capture 060 02102021 101555La ricetta Speranza a base di «tachipirina e vigile attesa» è già stata messa in discussione da diversi studi scientifici. Adesso, però, sta per crollare un altro bastione su cui si erano arroccati i virologi star alla Burioni e Bassetti: la presunta inesistenza di terapie anti-Covid. A gettare scompiglio nel vasto schieramento «vaccinista» ci ha pensato nientemeno che l’Aifa in persona. L’Agenzia italiana del farmaco, infatti, pochi giorni fa ha approvato l’utilizzo di AnakinraBaricitinib e Sarilumab, e cioè farmaci immunomodulanti per il trattamento delle forme gravi di Covid-19, ossia per pazienti ospedalizzati con polmonite e necessità di supporto respiratorio.

Virologi star in imbarazzo

La notizia è stata accolta con gioia da Roberto Burioni, il virologus maximus della televisione italiana: «Buone notizie: altre armi per curare i casi più gravi di Covid-19 disponibili anche nel nostro Paese». Peccato solo che, come fa notare la Verità in una gustosa inchiesta, lo stesso Burioni faccia parte della folta schiera di coloro che ci hanno ripetuto che non esistono terapie anti-Covid. E che, pertanto, l’unica soluzione sarebbe il vaccino. Oggetto degli strali di Burioni sono state in particolare le cure domiciliari: «Le terapie domiciliari sono una bugia pericolosa, forse molto remunerativa per alcuni». E ancora: «Non esiste nessuna cura “domiciliare” efficace per poliomielite, morbillo, rosolia, parotite, epatite A, Covid-19. Esistono invece vaccini efficaci in grado di prevenire queste malattie. Chi vi dice che le “cure domiciliari” esistono è un irresponsabile».

 

Una malattia incurabile?

Certo, i farmaci approvati dall’Aifa riguardano pazienti già ospedalizzati. Ma il punto è che i virologi star, per imporre il vaccino, hanno fatto passare l’idea che il Covid sarebbe una malattia incurabile. Diego Pavesio, medico di famiglia e cofondatore del Patto trasversale per la scienza, ha ad esempio scritto: «Le cure domiciliari per il Covid sono un’illusione. La gente, comprensibilmente stanca ed esasperata, è in cerca di soluzioni facili per problemi complessi. Lo specchietto per le allodole per la terapia domiciliare è una soluzione facile ma si basa fondamentalmente sul fatto che si fa finta di non capire che questa è una patologia che non ha una cura».

 

Le terapie anti-Covid esistono

Anche Giacomo Gorini, ricercatore italiano che ha testato il vaccino Astrazeneca, era stato categorico: «Le cure domiciliari sono una bufala tutta italiana, per gli italiani. Al di fuori del nostro Paese non ne parla nessuno, perché non esistono. Nessun trattamento assunto all’insorgere dei sintomi può prevenire gravi conseguenze. Chi dice il contrario o vi frega o è stato fregato». Tra i «vaccinisti» ostili alle terapie anti-Covid c’è inoltre, neanche a dirlo, Matteo Bassetti: «Purtroppo siamo ancora in un Paese in cui c’è qualcuno che pensa che la risposta al Covid non siano i vaccini ma le fantomatiche cure domiciliari». Insomma, questo florilegio potrebbe allungarsi, ma l’antifona è chiara: come ha detto il tanto criticato Luc Montagnier, «questa malattia si cura, e si guarisce, mentre quello che cercano di innescare nella mente della gente è che sia una malattia incurabile. Abbiamo i mezzi e le cure per affrontarla. Non è solo il mio pensiero, ma anche quello di altri numerosissimi specialisti cui non viene data voce».

di Elena Sempione per www.ilprimatonazionale.it