La circolazione del Covid in Africa è ancora oggetto di dubbi e perplessità: in molti casi mancano dati e diagnostica per capire la reale penetrazione del virus nel continente. Sono pochi i Paesi che lavorano costantemente su sequenziamento e tracciamento delle mutazioni del virus, come il Sudafrica, che dopo aver isolato la variante poi definita Omicron per tutta risposta si è visto isolato a livello globale. Una situazione che rischia di essere un deterrente a esporsi per altri Paesi.
Il Paese dell'Africa australe "è stato punito" per aver rilevato la variante Omicron del Covid-19, ha denunciato il governo sudafricano che ha espresso rammarico per la chiusura da parte di molti Paesi, tra cui l'Italia, degli ingressi e dei viaggiatori in partenza dal suo territorio. Il governo di Pretoria denuncia di essere strato "punito" per la qualità dei suoi scienziati che hanno rilevato la nuova mutazione che si teme possa essere più contagiosa, "invisibile" ai vaccini e potenzialmente potrebbe causare reinfezioni in soggetti guariti.
"Questo ultimo giro di divieti sui viaggio equivale a punire il Sudafrica per il suo avanzato sequenziamento genomico e la sua capacità di rilevare nuove varianti più rapidamente. L’eccellenza scientifica dovrebbe essere applaudita e non punita", si legge nel comunicato stampa del governo.
Telecamere cinesi nelle Procure e a Palazzo Chigi: c’è il rischio che il governo sia spiato da Pechino
Telecamere cinesi a Palazzo Chigi. A parlare del caso dei sistemi di sorveglianza cinesi è stato il sito Wired: “Oltre mille telecamere della multinazionale cinese Hikvision sorvegliano le sale intercettazioni delle Procure italiane. Le ha acquistate il ministero della Giustizia nel 2017 per la messa in sicurezza di quei centri dove sono conservati dati estremamente sensibili. Frutto delle intercettazioni, di cui deve garantire la segretezza”. Si tratta degli stessi sistemi di sorveglianza usati contro la comunità musulmana degli Uiguri.
Telecamere cinesi: interrogazione di Borghi e Sensi
Ora con un’interrogazione i deputati Enrico Borghi e Filippo Sensi (Pd) chiedono se il governo abbia valutato i rischi per la sicurezza nazionale. Se dunque c’è stato il necessario controllo si questi appalti che riguardano settori strategici della pubblica amministrazione. Principalmente la sede del governo e le sale intercettazioni delle procure italiane. In più, secondo Formiche.net, anche «ingressi, entrate e corridoi del ministero della Cultura nell’ufficio centrale dove siede il ministro Dario Franceschini». Si pone con urgenza – sottolinea oggi Libero occupandosi del caso – un problema di revisione delle procedure di controllo.
La nuova variante fa paura, vietato l'ingresso a chi viene dal Sudafrica
L'Italia si allinea ad altri Paesi sulla stretta al Sudafrica. Il ministro Speranza ha appena firmato l'ordinanza che dispone il divieto all'ingresso in Italia per chi è stato in Sudafrica negli ultimi 14 giorni. In questo modo si cerca di arginare il proliferare il diffondersi della variante sudafricana che ormai è presente anche in altri Paesi del continente africano.
«Ho firmato una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante B.1.1.529. Nel frattempo seguiamo la strada della massima precauzione». Lo rende noto il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
Sondaggio Pagnoncelli, effetto green pass sui partiti: ora Giorgia Meloni torna a correre
Come cambia il trend dopo il varo del super green pass e le nuove regole per frenare il contagio di Covid-19 decise dal governo mentre si avvicina il Natale. A fare il punto delle intenzioni di voto e, implicitamente, del gradimento nei confronti di partiti e leader è l'ultimo sondaggio dell'istituto Ipsos pubblicato sabato 27 novembre dal Corriere della sera.
Mentre il Pd si conferma primo partito torna a crescere Fratelli d'Italia, rimbalzo che nel centro destra non coinvolge la Lega di Matteo Salvini Meloni. Il partito di Giorgia Meloni nella rivelazione guadagna un punto rispetto a un mese fa e balza al 19,8 per cento. Il Partito democratico di Enrico Letta è al 20,8, un decimale in più rispetto a ottobre. La Lega è il terzo partito, cede nove decimali e va al 19,1 e viene superata da FdI.
Non si arresta il crollo del Movimento 5 stelle guidato da Giuseppe Conte: i grillini scendono al 15,5 per cento in virtù di un punto percentuale perso per strada negli ultimi 30 giorni. Cresce ancora Forza Italia che passa dall'8 all'8,5 per cento.
Un sabato per ribaltare l'odio. Colletta alimentare, oggi tutti a fare la spesa per gli altri
Oggi in 11 mila supermercati in Italia tutti potremo fare una piccola spesa per qualcun altro che ne ha bisogno come tutti noi, ma non ha abbastanza soldi per farla. All'entrata 145 mila volontari consegneranno a chi vuole prenderlo un sacchetto speciale che potrà essere riempito- da ognuno secondo le sue possibilità, di prodotti non deperibili da consegnare all'uscita ai volontari che per il 25° anno consecutivo rendono possibile la giornata nazionale della colletta alimentare promossa dalla Fondazione Banco Alimentare. I prodotti che più servono sono tonno e carne in scatola, barattoli di pelati o di legumi, olio e omogeneizzati di frutta per i bambini: tutti verranno poi consegnati a 7.600 strutture caritative fra cui mense per i poveri e comunità per i minori.
E' un piccolo gesto di solidarietà, e mi rendo conto che ce ne sono tanti altri, anche simili (la raccolta alimentare viene ordinariamente promossa da molte parrocchie anche a Roma). Non servono tante parole per spiegare che questo bisogno esiste ogni anno di più, e che ogni minimo aiuto è benedetto.
Vaccino, fa la seconda dose e muore a 53 anni nell'hub vaccinale: choc a Livorno, un terribile sospetto
È morto nell'hub vaccinale l'uomo di 53 anni che domenica 21 novembre aveva appena ricevuto la seconda dose di vaccino. Secondo la ricostruzione dell'Usl Toscana Nord Ovest, la vittima si sarebbe presentata al centro vaccinale di Rosignano, Livorno, e avrebbe atteso i soliti 15 minuti prima di tornare a casa dopo la somministrazione. Una volta uscito, però, l'uomo avrebbe fatto subito ritorno nell'hub denunciando senso di oppressione retrosternale e nausea.
Il personale presente ha immediatamente richiesto un'ambulanza, mentre un medico anestesista avrebbe messo in atto tutte le azioni necessarie per la gestione dell’emergenza. All'arrivo dei sanitari del 118 il 53enne è andato in arresto cardiaco, salvo poi riprendersi grazie alle manovre rianimatorie. Una volta trasferito al pronto soccorso di Cecina, l'uomo è deceduto. Secondo una prima valutazione, visti anche i tempi ridotti tra la vaccinazione e il malore accusato e l’assenza riferita di patologie allergiche, non sembra esserci, secondo quanto spiegato dall'Asl, una relazione causale tra la somministrazione e il decesso. Ma l'azienda fa sapere che "è stato chiesto il riscontro diagnostico per l’uomo di 53 anni deceduto ieri all’hub vaccinale di Rosignano Solvay, poco tempo dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer".
