USA Missili TrumpDiplomazia americana: agiremo ancora se sarà necessario. E secondo fonti statunitensi i russi avrebbero coperto i raid con i gas attaccando un ospedale. Gli Stati Uniti sono determinati a mantenere forte la pressione sulla Siria e si preparano a varare nuove sanzioni contro il regime di Bashar Al Assad. L’annuncio arriva alla fine di una giornata convulsa, in cui l’America si è svegliata di fronte al più massiccio intervento nel conflitto siriano dal suo inizio, sei anni fa: il lancio di 59 missili da due portaerei nel Mediterraneo ha portato alla distruzione della base di Khan Shaykun da dove è partito l’attacco chimico che ha ucciso più di 80 persone (almeno 28 i bambini, alcuni di pochi mesi, dice l’Unicef) martedì a Khan Sheikhoun, nel nord della Siria.

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Ieri un portavoce Mosca ha condannato la mossa americana come “un’aggressione contro uno Stato sovrano”. Poco dopo dal Pentagono è arrivato l’annuncio che gli Stati Uniti stanno investigando sulla possibile presenza di uomini russi nella base siriana al momento del lancio dell’attacco. Non solo: sotto la lente anche il bombardamento contro un ospedale che stava curando i feriti a Khan Sheikhoun. Secondo fonti Usa potrebbe essere stato condotto dai russi per distruggere prove di quello che i siriani avevano appena fatto.

Uno scenario preoccupante, che emerge con tutti i suoi interrogativi oggi in America: dopo il plauso delle prime ore – ad approvare l’azione di Trump sono stati critici interni come il senatore repubblicano John McCain ed esterni, come il commentatore del New York Times Nicholas Kristof – ora ci si chiede cosa accadrà. Trump ha agito usando il suo istinto più che il calcolo scrive il New York Times, ma come affronterà le conseguenze delle sue azioni?

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