoro. Il Garante della Privacy ha segnalato a Parlamento e Governo alcune criticità, in merito alla possibilità che il lavoratore consegni copia della certificazione verde al datore di lavoro. 

Le possibili falle nella normativa in fatto di riservatezza dei dati personali sono contenute in una comunicazione firmata dal presidente dell'autorità Pasquale Stanzione: "Segnalazione al Parlamento e al Governo sul Disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 127 del 2021 (AS 2394), in relazione alla possibilità di consegna, da parte dei lavoratori dei settori pubblico e privato, di copia della certificazione verde, al datore di lavoro, con la conseguente esenzione, dai controlli, per tutta la durata della validità del certificato".

Il fatto è che l'emendamento al DL 127/21 è in contrasto con il Regolamento UE sul Green Pass, che prevede la non conservazione dei dati, e non è compatibile con la risoluzione 2361 del Consiglio Europeo su possibili discriminazioni per la scelta vaccinale, e con la normativa giuslavoristica.

L'assenza di verifiche durante il periodo di validità della Certificazione Verde non consentirebbe di rilevare eventuali positività dell'intestatario, eludendo le finalità di salute pubblica e ponendosi in contrasto col principio di esattezza del trattamento dati. (Fonte: Garante per la protezione dei dati). 

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"Mai pagato un centesimo?", Renzi sbugiarda Giannini e pubblica l'assegno a Carrai

capture 042 14112021 093136Se le sono iniziate a dare di santa ragione durante "Otto e Mezzo" nello studio di Lilli Gruber. Ma lo scontro è proseguito anche e soprattutto sui social. Oggetto del contendere un ipotetico pagamento che il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, avrebbe effettuato in favore di Marco Carrai come risarcimento per un articolo pubblicato nel 2016 su Repubblica. Renzi incalza Giannini: "Te lo conosci bene Carrai - ha detto Renzi - Lei gli ha chiesto scusa e Carrai ha ritirato il risarcimento". Giannini, però, non ci sta e nega tutto: "Non ho pagato un solo centesimo a Carrai, non diciamo falsità - replica l'attuale direttore de La Stampa - Io ho chiesto scusa? Non me n'ero accorto". A quel punto, però, Renzi promette in diretta di pubblicare il documento che farebbe chiarezza sull'intera vicenda. "Domani pubblico l'atto", minaccia in tv il leader di Italia Viva.

Detto fatto. Dopo poche ore Renzi pubblica su Twitter quella che sembra una lettera di scuse indirizzata a Carrai e firmata da Massimo Giannini. "Gentile dottor Marco Carrai, con riferimento all'articolo dal titolo "Il groviglio armonioso del salvataggio Mps" apparso sulla Repubblica del 22 ottobre 2016 desidero rappresentarLe che non ho inteso offendere la Sua reputazione professionale e personale. Mi auguro che la presente valga a risolvere ogni possibile malinteso e La saluto cordialmente". E in calce alla lettera, datata 30 maggio 2019, la fotocopia di un assegno di 3mila euro intestato a Marco Carrai solo pochi giorni dopo.   

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“Fedez candidato? Preferisco Rita Pavone e Iva Zanicchi”. Salvini rimette al suo posto l’influencer

capture 039 13112021 104445“Preferisco Rita Pavone e Iva Zanicchi”: così Matteo Salvini taglia corto sulla questione Fedez candidato alle prossime politiche. Lasciando l’Auditorium di Roma, dove il leader della Lega ha partecipato all’assemblea di Federmanager, rimette al suo posto l’influencer che in questi giorni ha registrato il dominio fedezelezioni2023.it.

Fedez candidato? Salvini non si scompone

Salvini in realtà aveva già commentato su Twitter la notizia della registrazione da parte della Zdf Srl, la società di Fedez, di un dominio online per le elezioni 2023. ”Fedez in politica? È il bello della democrazia – aveva scritto -, presenti le sue idee e poi decideranno i cittadini. Mi piacerebbe un confronto con lui sull’Italia che verrà, gliel’ho già proposto in passato senza avere risposta, io sono sempre disponibile”. Insomma, il leader della Lega sembrerebbe prenderlo sul serio. Non come Sgarbi e altri che invece lo hanno perculato. Per non parlare del comunistissimo Rizzo, che chiosa: “In Italia evidentemente non sono bastati i 5 Stelle. Ora sembra che Fedez voglia entrare in scena. Se gli italiani gli danno fiducia allora non c’è più nessuna possibilità”. “Dopo i 5stelle, se gli italiani votassero anche Fedez, allora si meriterebbero solo Mobutu”, è la condanna senza appello del leader del Pci.

