capture 151 25022021 090209La Lombardia, che oggi è circa al 70% delle somministrazioni rispetto alle dosi ricevute, aumenterà la percentuale di iniezioni, riducendo le scorte che si devono tenere per la seconda dose. E’ l’idea di Guido Bertolaso, ai vertici del comitato guida per la campagna vaccinale della Regione. Scorte ridotte per le seconde inoculazioni- spiega-  così da favorire la vaccinazione del maggior numero di cittadini della Lombardia.

“Non possiamo vaccinare tutti, perché non abbiamo i vaccini a sufficienza. Ma questo non è un alibi, molti in Italia lo fanno ma noi non ci rifugiamo dietro a questa situazione, stiamo andando ventre a terra, riducendo le scorte che dovremmo tenere per sicurezza, secondo le indicazioni”, afferma in conferenza stampa, come riferisce l’Adnkronos. “Abbatteremo – continua – la percentuale di scorte disponibili, perché pensiamo che si debba intervenire immediatamente. Bisogna fare e correre di più”.

Vaccini, Bertolaso mette il turbo

Bertolaso mette il turbo. Saranno circa 24mila in tutto le dosi di vaccini che saranno somministrate agli over 60 da domani in pochi giorni nei Comuni al confine tra Bergamo e Brescia scelti per questa prima fase del nuovo piano vaccinale in Lombardia.  “In quei centri – ha detto – ci saranno diciotto linee vaccinali in provincia di Bergamo e altrettante in provincia di Brescia. Arriveremo a una media di 2.000 e 2.500 cittadini vaccinati ogni giorno sia in provincia di Brescia che a Bergamo”.

 

E così, “entro cinque, sei giorni chiudiamo questa prima partita di vaccinazioni lungo questa diga tra le due province. E poi ci spostiamo. E’ chiaro che non possiamo farli a tutti i vaccini, non ne abbiamo”, ha precisato. “Tra domani e venerdì mattina, stiamo ancora definendo i meccanismi per le adesioni, aggrediremo la fascia dai 60 agli 80 anni. Poi – dice Bertolaso – non ci fermeremo a vaccinare questi 16 Comuni tra Brescia e Bergamo. Da lì ci sposteremo verso il centro e altri Comuni, sulla base delle forniture di vaccino che arriveranno nelle prossime settimane, non possiamo vaccinare tutti i Comuni con la variante inglese”.

La nuova stategia

Contemporaneamente, “continueremo a vaccinare molto lentamente nel resto della Lombardia gli over 80. Lentamente per i motivi che sapete: abbiamo pochi vaccini”. E osserva ancora: “Se avessimo una fabbrica di vaccini in Lombardia i vaccini ci sarebbero per tutti. Certi vaccini che non sono prodotti in Europa sembrano essere molto buoni. Bisognerebbe darsi una mossa, a Bruxelles”. Tra le novità, la decisione di vaccinare tutti gli over 80 a Bollate, oggi in zona rossa. “Sono circa 4mila, finiranno in pochi giorni. Poi sarà il turno degli insegnanti, sempre a Bollate. Non stiamo trascurando nessuno”, aggiunge.

“Non possiamo sempre solo inseguire il virus”

Secondo Bertolaso,  in conferenza stampa a Milano con i vertici della Regione Lombardia, “non possiamo sempre e solo inseguire il virus“. Per questo il piano vaccinale della Lombardia “ha cercato, anche d’intesa con tanti tecnici, di immaginare qualcosa di diverso”; che vada a colpire, appunto i focolai esistenti nei Comuni della Regione. Il piano non avrà alcuni impatto sulla vaccinazione degli over 80 in corso. “Rallenteremo forse il settore della Fasr 1 bis, categorie che si occupano di attività sociali, che non sono le più a rischio, la coperta è quella che è. Credo che nessuno possa contestare l’esigenza di provare a contrastare la variante più pericolosa”, ammette.

“Sputnik? Spero vada in orbita presto”

Bertolaso è convinto che si dovrebbe velocizzare con l’approvazione dello Sputnik V, il vaccino russo che inizia a essere utilizzato in vari Paesi del mondo. “Spero vada in orbita presto, si tratta solo di capire la qualità della fabbricazione del vaccino. Stiamo parlando di una situazione di emergenza: tra l’assistere alla diffusione della variante inglese e all’aumento dei pazienti in terapia intensiva, io sarei per una diffusione di un vaccino sicuro, stando a Lancet: la Bibbia dei medici, e che non risulta abbia ammazzato nessuno”. Quanto alle somministrazioni di Astrazeneca, che stanno conoscendo ritardi in Lombardia, “molti di questi -rivela – sono a causa di una strana, ingiustificata campagna informativa per cui alcuni si sono inventati patologie per evitare di vaccinarsi con Astrazeneca”.

di Adriana De Conto per  www.secoloditalia.it