Green pass, in Svizzera decidono i cittadini: domenica il referendum
Mentre in Italia il governo sta per varare il super green pass, con luoghi ricreativi di conseguenza off limits per i non vaccinati, in Svizzera domenica saranno i cittadini a votare sul certificato verde. Un referendum apposito dunque, con il popolo elvetico chiamato alle urne per pronunciarsi sulle diverse modifiche proposte dall’esecutivo ai provvedimenti anti Covid, tra cui appunto il lasciapassare.
Svizzera, nuovo referendum contro il green pass
La Svizzera è primo Paese al mondo in cui tramite referendum i cittadini potranno pronunciarsi sul green pass, ma non è la prima volta che gli elvetici votano sulle misure restrittive adottate dal governo durante la pandemia. Già il 13 giugno scorso il green pass venne sottoposto a voto popolare e accettato da oltre il 60% dei cittadini. Il primo referendum si è insomma rivelato un boomerang per i promotori, anche se in questo caso i comitati del No contestano la base legale del certificato verde e auspicano in un risultato diverso. Sostengono cioè che il green pass non sia contemplabile in base alla legge svizzera, in quanto palese discriminazione nei confronti di ha scelto di non vaccinarsi. Oltre a presentare un preoccupante tracciamento dei contatti che garantisce alle autorità “una sorveglianza di massa”.
Ragazzo di Trento muore a 24 anni 10 giorni dopo il vaccino Pfizer: emorragia cerebrale
L'autopsia, chiesta dalla madre del ragazzo, ha svelato la causa della morte. Nominati anche quattro consulenti di parte
Trento - Un'emorragia cerebrale dopo aver ricevuto il vaccino. E' questa, secondo l'autopsia, la causa della morte di un giovane di 24 anni, Traian Calancea, che è deceduto in Trentino per emorragia cerebrale dieci giorni dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer. Lo ha stabilito l'autopsia chiesta dalla madre del ragazzo, Svetlana Rosca, che ha trovato il figlio senza vita nella sua camera da letto mercoledì 20 ottobre.
La donna, come scrive il quotidiano l'Adige, ha presentato una denuncia ai carabinieri per chiarire le cause della morte del figlio e la Procura ha quindi aperto un fascicolo per omicidio colposo. Si tratta della la prima inchiesta in Trentino per indagare sulla possibile correlazione tra un decesso e la vaccinazione anti-Covid. Gli avvocati della famiglia attendono altri campioni che saranno analizzati nei prossimi giorni e sono stati anche nominati anche quattro consulenti di parte.
60enne ucciso dal Covid nonostante 2 dosi di vaccino
Tragedia a Giugliano, è morto un noto imprenditore del posto a causa del Covid. Sconvolta l'intera cittadina.
Si tratta di Francesco Pennacchio, 60 anni, noto imprenditore edile. l'uomo, vaccinato con due dosi Pfizer, era ricoverato da due settimane al Cotugno dove è spirato.
La vittima
Il 60enne era arrivato all’ospedale già in condizioni assai critiche e, a peggiorare la situazione già compromessa, sarebbero state le complicanze dovute al Covid.
L'ultimo tampone effettuato aveva dato esito negativo.
La morte di Pennacchio ha sconvolto l’intera città.
Sciopero taxi a Roma, il corteo delle auto bianche blocca la Capitale
Sciopero e corteo nella Capitale, i tassisti si preparano alla battaglia. Confermato per oggi uno sciopero generale dei taxi che durerà per tutta la giornata, dalle 8 alle 22, con una protesta a cui hanno aderito tutte le sigle sindacali (Fita-Cna, Ascom taxi, Uiltrasporti, Unica-Cgil e Uritaxi), che culminerà in un corteo che partirà alle 11.30 da piazza della Repubblica, passerà per via Cavour, per concludersi a piazza Madonna di Loreto, dietro piazza Venezia dove si riuniranno in assemblea, fino alle 16.30, i tassisti di tutta Italia.
Alla stazione Termini sarà affisso un grande striscione al posteggio taxi con su un QRcode che, una volta inquadrato, spiegherà le ragioni dello sciopero. In primis, la lotta contro il Ddl Concorrenza che mira ad «adeguare l'offerta di servizi alle nuove forme di mobilità esistenti che utilizzano app e piattaforme tecnologiche» e che, secondo i tassisti, andrà a deregolamentare ulteriormente il settore a favore delle multinazionali.
“Lockdown per non vaccinati? Misura discriminatoria”: parola dell’ex presidente Corte costituzionale
Ormai non è più tabù: il governo Draghi sta discutendo dell’opportunità di varare un «super green pass», ovverosia un giro di vite a danno dei non vaccinati, che rischiano di finire confinati anche se sani e negativi. Su questa eventualità si è detto molto perplesso Cesare Mirabelli, magistrato ed ex presidente della Corte costituzionale (dal 23 febbraio al 21 novembre 2000). «Un lockdown solo per i non vaccinati risulterebbe una misura discriminatoria. Tenere chi non si vaccina fuori dalla vita sociale e lavorativa non sarebbe una soluzione accettabile», ha dichiarato in un’intervista alla Verità.
È praticabile un lockdown per non vaccinati?
Per Mirabelli, in assenza di obbligo vaccinale, l’ipotesi di un lockdown per soli non vaccinati solleva diversi problemi, di natura anche costituzionale: «Diverso è il discorso se parliamo di singole misure isolate», spiega, «per evitare eccessivo affollamento di persone: ma sarebbe comunque una scelta di difficile applicazione. E in ogni caso ogni provvedimento deve essere temporaneo e proporzionato rispetto al fine che vuole raggiungere». In effetti, prosegue l’ex presidente della Corte costituzionale, «i governi utilizzano diversi strumenti per fronteggiate un’emergenza sanitaria di dimensioni mai viste. Ma se la soluzione è il lockdown selettivo, a questo punto mi chiedo se non sia preferibile introdurre un vero obbligo vaccinale». Anche qui, però, a una condizione: «Dovrebbero essere previsti indennizzi in caso di danni da vaccino. E questo principio in realtà non dovrebbe valere solo in caso di obbligatorietà vaccinale, ma anche laddove la scelta sia “indotta”, come avviene nella situazione attuale».
Dichiarato morto, si risveglia dopo una notte in cella frigorifera. “Miracolo” in India
Dichiarato morto, viene ritrovato vivo dopo una notte nella cella frigorifera dell’obitorio: doppio shock con lieto fine per i familiari della non vittima, è successo in India. Un uomo dichiarato morto dopo un incidente stradale è stato trovato vivo, ancora in grado di respirare ma in condizioni critiche, dopo aver trascorso una notte in una cella frigorifera dell’obitorio di un ospedale. E’ la storia pazzesca che vede coinvolto un 40enne indiano, Srikesh Kumar. A scoprire che l’uomo era ancora vivo sono stati la polizia e i parenti, giunti all’obitorio per avviare le procedure amministrative per l’autopsia.
India, dichiarato morto, si risveglia dopo una notte in cella frigorifera all’obitorio
Dopo una notte nella cella frigorifera si scopre la morte apparente (o l’errore di chi ne aveva stabilito il decesso). Kumar era stato ricoverato in medicina d’urgenza presso una clinica privata dopo essere stato investito da una moto a Moradabad, un comune dell’Uttar Pradesh a Est di Nuova Delhi. Al suo arrivo nella struttura è stato dichiarato morto da un medico. Dopo di ch è stato trasportato in un ospedale pubblico per l’autopsia.