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E’ morto Giampiero Galeazzi. Per sempre: “Andiamo a vincere”

capture 038 13112021 103919Addio a Giampiero Galeazzi. L’inimitabile voce delle telecronache sportive italiane, storico volto Rai, è morto oggi a Roma all’età di 75 anni. Galeazzi da tempo combatteva contro una grave forma di diabete. La notizia della morte di Galeazzi è stata data su Twitter da alcuni colleghi, come il direttore del Tg5 Clemente Mimun: “Addio Giampiero rip”, ha scritto Mimun.

Galeazzi, soprannominato “bisteccone” per la sua mole, prima di commentare in tv le grandi imprese sportive – in particolare delle Olimpiadi – fu un grande canottiere. Nel 1967 vinse infatti il campionato italiano di canottaggio nel singolo e poi nel 1968 nel doppio con Giuliano Spingardi. Sempre nel 1968 partecipò alle selezioni per le Olimpiadi di Città del Messico.

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Ddl anti-rave con arresto immediato. Così la Lega rimedia all’inutile Lamorgese

capture 037 13112021 103607Se la Lamorgese non si muove, lo fa la Lega: depositato un Ddl anti-rave che propone l’arresto immediato. Matteo Salvini è il primo firmatario. L’obiettivo – spiega il Carroccio – è prevenire i raduni clandestini, tutelando la salute collettiva, l’incolumità pubblica e il decoro urbano.

Lega presenta Ddl anti-rave con arresto immediato

Dopo i recenti rave illegali, praticamente avallati dal ministro dell’Interno – che neanche paga i danni e invece usa il pugno di ferro contro i no green pass – la Lega passa al contrattacco. Nel Ddl in particolare si propongono pene per chi invade terreni o edifici altrui nonché la possibilità di arresto immediato. Inoltre si propongono le confische obbligatorie per esempio degli strumenti musicali, a partire dalle casse acustiche. Ma anche risarcimenti per i proprietari che subiscono l’invasione, sospensione della patente per chi guida verso i raduni trasportando strumenti e materiale. Sotto la lente finiranno in particolare camper e camion. E’ previsto, in ottica di prevenzione, anche l’utilizzo di agenti sotto copertura. La Lega – viene spiegato – ritiene necessaria una stretta, anche perché i rave (e non i cortei) sono particolarmente pericolosi sul fronte dei contagi.

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Morti Covid, più vaccinati che non vaccinati. I dati dell’ISS parlano chiaro

Si fa un gran parlare in questi ultimi giorni dell’aumento dei contagi da Covid 19 e di come ciò, secondo “esimi” esperti, sia in diretta correlazione con la percentuale di non vaccinati. Ma è sufficiente consultare i dati sui decessi da Covid ultimi per venire a conoscenza di un dato choccante: tra i morti per coronavirus negli ultimi 30 giorni i vaccinati superano i non vaccinati. E questi dati ce li fornisce nientemeno che l’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultimo Bollettino sulla sorveglianza Integrata Covid – 19 emesso per l’appunto dall’Iss il 5 novembre, si rende noto l’aggiornamento nazionale relativo “ai dati della sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 riportati sul territorio nazionale”. Nel rapporto si denota come le nuove infezioni da virus SARS-CoV-2 in Italia siano in aumento, con l’incidenza settimanale a livello nazionale di 51 casi per 100.000 abitanti, rispetto a 41 casi per 100.000 abitanti della settimana precedente e si pone l’accento come l’incidenza sia maggiore nei casi della fascia dagli 0 ai 19 anni e come si osservi “una maggiore incidenza di casi diagnosticati in persone non vaccinate”. (continua a leggere dopo la foto)

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Vaccini e bambini: cosa di dicono davvero i dati dell’Istituto superiore di sanità

capture 036 12112021 092515A breve, anche in Italia, sarà avviata la campagna di vaccinazione di massa dei bambini dai 5 agli 11 anni, una questione che divide anche gli esperti in merito alla sua necessità. Lo scorso 29 ottobre, l’americana Food and Drug Administration (Fda) ha autorizzato all’unanimità, con procedura di emergenza, la somministrazione del Pfizer-BioNTech ai bambini tra i 5 e gli 11 anni. Tuttavia, durante la votazione, un membro del comitato consultivo della Fda, il microbiologo Eric Rubin, ha evidenziato: “Non sapremo mai quanto sia sicuro il vaccino finché non inizieremo a somministrarlo”.

In Italia, da una parte, il sottosegretario al ministero della Salute, Pierpaolo Sileri, e la presidente della Società italiana di Pediatria, Annamaria Staiano, spingono per la vaccinazione dei bambini dai 5 agli 11 anni, dall’altra parte, Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani, e Andrea Crisanti suggeriscono prudenza. Per fare un po’ di chiarezza, abbiamo analizzato i dati dell’Istituto superiore di sanità riguardanti i decessi, le ospedalizzazioni e i ricoveri in terapia intensiva dei più giovani.

