capture 048 30042021 102912Il 29 aprile di 46 anni fa, dopo una lunga agonia, moriva a Milano Sergio Ramelli. Un gruppo di militanti di Avanguardia operaia lo aveva brutalmente aggredito 47 giorni prima sotto casa. Ramelli aveva 18 anni. Fu preso di mira a scuola, dopo aver scritto un tema contro le Brigate rosse, nel quale si soffermava anche sull’indifferenza delle istituzioni per l’omicidio, proprio a opera delle Br, degli esponenti del Msi padovano Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci. Ed è dalla scuola, in questo anniversario come nei precedenti, che FdI chiede di ripartire per rendere il giusto omaggio alla memoria di questo 18enne assassinato senza pietà per le sue idee. E, insieme, per far in modo che questa memoria resti come patrimonio e monito condiviso contro l’odio e la violenza politici.

Intanto, un gesto di omaggio arriva dal Comune di Lodi, dove il giovane è sepolto: oggi l’amministrazione gli ha intitolato una strada.

 

A Lodi una strada per Sergio Ramelli

L’intitolazione a Lodi della strada a Ramelli è avvenuta stamattina. La famiglia era originaria della città e lì, al Cimitero Maggiore, è sepolto Sergio. «L’anniversario di questa tragica scomparsa, a 46 anni di distanza, ci porta a onorare la memoria di un ragazzo, prima perseguitato per aver manifestato e difeso le proprie posizioni, e infine barbaramente ucciso da avversari politici che neppure lo conoscevano. Una violenza che proseguì anche dopo la morte di Sergio, con pesanti intimidazioni rivolte ai suoi familiari. Questa pagina triste della nostra storia ci unisce nella ferma condanna degli atroci delitti del terrorismo politico che ha colpito tutti gli schieramenti», ha detto il sindaco Sara Casanova, durante la cerimonia, resa possibile dall’iniziativa di FdI che, come ricordato dal segretario cittadino Omar Lamparelli, si è fatto promotore della mozione poi approvata.

Frassinetti: «Intitolare a Ramelli la sua scuola»

«Le minacce e le violenze a Sergio iniziarono nella sua scuola, l’Istituto Molinari. La sua colpa – ha ricordato la parlamentare di FdIPaola Frassinetti – era di essere un ragazzo di destra. E di avere scritto un tema dove criticava le Brigate Rosse. Ad altri studenti caduti dell’altra parte politica è stata giustamente intitolata la loro scuola. Faccio appello alla sensibilità del Ministro all’Istruzione Bianchi affinché anche a Sergio, che in quella scuola ha iniziato il proprio calvario, possa essere intitolato il suo istituto. Un gesto concreto di equità – ha concluso la vicepresidente della commissione Cultura della Camera – per rendere onore a questo studente».

Far conoscere a scuola «gli orrori degli Anni di Piombo»

Sempre in occasione dell’anniversario della morte di Sergio Ramelli, poi, il consigliere regionale di FdI dell’Emilia Romagna, Giancarlo Tagliaferri, è tornato a chiedere che la Regione si faccia promotrice nelle scuole superiori di una «campagna informativa obiettiva, neutrale e adeguata, che spieghi gli orrori sanguinari degli Anni di Piombo e che faccia capire ai giovani di oggi che, quando spegniamo le coscienze e lasciamo che sia l’ideologia a dirci ciò che è bene o male, si smarriscono i valori più preziosi: quelli della vita e della libertà». Tagliaferri ha quindi ricordato che più volte in passato il consiglio regionale si è espresso sulla proposta, impegnando la giunta a farsene promotrice presso l’ufficio scolastico regionale. Senza però che risulti ad oggi «alcuna iniziativa» per dare seguito a quegli impegni.

L’esponente di FdI, quindi, ha presentato un’interrogazione per chiedere «che la Regione Emilia-Romagna produca e metta altresì a disposizione materiale informativo da distribuirsi nelle scuole».

(Foto del murales dal sito sergioramelli.it) 

 di Sveva Ferri per www.secoloditalia.it