Per mia figlia il vaccino è più rischioso del Covid, Meloni a valanga
"Non vaccino mia figlia Ginevra perché per lei il vaccino è più rischioso del Covid". Giorgia Meloni non ha dubbi e, dati alla mano, sostiene che, per un bambino, il vaccino presenta più rischi della malattia stessa. "Un bambino ha le stesse probabilità di morire di Covid che di essere colpito da un fulmine - spiega la Meloni - Per questo ho deciso di non vaccinare Ginevra". Discorso diverso per gli adulti per i quali, invece, il rapporto rischi-benefici è a vantaggio di questi ultimi. "Il vaccino è utile soprattutto per gli adulti e per i soggetti immunodepressi - prosegue Meloni - Io stessa mi sono vaccinata e questo dimostra che non sono una no-vax".
La leader di Fratelli d'Italia è ospite di Nicola Porro a "Quarta Repubblica". Il suo discorso va poi a parare sul green pass e sulle lacune del governo nella gestione della pandemia. «Ci hanno detto che il green pass era strumento di libertà e non avevano ragione se oggi parliamo di nuovo di lockdown, regioni colorate, cenoni a Natale con il limite della capienza, proroga dello stato di emergenza. Se la voto? No, non voto la proroga. A parte che c’è un problema di ordine costituzionale, al massimo in Italia può durare due anni. Non è più emergenza questa, lo stato di emergenza nel merito non puoi prorogarlo». Così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia a «Quarta Repubblica» su Rete 4. Sulla bontà dei provvedimenti del governo ha aggiunto: «O il green pass funziona e allora non serve la proroga o proroghi lo stato di emergenza e allora le misure adottate finora non funzionano. Andare avanti sulla stessa strada temo che non ci porterà da nessuna parte. Abbiamo l’84% dei vaccinati, è un dato altissimo, significa che purtroppo il vaccino è molto utile sulle terapie intensive, ma da solo non ti ferma il contagio».
Restrizioni e contraddizioni: i ritardi sulla terza dose smascherano il green pass
Abbiamo spesso contestato lo strumento del green pass e le modalità d’utilizzo di esso, convinti di dover tutelare le libertà personali degli italiani e dell’inefficacia di mezzi simili. A numerosi osservatori è apparso infatti chiaro, sin dal principio di nascita del certificato, che non vi fossero motivazioni strettamente sanitarie dietro alla creazione. Pertanto, è doveroso denunciare come il governo si sia reso fautore di una consistente limitazione delle libertà dei propri cittadini. Oltre che responsabile di un ingente danno economico.
In occasione dell’inizio della campagna vaccinale con la terza dose stiamo assistendo ad ulteriore dimostrazione di quanto espresso nei mesi scorsi. In primis, la scadenza d’efficacia del siero stesso intorno ai 6 mesi dall’inoculazione annulla di fatto le ragioni della durata annuale del certificato. Inoltre, la possibile scelta di ridurne la tempistica di validità da 12 a 9 mesi rappresenta l’inesistenza di motivazioni scientifiche che ne giustifichino la permanenza in società.
No green pass, in migliaia al Circo Massimo: "Giù le mani dai bambini"
In migliaia al Circo Massimo per dire no al green pass. Sabato 20 novembre il sit in è iniziato sulle note dell'inno nazionale, poi spazio ai cori spontanei come quello diventato il simbolo della protesta contro il certificato verde "la gente come noi non molla mai": Ma tra gli slogan emerge anche "Giù le mani dai bambini" in opposizione al vaccino per i più giovani.
Secondo quanto trapela dalla Questura sono almeno tremila i presenti. Striscioni inneggianti a Trump o contro la dittatura sanitaria si vedono tra la folla. La maggior parte dei manifestanti sono senza mascherina.
"Vorrei farvi vedere da qui cos'è una piazza senza mascherine. Non avete idea di quanto sia bello. La mascherina e' il simbolo dell'oppressione. Abbiamo una dittatura ma vinceremo, vinceremo", dice uno degli oratori dal palco. In piazza anche i gilet arancioni e l'ex generale Antonio Pappalardo: "Stasera nasce un nuovo movimento che si deve opporre a questo regime. Dobbiamo essere uniti perché il nemico è troppo forte. Un leader lo deve scegliere il popolo e non Mattarella a casa mia questa non è democrazia ma è una volgare dittatura. Ci deve essere un movimento che dica 'ora dovete andare a casa'".
In bus e metro solo col vaccino, il nuovo green pass rende la vita impossibile ai no vax
Per evitare un Natale in zona gialla, arancione o rossa la stretta del governo sul green pass, "super" o rafforzato, appare inevitabile e sarà contenuta nel nuovo decreto all'esame dell'esecutivo di Mario Draghi. Gli appuntamenti sono quelli del vertice con le Regioni lunedì 22 o martedì 23 novembre, poi la cabina di regia. Insomma, si tratta solo di decidere l'entità delle restrizioni perché chi le subirà in primis, questo è chiaro, sono gli italiani che finora hanno evitato la vaccinazione anti-Covid. Quindi non solo super green pass, al vaglio del governo c'è anche il vaccino obbligatorio.
È probabile che la strada sarà quella della gradualità delle restrizioni, come è nello stile del premier. Una cosa appare chiara, da dicembre il tampone negativo sarà sufficiente solo per andare al lavoro: nei ristoranti al chiuso, locali, stadi, cinema, palestre e via dicendo potranno accedere solo i vaccinati. L'obiettivo, scrive il Corriere della sera che illustra le misure al vaglio del governo, è evitare di finire in zona gialla in concomitanza delle feste, circostanza che comporta - ricordiamo - obbligo di mascherina all'aperto, capienza ridotta nei locali e discoteche chiuse.
Cina, "parlamentari italiani agli ordini del Dragone": il dossier esplosivo con tanto di nomi
L'Italia è una prateria dove il Partito Comunista Cinese (PCC) dilaga. Lo denuncia Una preda facile. Le agenzie di influenza del PCC e le loro operazioni nella politica parlamentare e locale italiana, 60 fitte pagine firmate da Livia Codarin, Laura Harth e Jichang Lulu, ricercatori per il Comitato globale per lo Stato di diritto «Marco Pannella» e Sinopsis, un progetto della Ong ceca AcaMedia e della facoltà di Sinologia dell'Università Carolina di Praga. Un vasto sistema di agenzie di influenza organizzato dal PCC agisce sui media italiani grazie al China Media Group, dipendente dal Dipartimento cinese per la propaganda e padrone dei quotidiani di Stato, e a Radio Cina Internazionale, con strumenti come il periodico bilingue Cinitalia. Poi ci sono gli istituti di cultura, analoghi ai Confucius Institute che spargono propaganda fingendo d'insegnare il mandarino. Ma è soprattutto il Parlamento italiano che fa gola al Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito, di facciata l'alleanza fra gli otto partiti cinesi legali per fingere l'esistenza del multipartitismo, in realtà un'agenzia di intelligence per infiltrare partiti stranieri, gruppi religiosi, mondo degli affari, ambienti accademici e persino la diaspora dei dissidenti.
YouTube rimuove i “non mi piace”. Ecco come favorisce il politicamente corretto
L’amministratore delegato di YouTube, Susan Wojcicki, ha annunciato mercoledì scorso che la piattaforma di condivisione video più famosa al mondo rimuoverà del tutto i “non mi piace” dalla vista pubblica con l’intenzione di “proteggere meglio i nostri creatori dalle molestie e ridurre gli attacchi di dislike”.
