separati in casa«Per esempio: c’è una signora che fa i turni di notte come infermiera. Suo marito fa pure lui turni di notte in un’azienda. Il loro è stato un accordo perfetto, è venuto benissimo». Annamaria Bernardini de Pace ne parla come se fosse un dolce, «venuto benissimo». E invece quello di cui sta parlando l’avvocatessa fra le più famose matrimonialiste d’Italia, è una scrittura privata, un tipo di convenzione, chiamiamola così, di cui non c’è traccia in nessuna legge,

che non esiste in nessuna linea guida ma che lei si è letteralmente inventata. Per scoprire che funziona: elimina i possibili conflitti nelle coppie, abbatte le spese e i sensi di colpa e crea una positiva complicità coniugale. 

Sotto le stesso tetto

Lei chiama tutto questo «accordo di pace fra separati in casa». Un patto scritto, in sostanza, con il quale due persone che non si amano più — ma che per qualche motivo continuano a vivere sotto lo stesso tetto — decidono tempi, modalità, regole della loro convivenza. Chi e quando porta i figli a scuola, al corso, dal dentista; chi si occupa delle bollette; chi dorme in camera o sul divano; chi e quando lascia all’altro la casa libera per una sera; chi cucina; chi pulisce. Insomma: di tutto e di più, secondo un elenco dei desideri e dei doveri che viene deciso a tavolino davanti all’avvocatessa. «Tutte le volte spiego ai due partner di turno che restano in piedi gli obblighi di sostegno morale e materiale imposti dal matrimonio», precisa lei. «Il solo obbligo che sospendiamo è quello della fedeltà. In qualche modo con un accordo del genere si legittima l’amante».

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dall'articolo di Giusi Fasano per Corriere.it 

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