Nove nomi. Tra questi potrebbe esserci il successore di Vladimir Putin. Nel cerchio magico dello Zar ci sono solo fedelissimi ma la piega che sta prendendo la guerra in Ucraina e la situazione socioeconomica della Federazione potrebbe portare un cambiamento drastico al Cremlino. Le voci di golpe e di tradimenti delle alte sfere del potere russo si susseguono dall'inizio della guerra, è vero, ma la mobilitazione militare in Russia ha portato il conflitto a un nuovo livello.
Ma chi può rovesciare Putin? Il sito Politico Europe, emanazione nel vecchio continente della testata Usa, ha tracciato il profilo dei nove uomini che potrebbero tradire il capo. Tra questi un uomo di fiducia storico dello Zar, Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ma già scelto in passato come presidente dallo stesso Putin. Secondo l'analisi, dopo lo scoppio del conflitto ha iniziato a mettere alla porta gli oligarchi preparando la sua scalata da Mosca. Il sindaco della capitale Sergei Sobyanin scelto proprio da Medvedev, è un altro nome "attenzionato".
Nella lista c'è Nikolai Patrushev, amico di Putin fin dai tempi del Kgb e segretario del Consiglio di Sicurezza. Una vita dietro le quinte. Suo figlio Dmitry Patrushev, è l'attuale ministro dell'Agricoltura e siede nel consiglio d'amministrazione di Gazprom.
Tra fedelissimi che hanno mano a dossier scottanti c'è Mikhail Mishustin: l'uomo a cui Putin ha affidato le riforme costituzionali per diventare presidente a vita. Poi ci sono Alexei Dyumin, storica guardia del corpo di Putin, e tre militari. Il generale Mikhail Mizintsev, il cosiddetto "macellaio di Mariupol" promosso a vice ministro della Difesa. L'oligarca Yevgeny Prigozhin che finanzia la compagnia di mercenari della Wagne, considerato da molti il vero comandante in capo delle operazioni in Ucraina. Poi il leader ceceno Ramzan Kadyrov, l'unico che non teme di criticare pubblicamente Putin dal suo canale Telegram da 2,5 milioni di follower,