YouTube oscura i “non mi piace”
YouTube Creator, il canale ufficiale della piattaforma, ha dedicato un video a questa decisione dove si sostiene quanto segue: “Nel corso del 2021, YouTube ha effettuato un esperimento rendendo privato il conteggio dei ‘Non mi piace’, per verificare se così facendo se ne sarebbe ridotto il numero complessivo. Lo studio condotto a luglio ha confermato la riduzione. Quindi, procederemo a rendere privato il conteggio dei Non mi piace (sebbene il pulsante rimarrà visibile). Gli spettatori potranno comunque mettere non mi piace ai video, in modo da ottimizzare i consigli personali, tuttavia non ne potranno vedere il conteggio totale, che sarà riservato ai creator all’interno di YouTube Studio.” Il video ha totalizzato più di un milione e mezzo di visualizzazioni in pochi giorni. Riscontrabili solo i “mi piace”, come promesso.
Kyle Rittenhouse assolto da ogni accusa: uccise due antifascisti per difendersi da un linciaggio
Assolto da ogni accusa: Kyle Rittenhouse, il 17enne che il 25 agosto del 2020 uccise due antifascisti e ne ferì gravemente un terzo per difendersi da un linciaggio, è stato dichiarato non colpevole per tutti e cinque i capi d’imputazione.
In una Kenosha (Wisconsin) messa a ferro a fuoco, completamente devastata dalla furia degli attivisti Black lives matter, Rittenhouse in compagnia di altri uomini armati si era volontariamente messo a tutela di un impianto di erogazione di benzina per evitarne che fosse distrutto e saccheggiato. Rimasto isolato, Kyle era stato letteralmente inseguito da decine di antifascisti, molti dei quali armati con oggetti contundenti, e aggredito. Nelle numerose prove video lo si vede anche a terra colpito con uno skateboard e, cosa ancora più drammatica, impegnato in un corpo a corpo con uno dei «manifestanti» che impugnava una arma da fuoco.
Rittenhouse assolto da ogni capo d’imputazione
Il Covid inguaia José Mourinho e la Roma: Gonzalo Villar e Bryan Cristante sono positivi nonostante il vaccino
Doccia fredda per José Mourinho alla vigilia della partita tra Roma e Genoa. I giocatori giallorossi, Bryan Cristante e Gonzalo Villar sono infatti risultati positivi al Covid. Lo ha comunicato l’AS Roma specificando che i due giocatori, entrambi vaccinati, sono risultati positivi "in seguito ai controlli periodici svolti attraverso i tamponi molecolari. Le autorità sanitarie competenti sono state immediatamente informate. I calciatori stanno bene e si trovano in isolamento domiciliare”. I due centrocampisti salteranno sicuramente le gare con Genoa, Zorya (Conference League), Torino e sono a forte rischio anche per il match del 1 dicembre con il Bologna.
Robert Kennedy Jr scalda i no-green pass a Milano. Proteste in tutta Italia
È stata la protesta contro l’idea lanciata dal governo di vaccinare contro il Covid anche i bambini tra i 5 e gli 11 anni a mobilitare il popolo No Green Pass, che per il 17esimo sabato di fila ha occupato le piazze di diverse città italiane. La manifestazione più partecipata è stata quella di Milano, dove nel pomeriggio a richiamare oltre 4mila persone all’Arco della Pace è stata la presenza di Robert Kennedy Junior, terzogenito di Bob Kennedy e nipote di JFK. Con la sua organizzazione «Children’s Health Defense» sta portando avanti una campagna contro il Green Pass che prima dell’Italia ha toccato la Svizzera. Attimi di tensione si sono registrati proprio a Milano, quando al termine dell’incontro con Kennedy Junior, una massa di persone ha cercato di raggiungere il gruppo che stava protestando come ogni sabato in piazza Fontana. I manifestanti, però, sono stati bloccati in piazza Duomo, che sarebbe dovuta restare off limits fino al 9 gennaio in base a quanto aveva stabilito il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Alla fine il bilancio del pomeriggio di proteste è di una trentina di persone identificate mentre altre quattro sono state denunciare o arrestate.
Quarta Repubblica, Vittorio Sgarbi: "Gioco sporco con gli 007". Lo scandalo spazza via Giuseppe Conte: "Dimissioni subito"
Le rivelazioni di Bruno Vespa sulla fine del secondo governo Conte hanno scosso gli ospiti di Quarta Repubblica. È accaduto nella puntata in onda lunedì 15 novembre su Rete 4, dove il giornalista ha ribadito i legami tra il leader del Movimento 5 Stelle, prima premier, e i servizi segreti. A prendere la parola negli studi di Nicola Porro è Vittorio Sgarbi. "Il problema è Conte - esordisce -, dovrebbe dimettersi da qualsiasi ruolo per aver usato i servizi a vantaggio del suo governo".
Vespa ha infatti parlato di Lorenzo Cesa, il leader dell'Udc che ha negato il suo aiuto nella formazione del terzo governo Conte. Lui - sono state le parole del giornalista - "è stato avvicinato da un signore dei servizi segreti" subito dopo aver detto "no" all'ex presidente del Consiglio. Insomma, una sorta di intimidazione su cui il critico d'arte non ci va per il sottile: "Questa notizia ci dà la misura della totale assenza di credibilità dei 5 stelle".
L'accusa che emerge dalle rivelazioni di Vespa nel suo ultimo libro Perché Mussolini rovinò l'Italia (e come Draghi la sta risanando) è che Conte le abbia tentate tutte pur di rimanere a Palazzo Chigi. Tentativi però falliti, visto che il neo grillino è stato messo alla porta da Matteo Renzi in un ribaltone che ha portato all'arrivo di Mario Draghi.
Scoppia focolaio nella squadra di basket serie A2 di Udine. Tutti i giocatori sono vaccinati ad eccezione di uno solo guarito dal covid ad agosto
In merito al focolaio scoppiato tra i giocatori della squadra di basket Apu Udine e alcuni membri dello staff, il Responsabile dell’Apu Medical Area Alessandro Grassi ha dichiarato: “Ci troviamo davanti a una situazione di contagio da spogliatoio”.
Ieri 16 novembre, l’ufficio stampa ha diramato un comunicato a nome del Presidente dell’Apu Old Wild West Udine Alessandro Pedone:
“Ci tengo a sottolineare che siamo stati la prima squadra ad avere tutti i giocatori e lo staff vaccinati, tranne Michele Antonutti al quale non poteva essere somministrata la dose in quanto era risultato positivo lo scorso agosto. E’ ben noto a chiunque ormai, che il vaccino attenua notevolmente gli effetti del Covid-19, ma non rende affatto immuni. Il nostro capitano, purtroppo, sta attraversando un momento molto complicato, a differenza degli altri soggetti che sono quasi tutti asintomatici. A questo punto abbiamo ritenuto necessario aumentare ulteriormente i controlli, rispetto agli standard protocollari, portando i tamponi da cadenza settimanale a giornaliera, per meglio monitorare le evoluzioni. Siamo, ovviamente, in contatto continuo con il Dipartimento di Prevenzione, nella speranza di poter garantire l’apporto necessario di giocatori alla squadra e di non venire bloccati d’imperio, per l’appunto dall’autorità sanitaria. A tal proposito, comunque, se ciò dovesse avvenire non sarà un problema. Nella passata stagione si sono verificati diversi casi a livello nazionale, come per esempio a Torino, quando a metà gennaio la Asl Città di Torino decise di fermare l’attività agonistica della Reale Mutua per una decina di giorni, a scopo precauzionale, visto l’insorgere di numerose positività all’interno del Gruppo Squadra.