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Joe Biden, non solo il suo peto. Avocado e droga, indiscrezioni sconcertanti dal vertice sul riscaldamento globale

capture 035 12112021 092216Si concluderà domani la Cop26, conferenza dell'Onu sul cambiamento climatico in corso a Glasgow, in Scozia dal 31 ottobre. Sarà ricordata probabilmente come uno dei vertici più inconcludenti della storia, Vale la pena metterne in rilievo alcuni dei momenti più salienti e involontariamente comici accaduti nei dodici giorni che avrebbero dovuto segnare una svolta epocale nelle politiche ambientali.

BLABLABLA Per partecipare all'evento politici e dirigenti d'azienda sono giunti a bordo di oltre 400 jet privati, che hanno emesso 13.000 tonnellate di anidride carbonica, superando le emissioni di 1.600 scozzesi medi per un anno intero. Se dovessero compensare il danno che hanno prodotto con il loro viaggio, dovrebbero mettersi a piantare alberi da qui all'eternità.

LA BEFFA Dopo avere rifiutato di firmare l'impegno a eliminare l'uso del carbone concordato da 40 Paesi, l'Australia ha annunciato che continuerà a vendere carbone «per decenni nel futuro». L'Australia non è il solo grande Paese a non aver firmato: anche Cina India e Stati Uniti, grandi consumatori di carbone, non si sono uniti ai firmatari dell'accordo internazionale. In pratica, un terzo del pianeta non collaborerà.

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Avete mai visto l’ex moglie di Domenico Arcuri?

capture 034 12112021 091713Domenico Arcuri è l’uomo che il Premier Conte ha messo alla guida della lotta contro il coronavirus con i ruolo di commissario delegato. Ma scopriamo chi è l’ex moglie, volto che per chi segue La7 è molto conosciuto. 

Domenico Arcuri è uno dei più longevi manager di Stato. E’ stato incaricato dal Premier Conte di occuparsi della lotta contro il coronavirus, con il ruolo di commissario delegato. Arcuri ha ridisegnato il modello societario sul territorio nazionale per business, cambiando i fondamentali economici e patrimoniali.

E’ stato al centro dell’attenzione per la sua storia d’amore con la giornalista Myrta Merlino, da cui ha avuto una figlia oggi diciottenne, Caterina.

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"Come hai fatto a vivere con Arcuri?", "Ti odio", Vittorio Sgarbi punzecchia Myrta Merlino

capture 033 12112021 091427Botta e risposta a tratti imbarazzante tra Vittorio Sgarbi e la conduttrice de L'Aria che tira sulla questione Arcuri, ex compagno della conduttrice

Imbarazzo in studio nella scorsa puntata de L'aria che tira, il format di attualità e politica condotto da Myrta Merlino su La7. Tema della serata la pandemia e il piano vaccini. Il nome del commissario all'emergenza straordinario, Domenico Arcuri, ex compagno della conduttrice, non viene menzionato dalla giornalista, ma a farlo ci ha pensato Vittorio Sgarbi. Il candidato a sindaco di Roma è stato ospite nel finale di puntata e non sono mancate le scintille con la padrona di casa.

"Adesso hai rotto eh..." Rissa tv Feltri-Merlino
Durante il collegamento Vittorio Sgarbi ha avuto modo di parlare anche della sua candidatura alla poltrona di primo cittadino della capitale. Quando l'attenzione è stata catturata dal suo telefonino e la conduttrice non è riuscita a trattenersi: "Che fai conti per i sondaggi?". Immediata la replica di Vittorio Sgarbi: "No, guardavo i messaggi arrivati su di noi, sono molto positivi". Myrta Merlino, sorpresa, ha chiesto all'ospite se i messaggi riguardassero anche lei. Una domanda che ha stuzzicato Sgarbi, che non si è lasciato sfuggire l'occasione di punzecchiare un po' la conduttrice sul suo recente passato: "Sì. Tutti dicono che sei bella, buona e gentile e non capiscono come hai fatto a vivere col commissario, perché sei in uno stato d’emergenza e invece tu devi vivere una vita serena. Ero io adatto a te".
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“Perché mi invita? Tanto parla solo lei”: Cacciari sbotta contro la Gruber (Video)

capture 032 11112021 094703Ad essere generosi, potremmo parlare di pensiero critico contro monopensiero dominante. Non fosse che il confronto, in pratica, è come se non ci fosse stato. Ieri sera, ospite di Otto e mezzo su La7, Massimo Cacciari ha infatti criticato duramente l’atteggiamento di Lilli Gruber: “Perché mi invita? Se vuole parlare lei, si risponda lei. Perché mi invita? Io mica ho bisogno di venire a La7. Mi faccia parlare, se fa la domanda e risponde lei”.

