capture 178 27022021 093037Turbano i  dati che arrivano dal bollettino di venerdì 26 febbraio. L’infettivologo Matteo Bassetti è preoccupato e batte la carica: non si fa abbastanza per stanare le  varianti. “Le varianti dobbiamo cercarle di più. In Italia si sequenziano solo 1,4 campioni ogni mille casi di Covid:  quasi 40 volte in meno che in Inghilterra“. Un dato allarmante. Non è la prima volta che il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova mette in allerta. Ma la ricerca sulle varianti attualmente è troppo blanda.

Varianti, Bassetti: “Potenziare la ricerca per individuarle”

Bassetti torna a segnalare la necessità di potenziare le attività di sequenziamento genico per individuare i mutanti di Sars-CoV-2 che circolano in Italia. Poi tporna a parlare della campagna vaccinale, punto dolente. “Per quanto riguarda una sola dose del vaccino di AstraZeneca, dalla Scozia arrivano dati meravigliosi: che ci dicono che il vaccino funziona in tutte le categorie e in classi di età, anche immunodepressi e fragili. Quindi è destinato a diventare un vaccino per tutte le età”, dice Bassetti. “Sul fare un’unica dose come stanno facendo gli inglesi, al momento non abbiamo dati sufficienti. In un mondo ideale preferirei farne due. Ma  non esiste questo mondo perché mancano i vaccini. Perciò, piuttosto che lasciare una fetta della popolazione scoperta potrebbe avere un senso muoversi su un’unica dose. Meglio quindi una dose sola subito che zero”.

 

Bassetti: “Meglio una dose unica di vaccino che niente”

“Per quanto riguarda Moderna, è interessane il lavoro sulla terza dose – aggiunge- per le varianti: da farsi dove la circolazione delle varianti è più importante e non dappertutto. Sarà da valutare poi se farla come richiamo. Ma tutto questo va nella direzione che i vaccini sono la risposta alle varianti e alla loro diffusione – rimarca l’infettivologo -. Forse, e in questo è stato preveggente il professor Giuseppe Remuzzi quando in molti, compreso il sottoscritto erano contrari: bisogna guardare con più attenzione alla strategia inglese (30% della popolazione già vaccinata) e vaccinare con la prima dose il più possibile anche noi”.

di Alberto Consoli per www.secoloditalia.it