Giuseppe Sala e PD«Leader? Il mio futuro è una pagina bianca. Ma la sinistra deve farsi trovare pronta». Parla il sindaco più di moda. Beppe Sala non nasconde la soddisfazione di essere alla guida della città italiana dove, secondo la classifica annuale del “Sole 24 ore”, c’è la migliore qualità della vita. Un traguardo mai raggiunto fino ad oggi da altri sindaci, nemmeno da Giuliano Pisapia che due anni fa gli aveva consegnato una Milano animata da una forte partecipazione civica che l’aveva resa ancora più dinamica e accogliente.

E se alcuni si sorprendono che questo ex manager, reso celebre dal successo dell’Expo 2015 e poi imposto da Renzi come candidato sindaco del centrosinistra, stia dimostrando di essere un capace amministratore, altri già lo vorrebbero protagonista della riscossa contro il sovranismo. Asciutto nell’aspetto e morbido nei modi, Sala non si sottrae a queste speranze e lascia intravedere una compiaciuta disponibilità. Del resto ha fatto sentire più di altri la sua voce di oppositore, rispondendo alle intemperanze del governo, dando a Di Maio dell’incompetente e a Salvini del fascioleghista. È forse proprio per dare inizio a una narrazione nuova del suo personaggio, che si lascia andare al racconto anche personale di sé.

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dall'articolo/intervista  di Stefania Rossini per repubblica.it

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