capture 009 09042021 095924Il presidente turco convoca l'ambasciatore ad Ankara. "Parole riprovevoli e fuori dai limiti. Guardate a Mussolini. Vogliamo le scuse immediate"

Draghi attacca Erdogan: "E' un dittatore". Crisi diplomatica Italia-Turchia

Le parole di Mario Draghi sul premier turco Erdogan definito "un dittatore", hanno di fatto creato una crisi diplomatica tra Italia e Turchia. :«Non condivido assolutamente Erdogan — ha detto durante una conferenza stampa —, credo che non sia stato un comportamento appropriato. Mi è dispiaciuto moltissimo per l’umiliazione che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dovuto subire». E ha aggiunto: «Con questi dittatori, chiamiamoli per quello che sono, di cui però si ha bisogno, uno deve essere franco nell’esprimere la propria diversità di vedute e di visioni della società; e deve essere anche pronto a cooperare per assicurare gli interessi del proprio Paese. Bisogna trovare il giusto equilibrio». Affermazioni - si legge sul Corriere della Sera - che hanno mandato la Turchia su tutte le furie. Uno scontro diplomatico di questo livello tra Italia e Turchia non si vedeva da tempo. Anche dopo il tentato colpo di Stato che diede il via all’interminabile serie di arresti di accademici, attivisti e giornalisti, i rapporti tra i due Paesi sono rimasti molto buoni.

 

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L’ambasciatore italiano ad Ankara, - prosegue il Corriere - Massimo Gaiani, è stato immediatamente convocato dal viceministro degli Esteri con delega agli Affari Ue, Faruk Kaymakci, che gli ha espresso la «forte condanna» della Turchia per le «brutte e sfacciate affermazioni» di Draghi. E il capo della diplomazia turca Mevlut Cavusoglu, ha alzato il tono dello scontro: «Il premier italiano, nominato, ha rilasciato una dichiarazione populista e inaccettabile nei confronti del nostro presidente della Repubblica, che è stato scelto attraverso elezioni». «Condanniamo con forza le parole riprovevoli e fuori dai limiti», ha aggiunto. In una nota il ministero degli Esteri di Ankara ha chiesto anche «l’immediato ritiro» delle dichiarazioni sul presidente turco Recep Tayyip Erdogan, «che non sono conformi allo spirito di amicizia e di alleanza tra Italia e Turchia». Forte anche la reazione di Numan Kurtulmus, il vice-leader dell’Akp, il partito al governo: «Da noi non ci sono dittatori. Se volete vedere un dittatore, guardate alla vostra storia. Guardate Mussolini».

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