Matteo Salvini non diffamò l'ex ministra Azzolina: tesi di laurea copiata, vergogna
È stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari di Milano l'indagine a carico del leader della Lega Matteo Salvini nata dalla querela per diffamazione sporta all'allora ex ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina per la vicenda della presunta tesi di laurea copiata dall'attuale deputata del Movimento Cinque Stelle. La querelle era nata da un articolo del quotidiano La Repubblica del gennaio 2020 ripreso e commentato sui social (post poi cancellato) dal leader della Lega. «Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: non solo si schiera contro i precari, ma ora scopriamo che copia pure le tesi di laurea. Un ministro così non ha diritto di dare (e fare) lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa». Sia per il pubblico ministero di Milano, che dopo le indagini aveva chiesto l'archiviazione, che per il giudice per le indagini preliminari Roberto Crepaldi, in sostanza, non c'è stata diffamazione in quanto non era competenza di Matteo Salvini verificare la veridicità del lavoro giornalistico e inoltre le frasi a commento dell'articolo rientravano del diritto di critica politica del senatore del Carroccio senza che queste fossero trascese nell'insulto personale.
La dottrina Bergoglio fa la prima "vittima": si dimette Julian Carron, presidente di Cl
Arrivano i primi effetti della dottrina Bergoglio sulle cariche nella Chiesa. Don Julian Carron si infatti dimesso da presidente della fraternità di Comunione e liberazione (Cl). La decisione, spiega lo stesso prelato in una lettera, è stata presa "per favorire che il cambiamento della guida a cui siamo chiamati dal Santo Padre si svolga con la libertà che tale processo richiede".
Alla base della scelta c'è il Decreto Generale 'Le associazioni di fedeli, che disciplina l’esercizio del governo nelle associazioni internazionali di fedeli, promulgato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita' ed entrato in vigore l’11 settembre 2021, il quale "stabilisce che “I mandati nell’organo centrale di governo a livello internazionale possono avere la durata massima di cinque anni ciascuno".
Non solo, anche che "la stessa persona può ricoprire un incarico nell’organo centrale di governo a livello internazionale per un periodo massimo di dieci anni”. Insomma, quella di Carron è una scelta obbligata essendo alla guida di Cl dal 2005.
Clamoroso: le Big Pharma del vaccino non pagano (quasi) le tasse sulle fiale
Pfizer e Moderna pagano pochissime tasse sui giganteschi utili incassati con la vendita dei vaccini in tutto il mondo. Secondo una inchiesta pubblicata dal quotidiano MF Pfizer ha pagato 1 miliardo di euro sui 16 miliardi di utili incassati nei primi 9 mesi del 2021 grazie ai vaccini. Moderna 500 milioni di euro sui 6,3 miliardi di utili da vaccino. Solo la tedesca Biontech ha pagato tasse senza eludere il fisco: 3,2 miliardi di euro sui 7,1 miliardi di utili incassati nei primi nove mesi. Ma come hanno fatto ad eludere le tasse i due colossi Usa? Semplice: trasferendo gli utili in società controllate con residenza in paradisi fiscali o paesi a tassazione ridotta e segreto bancario assicurato.
Moderna lo ha fatto spostando gli utili in Delaware e in Svizzera, nonostante avesse ricevuto 4 miliardi di dollari pubblici come contributo alla ricerca sul vaccino. Pfizer ha trasferito gli utili incassati in una società di diritto olandese. Il Covid fa volare gli affari delle multinazionali farmaceutiche.
La condanna di Foti segna una svolta: il “sistema Bibbiano” va fermato
Quattro anni di carcere per abuso d’ufficio e lesioni gravissime allo psicoterapeuta Claudio Foti, coinvolto nel caso degli affidi del comune di Bibbiano in Val d’Enza – Emilia-Romagna. Il Gup di Reggio Emilia ha anche rinviato a giudizio 17 persone, tra cui il sindaco Pd di Bibbiano, Andrea Carletti: andrà a processo per abuso d’ufficio, ma è stato prosciolto dalle accuse di falso. La prima udienza è stata fissata per il 23 giugno 2022.
“Rifarei tutto ciò che ho fatto”, ha commentato Foti dopo la sentenza. Titolare dello studio Hansel e Gretel di Moncalieri (Torino), lo psicoterapeuta è stato per anni il luminare specializzato nella gestione degli abusi su minori, ideatore del metodo di indagine per scoprire eventuali violenze su bambini da parte degli adulti.
Bibbiano, la novità da rilevare
Per la prima volta una Procura e dei pubblici ministeri intendono indagare sul mondo degli affidi sia in chiave economica che di mala gestio dei minori e il Tribunale con rito abbreviato ha ritenuto fondato l’impianto dell’accusa che mostrava le dinamiche surrettizie messe in campo da operatori, psicologi, assistenti sociali e amministratori locali allo scopo di privilegiare l’allontanamento dei bambini dalle loro famiglie per essere alloggiati in strutture. Ha riconosciuto inadeguato, sbagliato e malvagio il metodo utilizzato per raggiungere tale scopo e che tali interventi cagionano lesioni ai minori oggetto di trattamento. Ha preso in esame i danni provocati alle vittime: pesantissimi e dolorosi. Foti è infatti stato condannato oltre che per abuso d’ufficio anche per il reato di lesioni personali gravissime.
Treni a singhiozzo e autobus strapieni. Atac senza regole e caos trasporti a Roma
Bus e metropolitane strapieni mentre aumentano i contagi di Covid, ferrovie urbane azzoppate con la Roma-Lido ridotta alla tratta Lido Centro-Eur Magliana e conseguente assalto dei passeggeri alla Metro B. Poi ci sono i tram fermi ai box, i nuovi autobus acquistati ma ancora bloccati per problemi amministrativi, i filobus pagati milioni abbandonati al degrado tra topi e ragnatele perché è scaduto il contratto di manutenzione. Mentre a livello nazionale si annunciano importanti novità nel settore, come l'ordinanza approvata ieri dai ministeri della Salute e dei Trasporti che prevede il ritorno della biglietteria e il controllo a bordo dei mezzi in funzione anti-Covid, il Tpl romano è nel caos, tra le proteste di cittadini, studenti e pendolari che ogni giorno usufruiscono dei mezzi dell'Atac. E in questo quadro disastroso, ieri sera è arrivata la notizia delle dimissioni di Maurizio Gentile, commissario della Metro C che dovrebbe essere sostituito da Virginio Di Giambattista, già direttore generale Tpl presso il ministero che ha ricoperto anche l'incarico di commissario della Circumetnea di Catania. Alla base delle dimissioni di Gentile ci sarebbero questioni legate al suo compenso. La sua esperienza però non dovrebbe andare persa. Gentile, infatti, potrebbe andare a ricoprire il ruolo di commissario a Roma Metropolitane, la società capitolina che si occupa di progettazione della mobilità e negli scorsi anni è stata abbandonata a se stessa dalla giunta di Virginia Raggi.
Terza dose e poi chissà. L’unica certezza è la sinistra che tifa repressione
Terza dose e poi? All’indomani di una flessione verso l’alto del numero dei contagi, e del relativo tasso di positività, il governo minaccia fulmini e saette e si predispone in assetto da guerra. Bene o male, la riapertura delle scuole e del mondo lavorativo, in concomitanza con la fine dell’estate, è stata assorbita efficacemente dalla vaccinazione di massa che ha permesso di mantenere i contagi a un livello accettabile ma soprattutto le corsie e le terapie intensive degli ospedali libere. Oggi assistiamo in Italia a un aumento dei contagi sebbene non vengano fornite possibili motivazioni a tale riguardo
Terza dose e poi chissà
L’unico motivo plausibile che ci sembra doveroso fornire riguarda l’abbassamento delle temperature e la diminuzione dell’efficacia dei vaccini, i quali, con l’avvicinarsi del sesto mese dalla loro inoculazione, si indeboliscono progressivamente. Farsi una terza dose e poi chissà, d’altronde la scienza concede questo e forse qualche farmaco in grado di arrestare gli effetti peggiori derivanti dall’infezione dal Covid-19.