Il filosofo sbotta: “Sono stufo di questo nebbione del Covid, non si parla d’altro”

E ancora: “Sono stufo di questo nebbione del Covid: non si parla di Pnrr, di giovani, di inflazione…”. La Gruber è apparsa allora visibilmente imbarazzata e ha tentato una replica piuttosto blanda. D’altronde Cacciari – prima di sbottare – non aveva fatto altro che sottolineare la necessità di offrire opinioni diversi sulla gestione del Covid, senza però avere un particolare interesse a discutere sul tema.

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Vaccino e green pass non c'entrano. Marco Rizzo, siluro a Mario Draghi: cosa c'è dietro la stretta sui cortei

capture 031 11112021 094350Non ha senso "manifestare in mezzo a una foresta, dove nessuno ti vede" e i media "non ti filmano". Il segretario del Partito comunista Marco Rizzo ha sospetti precisi sulla stretta in arrivo su manifestazioni e cortei dopo l'appello del presidente Sergio Mattarella e i focolai di Covid esplosi in seguito alle proteste no green pass o contro il vaccino. 

L'esponente comunista, critico contro il premier Mario Draghi ("mai visto un banchiere fare gli interessi del popolo" ha detto più volte Rizzo) interviene mercoledì 10 novembre a Coffee break, il programma di approfondimento di La7 .

Questa è una stretta alla libertà di manifestare il dissenso e un antipasto di quello che verrà, argomenta Rizzo. Perché il governo non vuole che si manifesti non solo contro il green pass o il vaccino obbligatorio, ma anche su altri temi fondamentali per il Paese e i lavoratori: "A breve avremo delle vertenze sindacali importanti sulle delocalizzazioni che produrranno dei disastri. Non potranno manifestare gli operai della Whirlpool, dell'Elettrolux, dell'Ilva?" chiede provocatoriamente l'esponente di sinistra. 

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Salvini smaschera il flop della Lamorgese: stretta sui cortei? La dia agli sbarchi

capture 030 11112021 091915Stretta in arrivo per cortei e manifestazioni. Dopo il disastro nella gestione delle proteste no green pass a Roma e la repressione, criticata da più parti, di quelle di Trieste, il governo è pronto a varare un giro di vite sul dissenso e, immancabilmente, sul banco degli imputati finisce la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese. 

Matteo Salvini ha gioco facile nell'attaccare il capo del Viminale: "Se vietiamo le manifestazioni perché non siamo in grado di fare rispettare le regole, allora il ministro dell’Interno non è in grado di fare il suo lavoro". Poi, c'è la questione delle priorità. "Mi piacerebbe che il Viminale desse una stretta agli sbarchi. Poi i cortei seguano le indicazioni, ma bisogna garantire il diritto a manifestare a tutti nel rispetto delle norme e delle forze dell’ordine" ha detto il leader del Carroccio in conferenza stampa a Montecitorio.

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Roma sempre più sporca nell'era Gualtieri. Lo schifo del Viminale, così da tre giorni

capture 029 11112021 091648Altro che pulizia straordinaria della città, nell'era di Roberto Gualtieri la Capitale è sempre più sporca. Ecco la situazione al Viminale, a due passi dal ministero dell'Interno, nel cuore di Roma. È così da tre giorni... 

Non si tratta di situazioni isolate, la situazione dei rifiuti, esplosiva con Virginia Raggi sindaca, resta ben oltre il livello di guardia mentre il Campidoglio prova a reperire fuori Regione nuovi siti di smaltimento temporanei per l'immondizia.

Dopo le promesse in campagna elettorale e dieci giorni dopo aver avviato il programma di pulizia straordinaria, con 4mila turni aggiuntivi pianificati fino a fine anno per la rimozione di cumuli e microdiscariche, l'amministrazione Gualtieri non dà segnali di discontinuità. E i romani fanno i conti con la dura realtà dopo gli spot elettorali. 

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Pochi dati disponibili, Cartabellotta frena sul vaccino ai bambini

capture 028 10112021 102718Procede il percorso per l'autorizzazione del vaccino anti-Covid negli under 12. Nello studio di “Stasera Italia” però Nino Cartabellotta invita a maggiore cautela. Il presidente della fondazione “Gimbe” è ospite nella puntata di martedì 9 novembre del talk show di rete 4, condotto da Barbara Palombelli, dove interviene sull’approvazione del siero nella fascia d’età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Un’estensione della platea vaccinabile che potrebbe verificarsi poco prima delle vacanze di Natale. Il medico smorza l’entusiasmo sin da subito: “Intanto dobbiamo attendere il via libera dell'agenzia europea del farmaco per quello che riguarda la documentazione presentata da Pfizer e mi risulta oggi anche da Moderna, per la fascia da 5 agli 11 anni. Oggi è stato e pubblicato il trial Pfizer che fa vedere i vantaggi e i limiti di questa vaccinazione nella fascia di età”.

