capture 025 29092022 125312«Donne, giovani e operai», titola il Messaggero presentando l’identikit dell’elettorato di Fratelli d’Italia. Sì, anche operai. Anzi, soprattutto operai. Ben il 30 per cento di chi domenica ha votato il partito di Giorgia Meloni proviene dalle antiche tute blu, un tempo perno inossidabile del voto di sinistra. Nessun altro partito riesce a fare altrettanto. Neppure il Pd, che pure ha eletto Susanna Camusso, già leader della Cgil. In quel partito la “classe operaia” non va infatti oltre uno striminzito 13,4 per cento, ben al di sotto di autonomi (16) e – soprattutto – dei pensionati (29,1). Uno vera rivoluzione sociologica, che racconta un’Italia diversa da quella di alcuni decenni fa, quella riunita intorno ai sindacati di massa, vera cinghia di trasmissione del consenso politico. 

La Camusso: «Colpa di una sinistra non credibile»

Oggi quelle stesse sigle – a cominciare dalla Cgil – trovano il proprio baricentro rappresentativo più nei pensionati che negli operai. Non stupisce perciò che chi l’ha guidata tenda a non vedere la mutata realtà. È il caso proprio della neo-senatrice Camusso, secondo cui non è cambiato proprio nulla. «I voti al centrodestra sono sempre gli stessi, immancabili negli anni il cui peso varia a seconda dei modelli elettorali e soprattutto dell’andamento dell’astensione. Nulla di strutturale direi», risponde all’Adnkronos. Il problema, rimarca, «è che manca la sinistra credibile». E detto da una che è con la sinistra è stata appena eletta, fa un certo effetto.

 

Tante le roccaforti della sinistra espugnate

Nulla di strutturale, dunque? Beh, se la Camusso non vuol credere all’identikit del Messaggero può sempre dare un’occhiata alla cartina e mandare a memoria tutte le roccaforti operaie espugnate dal centrodestra: Sesto San GiovanniTarantoPiombinoMirafioriGrugliasco. Un motivo ci sarà se lì hanno ammainato la bandiera rossa. Sì, certo, c’è la crisi della sinistra. Ma diciamo anche che c’è una destra che ha saputo incarnare un bisogno di protezione sociale troppo sbrigativamente liquidato come “paura“. Diversamente, non diremmo che trenta elettori su 100 di Fratelli d’Italia sono proprio quegli operai che altri non vedono più.

 di Francesca De Ambra per www.secoloditalia.it