Green pass al datore di lavoro, il Garante della privacy dà l'altolà al governo: ecco cosa non va
Problemi di riservatezza sul green pass al lavoro. Il Garante della Privacy ha segnalato a Parlamento e Governo alcune criticità, in merito alla possibilità che il lavoratore consegni copia della certificazione verde al datore di lavoro.
Le possibili falle nella normativa in fatto di riservatezza dei dati personali sono contenute in una comunicazione firmata dal presidente dell'autorità Pasquale Stanzione: "Segnalazione al Parlamento e al Governo sul Disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 127 del 2021 (AS 2394), in relazione alla possibilità di consegna, da parte dei lavoratori dei settori pubblico e privato, di copia della certificazione verde, al datore di lavoro, con la conseguente esenzione, dai controlli, per tutta la durata della validità del certificato".
Il fatto è che l'emendamento al DL 127/21 è in contrasto con il Regolamento UE sul Green Pass, che prevede la non conservazione dei dati, e non è compatibile con la risoluzione 2361 del Consiglio Europeo su possibili discriminazioni per la scelta vaccinale, e con la normativa giuslavoristica.
L'assenza di verifiche durante il periodo di validità della Certificazione Verde non consentirebbe di rilevare eventuali positività dell'intestatario, eludendo le finalità di salute pubblica e ponendosi in contrasto col principio di esattezza del trattamento dati. (Fonte: Garante per la protezione dei dati).
"Mai pagato un centesimo?", Renzi sbugiarda Giannini e pubblica l'assegno a Carrai
Se le sono iniziate a dare di santa ragione durante "Otto e Mezzo" nello studio di Lilli Gruber. Ma lo scontro è proseguito anche e soprattutto sui social. Oggetto del contendere un ipotetico pagamento che il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, avrebbe effettuato in favore di Marco Carrai come risarcimento per un articolo pubblicato nel 2016 su Repubblica. Renzi incalza Giannini: "Te lo conosci bene Carrai - ha detto Renzi - Lei gli ha chiesto scusa e Carrai ha ritirato il risarcimento". Giannini, però, non ci sta e nega tutto: "Non ho pagato un solo centesimo a Carrai, non diciamo falsità - replica l'attuale direttore de La Stampa - Io ho chiesto scusa? Non me n'ero accorto". A quel punto, però, Renzi promette in diretta di pubblicare il documento che farebbe chiarezza sull'intera vicenda. "Domani pubblico l'atto", minaccia in tv il leader di Italia Viva.
Detto fatto. Dopo poche ore Renzi pubblica su Twitter quella che sembra una lettera di scuse indirizzata a Carrai e firmata da Massimo Giannini. "Gentile dottor Marco Carrai, con riferimento all'articolo dal titolo "Il groviglio armonioso del salvataggio Mps" apparso sulla Repubblica del 22 ottobre 2016 desidero rappresentarLe che non ho inteso offendere la Sua reputazione professionale e personale. Mi auguro che la presente valga a risolvere ogni possibile malinteso e La saluto cordialmente". E in calce alla lettera, datata 30 maggio 2019, la fotocopia di un assegno di 3mila euro intestato a Marco Carrai solo pochi giorni dopo.
“Fedez candidato? Preferisco Rita Pavone e Iva Zanicchi”. Salvini rimette al suo posto l’influencer
“Preferisco Rita Pavone e Iva Zanicchi”: così Matteo Salvini taglia corto sulla questione Fedez candidato alle prossime politiche. Lasciando l’Auditorium di Roma, dove il leader della Lega ha partecipato all’assemblea di Federmanager, rimette al suo posto l’influencer che in questi giorni ha registrato il dominio fedezelezioni2023.it.
Fedez candidato? Salvini non si scompone
Salvini in realtà aveva già commentato su Twitter la notizia della registrazione da parte della Zdf Srl, la società di Fedez, di un dominio online per le elezioni 2023. ”Fedez in politica? È il bello della democrazia – aveva scritto -, presenti le sue idee e poi decideranno i cittadini. Mi piacerebbe un confronto con lui sull’Italia che verrà, gliel’ho già proposto in passato senza avere risposta, io sono sempre disponibile”. Insomma, il leader della Lega sembrerebbe prenderlo sul serio. Non come Sgarbi e altri che invece lo hanno perculato. Per non parlare del comunistissimo Rizzo, che chiosa: “In Italia evidentemente non sono bastati i 5 Stelle. Ora sembra che Fedez voglia entrare in scena. Se gli italiani gli danno fiducia allora non c’è più nessuna possibilità”. “Dopo i 5stelle, se gli italiani votassero anche Fedez, allora si meriterebbero solo Mobutu”, è la condanna senza appello del leader del Pci.
E’ morto Giampiero Galeazzi. Per sempre: “Andiamo a vincere”
Addio a Giampiero Galeazzi. L’inimitabile voce delle telecronache sportive italiane, storico volto Rai, è morto oggi a Roma all’età di 75 anni. Galeazzi da tempo combatteva contro una grave forma di diabete. La notizia della morte di Galeazzi è stata data su Twitter da alcuni colleghi, come il direttore del Tg5 Clemente Mimun: “Addio Giampiero rip”, ha scritto Mimun.
Galeazzi, soprannominato “bisteccone” per la sua mole, prima di commentare in tv le grandi imprese sportive – in particolare delle Olimpiadi – fu un grande canottiere. Nel 1967 vinse infatti il campionato italiano di canottaggio nel singolo e poi nel 1968 nel doppio con Giuliano Spingardi. Sempre nel 1968 partecipò alle selezioni per le Olimpiadi di Città del Messico.
Ddl anti-rave con arresto immediato. Così la Lega rimedia all’inutile Lamorgese
Se la Lamorgese non si muove, lo fa la Lega: depositato un Ddl anti-rave che propone l’arresto immediato. Matteo Salvini è il primo firmatario. L’obiettivo – spiega il Carroccio – è prevenire i raduni clandestini, tutelando la salute collettiva, l’incolumità pubblica e il decoro urbano.
Lega presenta Ddl anti-rave con arresto immediato
Dopo i recenti rave illegali, praticamente avallati dal ministro dell’Interno – che neanche paga i danni e invece usa il pugno di ferro contro i no green pass – la Lega passa al contrattacco. Nel Ddl in particolare si propongono pene per chi invade terreni o edifici altrui nonché la possibilità di arresto immediato. Inoltre si propongono le confische obbligatorie per esempio degli strumenti musicali, a partire dalle casse acustiche. Ma anche risarcimenti per i proprietari che subiscono l’invasione, sospensione della patente per chi guida verso i raduni trasportando strumenti e materiale. Sotto la lente finiranno in particolare camper e camion. E’ previsto, in ottica di prevenzione, anche l’utilizzo di agenti sotto copertura. La Lega – viene spiegato – ritiene necessaria una stretta, anche perché i rave (e non i cortei) sono particolarmente pericolosi sul fronte dei contagi.