Poi prosegue elencando i pro e i contro della vaccinazione per la fascia d’età: “Per quello che noi al momento sappiamo, sicuramente il vaccino induce una buona risposta immunitaria, quindi, aumenta il livello anticorpale nei confronti del virus ma sappiamo molto poco su quelle che sono le conseguenze che ci interessano di più cioè: la malattia multi-organo che sappiamo che colpisce bambini spesso in maniera grave e il long covid cioè le conseguenze a medio lungo termine”. E ancora fa notare la mancanza di dati significativi: “il follow up medio, cioè il periodo di osservazione medio, di questo studio è di 2/3 mesi.

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Il concorso Asl mette al tappeto Zingaretti, caos nel Lazio

capture 027 10112021 102425Il governatore lo ferma per paura che pizzichino i raccomandati. Ma il Tar lo riapre e lo mette nei guai

Potrebbe essere l’alba di una nuova «concorsopoli» alla Regione Lazio. L’altro giorno, la presidente della Commissione Trasparenza della Pisana, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo, ha ricevuto una lettera anonima che getta gravi ombre sul concorso per 22 posti da assistente amministrativo per le Asl Rm4 e Rm5. La missiva parla di «concorso truccato», di «domande prese da un testo di alcuni anni fa» comunemente rintracciabile nelle librerie. Nella lettera si giudica la procedura concorsuale alla stregua di una «parentopoli» e di un «serbatoio clientelare del Pd». Si allegano, poi, le graduatorie delle prove preselettive e, a fianco a ciascun concorrente, vengono specificati ruoli istituzionali e rapporti di parentela con politici, dirigenti e dipendenti Asl.

Starà alla commissione Trasparenza fare chiarezza e verificare se la lettera anonima sia attendibile o meno. Anche perché il segretario territoriale della Fials Asl Rm5, Laura Monticchio, lo scorso 3 novembre ha scritto una lettera alla Colosimo per chiedere di audire in Commissione Trasparenza il direttore generale della Asl Rm4, Cristina Matranga per avere «chiarimenti» proprio sul concorso per 22 posti da assistente amministrativo alle Asl Rm4 e Rm5.

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Vaccino ai bambini? Per loro il Covid è mille volte meno pericoloso rispetto agli anziani. Ecco i dati verità di Epicentro

capture 026 10112021 100718Fra 0 e 19 anni da inizio della pandemia ci sono registrati in Italia in tutto 36 decessi: 15 di bambini con meno di 9 anni e 21 di adolescenti fra i 10 e i 19 anni. In queste due fasce il tasso di letalità più basso si è registrato fra 6 e 10 anni (è stato dello 0,0032%) seguito da quello fra 14 e 19 anni (0,0037%). Percentuali davvero minime, che si traggono dai dati pubblicati sull'ultimo bollettino settimanale disponibile sul portale Epicentro dell'Istituto superiore di sanità.

Ed è il motivo per cui gli esperti sono assai divisi sulla vaccinazione dei bambini. Si capisce ancora di più facendo il raffronto fra la letalità registrata fra 0 e 9 anni e quella registrata nelle altre decadi di età. Un bimbo al di sotto dei 10 anni contagiato dal virus ha 5.184 volte meno probabilità di morire di un ultranovantenne contagiato. Ha 3.680 volte meno possibilità di morire rispetto a un contagiato di età compresa fra gli 80 e gli 89 anni. E ancora 1.705 volte meno possibilità di morire rispetto a un contagiato fra i 70 e i 79 anni. Poi 509 volte meno probabilità di morire rispetto a contagiati fra i 60 e i 69 anni di età, e 113 volte meno probabilità di morire rispetto a chi ha fra 50 e 59 anni.

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No green pass, stretta del Viminale: solo sit-in e possibile obbligo di mascherina

capture 024 09112021 104753Stretta del Viminale contro le manifestazioni dei no green pass: autorizzati solo sit-in e centri storici vietati, possibile obbligo della mascherina all’aperto per i manifestanti. Alla fine, mentre qualsiasi tipo di corteo o assembramento – a partire dai rave illegali – viene permesso senza alcuna restrizione, il giro di vite arriva solo per i cittadini che manifestano pacificamente contro l’obbligo della certificazione verde.

Stretta del Viminale contro le manifestazioni dei no green pass

Secondo quanto anticipato dal Corriere, niente più cortei che attraversano i centri storici e le strade dello shopping. Ancora, i manifestanti dovranno stare lontano dagli obiettivi sensibili e potranno organizzare soltanto sit-in, salvo determinate esigenze e a patto di fornire le dovute garanzie sulla sicurezza. Insomma, il modello applicato per il G20 di Roma esteso ai no green pass. E’ questa in sostanza la linea dettata dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a prefetti e questori. Le nuove regole saranno applicate già da questo sabato, in vista delle manifestazioni in programma. Il giro di vite – spiega il Viminale – è indispensabile per “garantire i diritti di chi dissente proteggendo però le attività economiche e la salute dei cittadini”. Tuttavia, dati alla mano, shopping e contagi non hanno minimamente risentito di queste manifestazioni.

