capture 050 22072020 112226E’ morta all’età di 94 anni Fiamma Morini, ausiliaria della Decima Mas. La sua esperienza, come quella di altre ragazze che la seguirono nell’avventura in grigioverde, è raccontata nel bel libro di Ulderico Munzi Donne di Salò (Sperling & Kupfer, 1999). Si era arruolata nella Decima nel settembre del 1944. Per dare l’esempio a un’Italia “traboccante di viltà”. Ecco il suo racconto: “In quel momento essere donna o essere uomo non aveva alcun senso. Dovevo veramente imbracciare un’arma e sparare. Le mie amiche e io volevamo prendere il posto degli uomini che scappavano spogliandosi delle divise. Non è possibile che tutti se la squaglino. Datemi un fucile, dicevo. Non c’era scelta. Gli angloamericani ci bombardavano e non colpivano soltanto gli obiettivi militari, ma anche gli obiettivi civili. facevano strage di noi italiani. Avrei dovuto stringere la mano al nemico? Corrergli incontro? Oppure sarei dovuta andare sui monti a farmi spiegare la retta via dai partigiani? Dai traditori?”.

Morini: la mia anima era sconfitta, ma bianca…

Come Raffaella Duelli, anche lei ausiliaria della Decima, Fiamma Morini non ha conosciuto nel dopoguerra ripensamenti o pentimenti, mantenendo sempre le distanze da un’Italia “macchiata di vergogna”. Come molti reduci della Rsi aveva creduto nella possibilità di una riconciliazione tra italiani ma aveva conosciuto la disillusione: l’Italia della partitocrazia trascinava con sé gli odi delle ideologie e la violenza della guerra civile. Ma di sé Fiamma Morini diceva: “La mia anima piangeva per la sconfitta ma era bianca, non c’era neanche un’ombra che la scurisse. Ogni sforzo per salvare l’onore”.

Il femminismo fascista

Nel suo libro Ulderico Munzi tenta di dare una definizione di queste donne e del loro patriottismo e adotta quella fornita da Edda Ciano: “Femminismo fascista”. “Le donne sceglievano il proprio destino, diventavano protagoniste, la storia del fascismo non apparteneva più soltanto ai maschi, era la loro grande occasione…”. Fiamma Morini conferma nella sua intervista: “Eravamo come febbricitanti”. Erano tutte volontarie. Volontarie di una causa ormai perduta.

Lo scontro in tv con Alba Parietti

Fiamma Morini ha avuto la possibilità di parlare in tv ospite della trasmissione Diritto e Rovescio di Paolo Del Debbio. Disse che sotto il fascismo in famiglia aveva imparato il rispetto per le altre persone, per le leggi, e valori come l’onestà e l’amor di Patria. “Certo il fascismo ha fatto degli errori – disse in quell’occasione Fiamma Morini – ma anche Stalin ne ha fatti”. Da questa frase nacque uno scontro verbale con Alba Parietti, alla quale la Morini intimò a brutto muso di stare zitta e di tacere. Accadeva un anno fa. Il video è di un certo interesse: da una parte la storia, dall’altra la caricatura della politica-spettacolo. Rimane il ricordo della dignità e della pacata fermezza con la quale Fiamma Morini difese le sue scelte. Con l’anima piena di passione come quando a 19 anni, appena arruolata, con le altre ragazze faceva il corso di addestramento a Grandola, agli ordini della comandante Fede Pocek. Mentre la madre le dedicava poesie: “Mi sei nel cuore, bimba mia/ In un canto hai gettato il tuo vestito/ per indossare il rude grigioverde./ Ti benedica il cielo, o creatura…”.

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di Annalisa Terranova per www.secoloditalia.it