Morti Covid, più vaccinati che non vaccinati. I dati dell’ISS parlano chiaro
Si fa un gran parlare in questi ultimi giorni dell’aumento dei contagi da Covid 19 e di come ciò, secondo “esimi” esperti, sia in diretta correlazione con la percentuale di non vaccinati. Ma è sufficiente consultare i dati sui decessi da Covid ultimi per venire a conoscenza di un dato choccante: tra i morti per coronavirus negli ultimi 30 giorni i vaccinati superano i non vaccinati. E questi dati ce li fornisce nientemeno che l’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultimo Bollettino sulla sorveglianza Integrata Covid – 19 emesso per l’appunto dall’Iss il 5 novembre, si rende noto l’aggiornamento nazionale relativo “ai dati della sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 riportati sul territorio nazionale”. Nel rapporto si denota come le nuove infezioni da virus SARS-CoV-2 in Italia siano in aumento, con l’incidenza settimanale a livello nazionale di 51 casi per 100.000 abitanti, rispetto a 41 casi per 100.000 abitanti della settimana precedente e si pone l’accento come l’incidenza sia maggiore nei casi della fascia dagli 0 ai 19 anni e come si osservi “una maggiore incidenza di casi diagnosticati in persone non vaccinate”. (continua a leggere dopo la foto)
Vaccini e bambini: cosa di dicono davvero i dati dell’Istituto superiore di sanità
A breve, anche in Italia, sarà avviata la campagna di vaccinazione di massa dei bambini dai 5 agli 11 anni, una questione che divide anche gli esperti in merito alla sua necessità. Lo scorso 29 ottobre, l’americana Food and Drug Administration (Fda) ha autorizzato all’unanimità, con procedura di emergenza, la somministrazione del Pfizer-BioNTech ai bambini tra i 5 e gli 11 anni. Tuttavia, durante la votazione, un membro del comitato consultivo della Fda, il microbiologo Eric Rubin, ha evidenziato: “Non sapremo mai quanto sia sicuro il vaccino finché non inizieremo a somministrarlo”.
In Italia, da una parte, il sottosegretario al ministero della Salute, Pierpaolo Sileri, e la presidente della Società italiana di Pediatria, Annamaria Staiano, spingono per la vaccinazione dei bambini dai 5 agli 11 anni, dall’altra parte, Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani, e Andrea Crisanti suggeriscono prudenza. Per fare un po’ di chiarezza, abbiamo analizzato i dati dell’Istituto superiore di sanità riguardanti i decessi, le ospedalizzazioni e i ricoveri in terapia intensiva dei più giovani.
Joe Biden, non solo il suo peto. Avocado e droga, indiscrezioni sconcertanti dal vertice sul riscaldamento globale
Si concluderà domani la Cop26, conferenza dell'Onu sul cambiamento climatico in corso a Glasgow, in Scozia dal 31 ottobre. Sarà ricordata probabilmente come uno dei vertici più inconcludenti della storia, Vale la pena metterne in rilievo alcuni dei momenti più salienti e involontariamente comici accaduti nei dodici giorni che avrebbero dovuto segnare una svolta epocale nelle politiche ambientali.
BLABLABLA Per partecipare all'evento politici e dirigenti d'azienda sono giunti a bordo di oltre 400 jet privati, che hanno emesso 13.000 tonnellate di anidride carbonica, superando le emissioni di 1.600 scozzesi medi per un anno intero. Se dovessero compensare il danno che hanno prodotto con il loro viaggio, dovrebbero mettersi a piantare alberi da qui all'eternità.
LA BEFFA Dopo avere rifiutato di firmare l'impegno a eliminare l'uso del carbone concordato da 40 Paesi, l'Australia ha annunciato che continuerà a vendere carbone «per decenni nel futuro». L'Australia non è il solo grande Paese a non aver firmato: anche Cina India e Stati Uniti, grandi consumatori di carbone, non si sono uniti ai firmatari dell'accordo internazionale. In pratica, un terzo del pianeta non collaborerà.
Avete mai visto l’ex moglie di Domenico Arcuri?
Domenico Arcuri è l’uomo che il Premier Conte ha messo alla guida della lotta contro il coronavirus con i ruolo di commissario delegato. Ma scopriamo chi è l’ex moglie, volto che per chi segue La7 è molto conosciuto.
Domenico Arcuri è uno dei più longevi manager di Stato. E’ stato incaricato dal Premier Conte di occuparsi della lotta contro il coronavirus, con il ruolo di commissario delegato. Arcuri ha ridisegnato il modello societario sul territorio nazionale per business, cambiando i fondamentali economici e patrimoniali.
E’ stato al centro dell’attenzione per la sua storia d’amore con la giornalista Myrta Merlino, da cui ha avuto una figlia oggi diciottenne, Caterina.
"Come hai fatto a vivere con Arcuri?", "Ti odio", Vittorio Sgarbi punzecchia Myrta Merlino
Botta e risposta a tratti imbarazzante tra Vittorio Sgarbi e la conduttrice de L'Aria che tira sulla questione Arcuri, ex compagno della conduttrice
Imbarazzo in studio nella scorsa puntata de L'aria che tira, il format di attualità e politica condotto da Myrta Merlino su La7. Tema della serata la pandemia e il piano vaccini. Il nome del commissario all'emergenza straordinario, Domenico Arcuri, ex compagno della conduttrice, non viene menzionato dalla giornalista, ma a farlo ci ha pensato Vittorio Sgarbi. Il candidato a sindaco di Roma è stato ospite nel finale di puntata e non sono mancate le scintille con la padrona di casa.
Durante il collegamento Vittorio Sgarbi ha avuto modo di parlare anche della sua candidatura alla poltrona di primo cittadino della capitale. Quando l'attenzione è stata catturata dal suo telefonino e la conduttrice non è riuscita a trattenersi: "Che fai conti per i sondaggi?". Immediata la replica di Vittorio Sgarbi: "No, guardavo i messaggi arrivati su di noi, sono molto positivi". Myrta Merlino, sorpresa, ha chiesto all'ospite se i messaggi riguardassero anche lei. Una domanda che ha stuzzicato Sgarbi, che non si è lasciato sfuggire l'occasione di punzecchiare un po' la conduttrice sul suo recente passato: "Sì. Tutti dicono che sei bella, buona e gentile e non capiscono come hai fatto a vivere col commissario, perché sei in uno stato d’emergenza e invece tu devi vivere una vita serena. Ero io adatto a te".“Perché mi invita? Tanto parla solo lei”: Cacciari sbotta contro la Gruber (Video)
Ad essere generosi, potremmo parlare di pensiero critico contro monopensiero dominante. Non fosse che il confronto, in pratica, è come se non ci fosse stato. Ieri sera, ospite di Otto e mezzo su La7, Massimo Cacciari ha infatti criticato duramente l’atteggiamento di Lilli Gruber: “Perché mi invita? Se vuole parlare lei, si risponda lei. Perché mi invita? Io mica ho bisogno di venire a La7. Mi faccia parlare, se fa la domanda e risponde lei”.
Il filosofo sbotta: “Sono stufo di questo nebbione del Covid, non si parla d’altro”
E ancora: “Sono stufo di questo nebbione del Covid: non si parla di Pnrr, di giovani, di inflazione…”. La Gruber è apparsa allora visibilmente imbarazzata e ha tentato una replica piuttosto blanda. D’altronde Cacciari – prima di sbottare – non aveva fatto altro che sottolineare la necessità di offrire opinioni diversi sulla gestione del Covid, senza però avere un particolare interesse a discutere sul tema.