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Il Burioni che non ti aspetti: legge ed elogia il fascista Rebatet

capture 023 09112021 101909“Una delle cose belle di questo ultimo brutto periodo è stato scoprire che uno dei libri più belli del mondo non l’avevo ancora letto. Lungo ma imperdibile, voi non perdetevelo. ‘I due stendardi’, di Lucien Rebatet”. Così il virologo Roberto Burioni, via social, consiglia ai suo fan il capolavoro dimenticato di un grande scrittore francese. Un libro tanto mirabile quanto misconosciuto, semplicemente perché il suo autore era fascista. E non per modo di dire, visto che la sua fede politica Rebatet non la rinnegò mai e la stava pagando a caro prezzo proprio quando scrisse il romanzo elogiato da Burioni.

Burioni legge e apprezza il fascista Rebatet

Come spiegato benissimo da Claudio Siniscalschi – sul numero di marzo 2021 del nostro mensile –  I due stendardi fu difatti iniziato dallo scrittore francese “nell’agosto del 1942, e lentamente rielaborato durante la prigionia. Nelle intenzioni dell’editore francese doveva essere l’evento dell’anno. Invece la fama negativa di Rebatet fece cadere il romanzo nel disinteresse generale. La «congiura del silenzio» condannò a morte le velleità dello scrittore di poter essere ammesso, come desiderava, nella casa nobile della letteratura nazionale. Era sicuro di aver chiuso, dopo aver pagato di persona, una stagione disgraziata. Ma si sbagliava. Autore maledetto era; autore maledetto doveva restare”.

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Biden come il geometra Calboni: il maxi-peto spaventa Camilla d’Inghilterra

capture 022 09112021 101108Biden come il geometra Calboni. Per citare l’indovinatissima metafora del Fatto Quotidiano, sulla notizia – obiettivamente un po’ comica – dei “problemi d’aria”, per così dire, del presidente americano, non nuovo a manifestazioni pubbliche non esattamente ortodosse, già ai tempi della campagna elettorale avvenuta nel 2020 contro il rivale Donald Trump.

Biden Calboni: come lasciare il segno al Cop26

Biden, erede del geometra Calboni prima ancora che presidente degli Stati Uniti. Lo spazio era poco, era limitato. Ma i tabloid inglesi non perdonano, e da ore rilanciano la notizia della performance del caro Joe: a parlare sono il Daily Mail e altri periodici. La comunicazione è semplice: Joe Biden ha avuto problemi di aria nella pancia. E nemmeno la stampa mainstream riesce ad evitare la definizione di “peto rumoroso”, in presenza degli altri grandi della terra al recente Cop26, tenuto a Glasgow. È stata proprio Camilla Parker Bowles, presente durante il fattaccio, a raccontare l’accaduto.

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Obama attacca Trump, ma la Nakate sbugiarda lui: “Ci hai tradito”

capture 021 09112021 100827Barack Obama, in qualità di ex presidente Usa rimembrato con nostalgia dai progressisti di tutta Europa uniti, è spuntato a Glaskow al vertice della Cop26. E come di consueto si è presentato come un profeta delle buone cause, lui che di libri dei sogni infranti è grande autore. Peccato sia stato a sua volta attaccato a gamba tesa dalla nuova Greta: Vanessa Nakate.

Le accuse a Trump, Russia e Cina

Un discorso, quello di Obama, carico di frasi fatte e accuse a Donald Trump. “Negli Stati Uniti, alcuni dei nostri progressi sulla lotta al cambiamento climatico si sono fermati quando il mio successore ha deciso di ritirarsi unilateralmente dall’Accordo di Parigi nel suo primo anno di mandato. Non sono stato molto contento di questo”, ha dichiarato l’ex presidente dem. Per poi scagliarsi contro Cina e Russia: ”È stato particolarmente scoraggiante vedere i leader di due dei più grandi emettitori, Cina e Russia, declinare persino di partecipare al programma, e i loro piani nazionali riflettere quello che appare essere una pericolosa assenza di urgenza – un desiderio di mantenere lo status quo – da parte di entrambi quei Paesi”. Secondo Obama “questa è una vergogna. Abbiamo bisogno che economie avanzate come Usa ed Europa guidino su questo problema ma abbiamo bisogno anche di Cina e India, Russia e Indonesia, Sudafrica e Brasile. Non possiamo permetterci nessuno ai margini”.

