hotel RigopianoLa speranza si è riaccesa dopo le undici, quando i Vigili del fuoco sono entrati in contatto con sei superstiti all’interno dell’hotel Rigopiano di Farindola, travolto da una valanga alle 17 e 40 di mercoledì, quando una slavina provocata dal terremoto si è staccata dalla montagna travolgendo la struttura. Riparati da 36 ore da un solaio, i sei comunicano con i soccorritori. Richiamati gli elicotteri del 118 da Pescara. Sulle polemiche per i ritardi il numero due del Viminale Bubbico taglia corto: “Non è la priorità adesso”. Sei persone ancora vive sotto l’hotel Rigopiano, a 36 ore di distanza dalla frana che ha completamente sepolto sotto la neve l’albergo. Dopo una notte di ricerche i vigili del fuoco sono riusciti ad avere un primo contatto intorno alle 11 di questa mattina e parlare più volte con i sei. I superstiti si trovano ancora sotto le macerie, sarebbero riparati sotto un solaio, nella zona delle cucine. Secondo quanto si apprende da protezione civile e 118 di Pescara è stato attivato l’elisoccorso per trasportarle in ospedale.

Nonostante “la situazione molto difficile”, i soccorritori hanno continuato a lavorare senza sosta. “Da ieri sera stiamo lavorando in condizioni difficili nella ricerca di superstiti nella zona dell’Hotel Rigopiano”, l’albergo travolto da una frana e completamente sepolto dalla neve. “I cani spesso fiutano odori ma dobbiamo scavare per oltre 4, 5 metri prima di arrivare al terreno”, aveva racconta Matteo Gasparini, responsabile del Soccorso alpino della Valdossola.

Prima del ritrovamento delle sei persone di questa mattina, erano tre le persone estratte vive dalle macerie. Due invece le vittime recuperate, e finora questo è il numero ufficiale dei morti. “I numeri li dà la prefettura, che qui ha parlato di due vittime e quindi io mi attengo a questo numero”, ha detto il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Non è invece stato ancora ufficializzato il numero dei dispersi che sarebbe tra i 25 e i 30. All’ospedale di Penne è stata allestita una sala di accoglienza per i familiari dei dispersi. Con loro un gruppo di psicologi esperti di questi casi per supportarli in questo momento difficile. All’interno dell’ospedale anche uno dei sopravvissuti, Giampiero Parente.

Un’altra slavina ha ucciso un uomo a Ortolano, frazione di Campostosto, nell’Aquilano. Il suo cadavere è stato trovato dagli uomini della Guardia di Finanza, secondo quanto si apprende da fonti della protezione civile. Il 60enne, un abitante del luogo, è stato travolto da una slavina dopo che era uscito da casa a seguito delle scosse di terremoto. I soccorsi hanno potuto raggiungere la frazione di Ortolano solo nelle scorse ore, perché fino a giovedì era impossibile a raggiungere il paese. Trovato il corpo senza vita anche uno dei due dispersi da ieri a Poggio Umbricchio, frazione del comune montano di Crognaleto. La scoperta è stata fatta da una delle squadre dei Vigili del Fuoco di Teramo impegnati nelle ricerche da ieri sera. Si tratta di Mattia Marinelli, 23 anni. Rimane disperso il padre Claudio, di 50 anni. Il ritrovamento è avvenuto lungo la strada comunale, a circa due chilometri dalla frazione di Crognaleto da dove padre e figlio si erano allontanati a piedi per comprare una pizza.

Il viceministro degll’Interno Filippo Bubbico da Penne, dove si trova il quartiere generale logistico dei soccorsi a pochi chilometri dall’albergo, riconosce che “la situazione è molto difficile”, anche se la probabilità di trovare qualcuno vivo non sono del tutto perse, “in altre situazioni analoghe in passato è successo, anche dopo molte ore”. Sulle polemiche per il ritardo nell’evacuazione degli ospiti dell’albergo, Bubbico ha detto “non ho abbastanza elementi per poter dare un giudizio, non mi pare la priorità adesso”. “C’è tempo per capire esattamente come sono andate le cose, ci sono le autorità competenti per accertare le responsabilità. Ora dobbiamo preoccuparci dei soccorsi”, ha detto il viceministro a RaiNews 24.

Dalle testimonianze emerge che i clienti e il personale dell’albergo erano spaventati dalle scosse di terremoto già nel primo pomeriggio e che attendevano la turbina per andarsene. A dirlo mercoledì pomeriggio a un amico è Roberto Del Rosso, titolare dell’hotel anche lui tra i dispersi. “I clienti e le persone presenti erano spaventate per le forti scosse di terremoto e non tanto per il maltempo e per la neve abbondante. Ovviamente una slavina era inimmaginabile” ha detto all’Ansa il conoscente di Del Rosso.

Di sicuro le operazioni di soccorso sono al limite del possibile. Con le temperature al di sotto dello zero, i soccorritori hanno lavorato grazie all’ausilio delle fotocellule ma a ritmi ridotti. Non ci sono infatti le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia e, dunque, si è preferito ridurre il numero degli uomini impegnati. Nel corso della notte le turbine e le ruspe hanno anche proseguito il lavoro per liberare la strada che sale all’hotel e consentire una migliore circolazione dei mezzi di soccorso. E oltre al maltempo c’è da fare i conti con le scosse di terremoto che non si arrestano. Da mezzanotte alle cinque ne sono state registrate 30 nel Centro Italia (considerando solo quelle di magnitudo non inferiore a 2), la più forte delle quali di magnitudo 3.1 all’1:09 con epicentro a Capitignano (L’Aquila). Non si segnalano al momento nuovi crolli. Ieri nello stesso arco di tempo le scosse erano state circa 65, due delle quali di magnitudo 3.5.

di F. Q.  per ilfattoquotidiano.it  

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