capture 166 26022021 111421Quanti tweet cancellati in fretta, quanti post contro i banchieri, il governo dei tecnici, le alternative a Conte, le alleanze con la Lega, i compromessi con il Colle finiti nel cestino dei computer dei parlamentari grillini in questi ultimi giorni. Soprattutto di quelli che ci tenevano particolarmente a non mollare la poltrona, come Manlio Di Stefano, riconfermato – non per meriti, anzi, di lui si ricordano memorabili gaffe  – come sottosegretario agli Esteri, hanno provato a lavorare di bianchetto fino a un attimo prima della nomina.

Il web non dimentica gli ex nemici di Draghi

Ma il web non dimentica e soprattutto non perdona. Quel suo tweet contro il governo dei tecnici “che farà macelleria sociale” e quel suo no a Draghi “nonostante gli sforzi di Mattarella” resterà, nella storia politica dei grillini, a testimoniare il voltagabbanismo last minute del M5S. Come del resto l’atro sottosegretario grillino, Carlo Sibilia, che solo qualche mese fa chiedeva l’arresto del suo attuale premier Draghi.

Di Stefano esalta la coerenza del Movimento Cinque Stelle

“Oggi siamo una forza che mantiene gli stessi ideali di sempre ma ha saputo adattarli al senso di responsabilità di chi guida una potenza globale come l’Italia. Questo bagaglio di esperienza e capacità non può essere sacrificato all’altare delle turbolente dinamiche interne, è ora di imprimere lo scatto finale e completare il percorso con l’occasione che ci è giunta davanti, l’ingresso formale e al vertice del M5S di Giuseppe Conte, che più di tutti in questi ultimi due anni ha saputo incarnare questa visione”, ha scritto oggi, senza alcun imbarazzo, Manlio Di Stefano, ieri riconfermato sottosegretario agli Affari esteri in quota M5S, sulla sua pagina Facebook.

 

di Leo Malaspina per  www.secoloditalia.it