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Utero in affitto, Meloni: «Deve essere un reato universale, FI e Lega ci appoggino»

capture 018 08112021 104009Rendere l’utero in affitto reato universale. Giorgia Meloni torna a chiederlo con forza dopo il caso del Tribunale di Milano che ha ordinato la trascrizione anagrafica di un bimbo nato negli Stati Uniti con la maternità surrogata, nonostante in Italia sia espressamente vietata dalla legge. «Basta perdere tempo», ha chiesto la leader di FdI, che già nel 2016 presentò una proposta di legge per la moratoria universale contro una pratica che di fatto mercifica donne e bambini.

Meloni: «L’utero in affitto sia reato universale»

«Il Tribunale di Milano – ha ricordato Meloni in un post su Facebook – ha ordinato al Comune di trascrivere integralmente l’atto di nascita con due padri di un bambino nato negli Usa con l’utero in affitto. In Italia la maternità surrogata è espressamente vietata e punita dalla legge 40, ma questo non impedisce alla magistratura di aggirare le norme e sdoganare di fatto nella nostra Nazione una pratica che trasforma la maternità e i bambini in prodotti». «Faccio nuovamente appello a tutte le forze politiche e mi rivolgo in particolare – ha proseguito la leader di FdI – alla Lega e a Forza Italia: facciamo fronte comune in Parlamento e approviamo la proposta di FdI per rendere l’utero in affitto reato universale, ovvero punibile in Italia anche se commesso all’estero. Basta perdere tempo».

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Dal Green Pass al Red Pass, via libera ai teppisti “rossi”: i centri sociali devastano Torino (video)

capture 017 08112021 103242Scattano le denunce, per il corteo No Green pass di ieri a Trieste, al quale hanno partecipato oltre 8mila persone. Sono 18 le persone finite nel mirino della Questura per i disordini dopo il corteo di ieri pomeriggio al quale hanno partecipato più di 8.000 persone. “Nonostante le prescrizioni del Questore volte a garantire che il corteo si svolgesse lungo un percorso adeguato a tutela di obiettivi sensibili e limitasse i disagi alle attività commerciali, una parte dei manifestanti si è diretta nei pressi di Piazza dell’Unità d’Italia, già presidiata dal dispositivo di ordine pubblico – si legge in una nota della Questura – Qui è iniziato un crescendo di tensioni e provocazioni da parte di taluni facinorosi che sono culminati nel lancio di bottiglie di vetro e oggetti contro le forze di polizia, che ripetutamente invitavano i partecipanti ad allontanarsi in quanto era in atto una manifestazione non autorizzata”.

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Come Corea del Nord e Cina: Giorgia Meloni a valanga sulla repressione dei no-green pass. Poi la stoccata a Matteo Salvini

capture 014 08112021 101124Giorgia Meloni al contrattacco su green pass e manifestazioni: “Immagini da Corea del Nord e Cina”. Poi rivela: “Draghi contrariato dall’uso degli idranti”. La leader di Fratelli d’Italia, ospite di “Controcorrente” su Rete4, non si è sottratta ad alcuna domanda. Ogni volta ha raccolto la palla e rilanciato forte e decisa senza ricorrere al politichese o a finta diplomazia. Così è e non se vi pare. “Abbiamo visto centinaia di manifestazioni senza mascherina o ci sono le regole o non ci sono, invece la comunicazione e le Istituzioni usano due pesi e due misure. – ha dichiarato Giorgia Meloni -. Io non ho mai conosciuto Puzzer (il portuale triestino che ha dato vita ai primi blocchi, nda), non so chi sia, ma è un uomo che viene a Roma, si mette lì con un banchetto per parlare con qualcuno delle Istituzioni e gli danno un DASPO dalla Capitale per un anno, ma il DASPO ai centri sociali che devastano le città non glielo abbiamo mai dato. Cerchiamo di essere seri perché questa roba rischia di peggiorare il clima”. Prima battuta e prima  bomba.

Le manifestazioni no green pass sono tema caldo e divisivo: “Evidentemente Draghi è d’accordo con il Ministro degli Interni Lamorgese, se volesse revocarla lo farebbe. Ha detto che lavora benissimo, ma io non sono d’accordo. Posso non essere d’accordo con chi manifesta, ma per me se qualcuno vuole manifestare contro il governo deve poterlo fare. Siamo ancora una democrazia, Draghi o non Draghi. La violenza è da condannare, le manifestazioni no”. Il tono si è fatto brusco sulla Lamorgese: “Ha fatto sparare con gli idranti sui lavoratori in ginocchio che si tenevano per mano però non li ha usati contro i rave illegali dove migliaia di persone da tutta Europa stavano lì ammassati, a drogarsi e devastare un’area protetta”. Poi ha tirato fuori un retroscena: “Ho detto a Draghi che mi preoccupa questa repressione del dissenso a volte con metodi duri su gente inerme, su chi difende il diritto a lavorare. Non mi ha spiegato perché e mi è sembrato contrariato dalle immagini, sono immagini che si possono vedere in Corea del Nord, in Cina, Turchia, ma non in Italia. Vedere un Ministro dell’Interno che multa lavoratori distanziati e non dice niente su tutte le forme di illegalità, spara con gli idranti e mette muri per non far passare la manifestazione, ma poi se noi diciamo mettiamo un muro per non far entrare gli immigrati illegali, allora noi siamo disumani. Cerchiamo di essere seri, il Covid non si usa per fare propaganda o i propri interessi”.

