capture 028 15092022 123244Traffico d’organi, una nuova frontiera dell’orrore e della mercificazione dell’essere umano, sospinto dal business dell’immigrazione clandestina. A rivelarlo al pubblico il talk show televisivo di Rete 4 Fuori dal Coro, che ha fatto luce sull’inquietante traffico a danno di quegli immigrati che non disponendo del denaro chiesto dai criminali scafisti per poter affrontare la traversata che li porterà in Italia, decidono di vendere alcune parti interne del proprio corpo. Per condurre la loro inchiesta e confezionare il servizio la trasmissione tv e il giornalista Nicolò Calcagno si sono affidati all’esperto di sicurezza informatica Nicola Bressan.

Traffico d’organi, nuova frontiera dell’orrore

Bressan in poche ore, scandagliando il dark web — da tempo autentica terra di nessuno dove è possibile perfezionare scambi, transazioni e acquisti di ogni genere — ha trovato tracce concrete del business degli organi umani anche in Italia. Tra le inquietanti scoperte portate alla luce dal giornalista, addirittura una sorta di catalogo illustrato con un prezzario a indicare il valore per ogni singolo organo.

 

Catalogo di organi

A questo punto gli organizzatori del servizio e la redazione della trasmissione hanno deciso di fingersi compratori potenziali e hanno contattato i gestori del sito web: ed ecco che in pochissime ore dal mercato digitale di carne e organi umani è stata offerta una cornea, con tanto di modalità di pagamento, il prezzo e tempi e modi di consegna. «Sicuramente è pericoloso, perché rendere queste cose alla portata di tutti potrebbe spingere le persone a pensare che sia una strada percorribile», dichiara Nicola Bressan.

Evidente, quindi, come dietro la disperazione degli immigrati ci siano soggetti decisamente male intenzionati e privi di scrupoli che lucrano sulla pelle e sulla carne dei clandestini: in senso letterale. L’intersezione tra mercato degli sbarchi illegali e traffico degli organi sembra una nuova frontiera della crudeltà e una dura lezione, a suo modo, per chiunque cerchi ancora oggi di negare l’esistenza di un business disumano dietro l’immigrazione clandestina.

di Cristina Gauri per www.ilprimatonazionale.it