capture 022 06062021 082820Su Facebook la prima cittadina indica maggio e non luglio 1943. Romani indignati: l'episodio, a cui De Gregori ha dedicato una canzone, è ancora vivo nel quartiere. Un altro errore a pochi giorni dalla targa intitolata ad "Azelio" Ciampi

Errare humanum est. Ma perseverare può diventare un'abitudine diabolica quanto "insostenibile" per la Capitale d'Italia. La Città eterna nel giro di pochissimi giorni è diventata la protagonista di sbagli letteralmente storici. Dopo la targa intitolata ad "Azelio" Ciampi ora arriva la data errata del bombardamento sul quartiere romano di San Lorenzo. È la sindaca Virginia Raggi a farlo direttamente sulla sua pagina Facebook dove ieri, 4 giugno, ha ricordato l'anniversario della Liberazione di Roma. 

La memoria vacillante
Peccato che la memoria abbia vacillato parecchio: perché il mese in cui è accaduto lo storico evento è luglio e non maggio come la prima cittadina ha scritto. Prima che l'errore venisse corretto, sui social è scoppiata una rivolta. In tanti si sono accorti dell'imperdonabile sbaglio, l'ennesimo, ai danni dell'Urbe. Fra tutti l'attacco diretto e senza peli sul web da parte di "Liberare Roma" che punta dritto alla prima cittadina e ai suoi trascorsi "scolastici: «Virginia Raggi! Piccolo ripasso di storia: il bombardamento di San Lorenzo avvenne a luglio e non a maggio del 1943. Tu, piuttosto, rimandata a settembre in storia e in italiano! Gli esami non finiscono mai!». Dopo la segnalazione lo staff della sindaca, lo stesso che qualche tempo fa aveva scambiato l'arena di Nimes in Francia con il Colosseo, è corso ai ripari. E ha modificato il mese. Ma il web non perdona, e soprattutto non dimentica. E lo screenshot con il "corpo tipografico" del reato ha fatto il giro della rete. 

 

La canzone di Francesco De Gregori
«Dopo la pubblicazione del post di Liberare Roma, sulla pagina della Sindaca Raggi è stato corretto in tutta fretta l'evidente errore nella data» ha quindi aggiunto il movimento in una nota. Una "distrazione" che da molti romani è stata vissuta come mancanza di rispetto nei confronti di un episodio rimasto nei muri, nelle strade, nella "carne" della città. Ancora vivo nel quartiere a un passo dalla Sapienza. Francesco De Gregori gli dedicò una delle sue canzoni più intense "San Lorenzo" nell'album Titanic. Qualche verso:

«Cadevano le bombe come neve il 19 luglio a San Lorenzo sconquassato il Verano dopo il bombardamento tornano a galla i morti
e sono più di cento Cadevano le bombe a san Lorenzo e un uomo stava a guardare la sua mano viste dal Vaticano sembravano scintille
l'uomo raccoglie la sua mano
e i morti sono mille».

La doppia gaffe nella targa intitolata a Ciampi
La scivolata segue di poche ore un'altra che va ad aggiungersi a quella, rilanciata a livello internazionale, della lettera mancante nel nome di Ciampi sulla targa in suo onore sul lungotevere Aventino. Dopo aver collocato quella corretta non ci si è accorti di un altro errore: le date di nascita e di morte sono state inserite in linea con la dicitura Presidente della Repubblica. Come se avesse avuto quell'incarico tutta la vita, ricevendolo appena nato. 

Tornando allo sbaglio di mese, ecco il testo originale del messaggio di Raggi:

«Oggi, in occasione del 77esimo anniversario della Liberazione di Roma, ho incontrato a Porta San Paolo il partigiano Mario Di Maio, testimone del bombardamento di San Lorenzo avvenuto il 19 Luglio del 1943. Oggi Mario ha 92 anni e ogni anno lo incontro a tutte le cerimonie per ricordare gli anniversari importanti per la città come quello di oggi. 
È sempre un piacere per me avere l’occasione di parlare con lui,  è un uomo molto conosciuto nel quartiere di San Lorenzo, anche se non ci abita più».

Il messaggio originale
«Qualche anno fa ho avuto l’onore di riceverlo in Campidoglio per consegnargli la medaglia che Roma Capitale ha coniato per festeggiare i 70 anni della nostra Costituzione Italiana.
Il signor Mario, ai tempi del bombardamento di San Lorenzo, ha salvato un bambino rimasto ferito. Mario è diventato un partigiano proprio come suo padre. Sono tanti i cittadini, che come loro, hanno combattuto per liberare la nostra città dall’occupazione nazifascista. Oggi Roma è una città orgogliosamente antifascista ed è anche merito delle persone come Mario. Pensate che, nella sua vita, si è dedicato anche alla poesia: è autore di uno stornello, proprio sul bombardamento di San Lorenzo».
«Senza memoria non c’è futuro. E ricordare le storie di persone come Mario Di Maio è un modo per conoscere, comprendere e riconoscere valori e ideali che ci uniscono tutti, ancora oggi" ha concluso la sindaca. Strappando diversi commenti ironici proprio in merito alla frase "senza memoria", la stessa di cui è sembrata esser priva con l'ennesima gaffe capitolina. 

di LUISA MOSELLO per www.lastampa.it