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Roma, il reddito di cittadinanza finisce nelle mani di un rom pregiudicato di un campo nomadi

capture 015 08112021 101831Ancora un’altra vergogna legata al reddito di cittadinanza. Questa volta a percepire la misura un giovane nomade ventenne domiciliato al campo nomadi di via Cesare Lombroso a Roma, dove sta scontando gli arresti domiciliari per reati precedenti. Scoperto anche un 46enne romano, disoccupato su cui pende il divieto di avvicinamento. L’uomo è protagonista di maltrattamenti in famiglia e anche lui ha beneficiato del reddito di cittadinanza.

Campo nomadi, reddito di cittadinanza a un rom

Come ricostruisce il Messaggero, entrambi nonostante le misure  cautelari hanno incassato oltre trentamila euro e sono stati denunciati dai carabinieri della stazione di Monte Mario per indebita percezione del sussidio. Le somme ora dovranno essere restituite. Dalle verifiche, riporta il quotidiano, è stato scoperto che i due uomini avevano ottenuto il reddito di cittadinanza perché quando aveva fatto la domanda erano incensurati. Poi però le loro posizioni sono cambiate: hanno commesso dei reati ma non si sono preoccupati di avvisare l’Inps e annullare il beneficio. Grazie all’azione dei carabinieri  sono stati scoperti. Quando sono stati beccati pare che i due non siano riusciti a  dare spiegazioni  convincenti e limitandosi  a dire che non sapevano di dover annullare il reddito.

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Migranti, Meloni: «Un altro scandalo sul business dell’accoglienza. E la sinistra buonista tace»

capture 013 07112021 104035Non un allarme astratto, ma «fatti concreti» che hanno «riscontri giudiziari». Giorgia Meloni torna a denunciare il «business dell’accoglienza», rilanciando la notizia dell’«ennesimo scandalo» emerso da Verona, dove la Guardia di Finanza ha compiuto il sequestro preventivo di 12 milioni di euro nei confronti di una società che del settore sportivo, impegnata nel servizio di assistenza e accoglienza ai richiedenti asilo.

Meloni: «Fermiamo il business sulla pelle dei migranti»

«Ennesimo scandalo legato al business dell’accoglienza. Questa volta i riflettori della Guardia di Finanza sono finiti su una società di Verona che sembrerebbe aver intascato illecitamente milioni di euro per l’accoglienza dei migranti», ha scritto Meloni sulla sua pagina Facebook, sottolineando che «quando parliamo del business dell’immigrazione clandestina, parliamo di fatti concreti che hanno, purtroppo, riscontri giudiziari». «Anche per questo – ha aggiunto la leader di FdI, rilanciando la notizia – denunciamo l’ipocrisia buonista della sinistra, spesso complice (vedi il pessimo “modello Riace”) di situazioni opache con illeciti e sperpero di denaro pubblico». «Fermiamo il business sulla pelle dei migranti, fermiamo l’immigrazione clandestina», ha quindi concluso Meloni.

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La pandemia della disoccupazione giovanile: un ragazzo su tre è senza lavoro

capture 012 07112021 103726Torna, di nuovo, a salire la disoccupazione giovanile. E lo fa toccando i massimi da due anni, relegando l’Italia ai bassifondi delle (poco invidiabili) classifiche europee. Con il risultato che quasi un ragazzo su tre, in Italia, è attualmente senza lavoro.

Cala la disoccupazione, ma sono sempre tanti gli inattivi

Gli ultimi dati sul lavoro, pubblicati pochi giorni fa dall’Istat, restituiscono un quadro che ancora risente dei lockdown del 2020. Perché è vero che la disoccupazione a settembre si consolida al di sotto dei 10 punti percentuali (9,2%), ma è altrettanto vero che rimane stabile e su livelli elevati (per quanto in leggera riduzione) il numero degli inattivi. Circostanza, quest’ultima, che droga il primo dato perché fa “uscire” dalla statistica chi sarebbe disponibile a lavorare ma rinuncia a cercare un impiego: una tendenza già osservata negli scorsi mesi. Tanto che “rispetto ai livelli pre-pandemia (febbraio 2020) il numero di occupati è inferiore di oltre 300 mila unità”, si legge nella nota diffusa dall’Istituto.

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