Vaccino e green pass non c'entrano. Marco Rizzo, siluro a Mario Draghi: cosa c'è dietro la stretta sui cortei
Non ha senso "manifestare in mezzo a una foresta, dove nessuno ti vede" e i media "non ti filmano". Il segretario del Partito comunista Marco Rizzo ha sospetti precisi sulla stretta in arrivo su manifestazioni e cortei dopo l'appello del presidente Sergio Mattarella e i focolai di Covid esplosi in seguito alle proteste no green pass o contro il vaccino.
L'esponente comunista, critico contro il premier Mario Draghi ("mai visto un banchiere fare gli interessi del popolo" ha detto più volte Rizzo) interviene mercoledì 10 novembre a Coffee break, il programma di approfondimento di La7 .
Questa è una stretta alla libertà di manifestare il dissenso e un antipasto di quello che verrà, argomenta Rizzo. Perché il governo non vuole che si manifesti non solo contro il green pass o il vaccino obbligatorio, ma anche su altri temi fondamentali per il Paese e i lavoratori: "A breve avremo delle vertenze sindacali importanti sulle delocalizzazioni che produrranno dei disastri. Non potranno manifestare gli operai della Whirlpool, dell'Elettrolux, dell'Ilva?" chiede provocatoriamente l'esponente di sinistra.
Salvini smaschera il flop della Lamorgese: stretta sui cortei? La dia agli sbarchi
Stretta in arrivo per cortei e manifestazioni. Dopo il disastro nella gestione delle proteste no green pass a Roma e la repressione, criticata da più parti, di quelle di Trieste, il governo è pronto a varare un giro di vite sul dissenso e, immancabilmente, sul banco degli imputati finisce la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese.
Matteo Salvini ha gioco facile nell'attaccare il capo del Viminale: "Se vietiamo le manifestazioni perché non siamo in grado di fare rispettare le regole, allora il ministro dell’Interno non è in grado di fare il suo lavoro". Poi, c'è la questione delle priorità. "Mi piacerebbe che il Viminale desse una stretta agli sbarchi. Poi i cortei seguano le indicazioni, ma bisogna garantire il diritto a manifestare a tutti nel rispetto delle norme e delle forze dell’ordine" ha detto il leader del Carroccio in conferenza stampa a Montecitorio.
Roma sempre più sporca nell'era Gualtieri. Lo schifo del Viminale, così da tre giorni
Altro che pulizia straordinaria della città, nell'era di Roberto Gualtieri la Capitale è sempre più sporca. Ecco la situazione al Viminale, a due passi dal ministero dell'Interno, nel cuore di Roma. È così da tre giorni...
Non si tratta di situazioni isolate, la situazione dei rifiuti, esplosiva con Virginia Raggi sindaca, resta ben oltre il livello di guardia mentre il Campidoglio prova a reperire fuori Regione nuovi siti di smaltimento temporanei per l'immondizia.
Dopo le promesse in campagna elettorale e dieci giorni dopo aver avviato il programma di pulizia straordinaria, con 4mila turni aggiuntivi pianificati fino a fine anno per la rimozione di cumuli e microdiscariche, l'amministrazione Gualtieri non dà segnali di discontinuità. E i romani fanno i conti con la dura realtà dopo gli spot elettorali.
Pochi dati disponibili, Cartabellotta frena sul vaccino ai bambini
Procede il percorso per l'autorizzazione del vaccino anti-Covid negli under 12. Nello studio di “Stasera Italia” però Nino Cartabellotta invita a maggiore cautela. Il presidente della fondazione “Gimbe” è ospite nella puntata di martedì 9 novembre del talk show di rete 4, condotto da Barbara Palombelli, dove interviene sull’approvazione del siero nella fascia d’età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Un’estensione della platea vaccinabile che potrebbe verificarsi poco prima delle vacanze di Natale. Il medico smorza l’entusiasmo sin da subito: “Intanto dobbiamo attendere il via libera dell'agenzia europea del farmaco per quello che riguarda la documentazione presentata da Pfizer e mi risulta oggi anche da Moderna, per la fascia da 5 agli 11 anni. Oggi è stato e pubblicato il trial Pfizer che fa vedere i vantaggi e i limiti di questa vaccinazione nella fascia di età”.
Poi prosegue elencando i pro e i contro della vaccinazione per la fascia d’età: “Per quello che noi al momento sappiamo, sicuramente il vaccino induce una buona risposta immunitaria, quindi, aumenta il livello anticorpale nei confronti del virus ma sappiamo molto poco su quelle che sono le conseguenze che ci interessano di più cioè: la malattia multi-organo che sappiamo che colpisce bambini spesso in maniera grave e il long covid cioè le conseguenze a medio lungo termine”. E ancora fa notare la mancanza di dati significativi: “il follow up medio, cioè il periodo di osservazione medio, di questo studio è di 2/3 mesi.
Il concorso Asl mette al tappeto Zingaretti, caos nel Lazio
Il governatore lo ferma per paura che pizzichino i raccomandati. Ma il Tar lo riapre e lo mette nei guai
Potrebbe essere l’alba di una nuova «concorsopoli» alla Regione Lazio. L’altro giorno, la presidente della Commissione Trasparenza della Pisana, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo, ha ricevuto una lettera anonima che getta gravi ombre sul concorso per 22 posti da assistente amministrativo per le Asl Rm4 e Rm5. La missiva parla di «concorso truccato», di «domande prese da un testo di alcuni anni fa» comunemente rintracciabile nelle librerie. Nella lettera si giudica la procedura concorsuale alla stregua di una «parentopoli» e di un «serbatoio clientelare del Pd». Si allegano, poi, le graduatorie delle prove preselettive e, a fianco a ciascun concorrente, vengono specificati ruoli istituzionali e rapporti di parentela con politici, dirigenti e dipendenti Asl.
Starà alla commissione Trasparenza fare chiarezza e verificare se la lettera anonima sia attendibile o meno. Anche perché il segretario territoriale della Fials Asl Rm5, Laura Monticchio, lo scorso 3 novembre ha scritto una lettera alla Colosimo per chiedere di audire in Commissione Trasparenza il direttore generale della Asl Rm4, Cristina Matranga per avere «chiarimenti» proprio sul concorso per 22 posti da assistente amministrativo alle Asl Rm4 e Rm5.
Vaccino ai bambini? Per loro il Covid è mille volte meno pericoloso rispetto agli anziani. Ecco i dati verità di Epicentro
Fra 0 e 19 anni da inizio della pandemia ci sono registrati in Italia in tutto 36 decessi: 15 di bambini con meno di 9 anni e 21 di adolescenti fra i 10 e i 19 anni. In queste due fasce il tasso di letalità più basso si è registrato fra 6 e 10 anni (è stato dello 0,0032%) seguito da quello fra 14 e 19 anni (0,0037%). Percentuali davvero minime, che si traggono dai dati pubblicati sull'ultimo bollettino settimanale disponibile sul portale Epicentro dell'Istituto superiore di sanità.
Ed è il motivo per cui gli esperti sono assai divisi sulla vaccinazione dei bambini. Si capisce ancora di più facendo il raffronto fra la letalità registrata fra 0 e 9 anni e quella registrata nelle altre decadi di età. Un bimbo al di sotto dei 10 anni contagiato dal virus ha 5.184 volte meno probabilità di morire di un ultranovantenne contagiato. Ha 3.680 volte meno possibilità di morire rispetto a un contagiato di età compresa fra gli 80 e gli 89 anni. E ancora 1.705 volte meno possibilità di morire rispetto a un contagiato fra i 70 e i 79 anni. Poi 509 volte meno probabilità di morire rispetto a contagiati fra i 60 e i 69 anni di età, e 113 volte meno probabilità di morire rispetto a chi ha fra 50 e 59 anni.
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