Pane, caffè e patate, tre tra gli alimenti più diffusi e amati in Italia, possono essere molto pericolosi. Nei tre cibi, infatti, è presente l'acrilammide, una sostanza il cui consumo va monitorato poiché in grado di aumentare il rischio di mutazioni genetiche e tumori. L'allarme viene lanciato dalla Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, che in un rapporto valuta i livelli di acrilammide e altre sostanze nocive nel cibo. Per intendersi, l'adorato odore del pane appena sfornato è dovuto a una reazione chimica tra amminoacidi e zuccheri che avviene ad alte temperature e che produce, appunto, acrilammide. La sostanza si produce naturalmente, dunque, in particolare quando il cibo viene esposto ad alte temperature.

L'Efsa ha dichiarato che la dose accettabile, ovvero non dannosa per l'organismo umano di acrilammide è pari a 1 microgrammo al giorno: si tratta di un valore che possiamo trovare in 1 grammo di patate chips, 3 grammi di patate fritte o al forno, 4 grammi di biscotti e 3 grammi di Plasmon Primi Mesi. Dopo la scoperta della sostanza cancerogena le industrie alimentari si sono adoperate per ridurne il più possibile le quantità nei cibi, ma restano dei prodotti ancora a rischio, come per esempio i i sostituti del caffè (orzo e cicoria tra gli altri).

da liberoquotidiano.it 

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