Uber NORoma, la vittoria dei tassisti: vietato anche il servizio Black. Il gruppo: faremo ricorso. Quando a dicembre scorso tassisti e autisti Ncc unirono le forze per lanciare la «battaglia finale» contro Uber, il timore era quello di un effetto boomerang, e cioè che alla fine si potesse anche perdere la guerra. Un timore diventato quasi certezza a febbraio, quando il Senato approvò un emendamento per sospendere l’efficacia della norma — il famoso cavillo «29 1 quater» — su cui si basava il ricorso d’urgenza dei legali delle auto bianche. Tanto che migliaia di tassisti e Ncc scesero in piazza da Roma a Milano in una serie di scioperi selvaggi contro il governo. Ma ieri il Tribunale civile di Roma ha accolto il ricorso. E ha disposto l’oscuramento sul territorio nazionale di tutti i servizi della app americana. «Condotta di concorrenza sleale». Per questo il Tribunale ha ordinato il blocco di Uber Black e di tutte le «analoghe app» (Lux, Suv, Van, ecc), che opererebbero con lo stesso meccanismo. Ora Uber può presentare reclamo entro dieci giorni nel tentativo di sospendere l’efficacia dell’ordinanza e guadagnare così due mesi. Se il giudice confermasse le decisioni, sarebbe di fatto l’addio di Uber all’Italia. L’ultima carta per la app sarebbe il procedimento ordinario, della durata monstre di almeno due anni.

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