Il prezzo all’ingrosso da 4,5 a 6,5 euro al chilo, + 44%. Al dettaglio è difficile trovare l’extravergine a meno di 8 euro al chilo: +33% rispetto ai 6 dello scorso anno. Le organizzazioni: «A meno di 8 euro non è olio 100% extravergine italiano».  Dopo i conti sulla minore produzione di olio, in quella che è stata definita tra le peggiori campagne olivicole di sempre, arrivano quelli sui rincari all’ingrosso e sullo scaffale dei supermercati.

La produzione dimezzata porterà a rincari tra il 30 e il 50%. Secondo i dati di Italia Olivicola, il prezzo dell’olio convenzionale extravergine di oliva al 100% è passato, all’ingrosso, da 4,5 a 6,5 euro al chilogrammo, con un incremento del 44%. Al dettaglio, invece, è difficile trovare l’extravergine a meno di 8 euro al chilo (ma qualcuno vende l’olio già a prezzi a due cifre), per cui rispetto ai 6 dello scorso anno il balzo dei prezzi è del 33%. Per l’olio biologico occorre aggiungere almeno un euro in più al chilo all’ingrosso. «La poca quantità di prodotto e le scarse rese di quest’anno — spiega Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola —hanno portato a un aumento del prezzo dell’olio extravergine d’oliva italiano vero sullo scaffale. Invito i consumatori ad essere attenti all’acquisto e a non lasciarsi abbindolare da offerte e sconti su prodotti che sicuramente non rappresentano la qualità dell’Olio italiano. Non può esserci infatti un olio italiano vero di questa campagna olivicola al di sotto dei 7,50-8 euro al litro».

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dall'articolo di Michelangelo Borrillo  per corriere.it 

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