conte siri legaDi Maio: "Vittoria degli italiani onesti". Dopo due ore di discussione ferma ma civile, alla fine il premier impone la sua linea. Ora presenterà la proposta di revoca al presidente Mattarella, che dovrà emanare un decreto ad hoc. Il sottosegretario leghista Armando Siri, indagato per corruzione, è fuori dal governo. Nonostante la strenua difesa del suo partito, al termine di un consiglio dei ministri durato due ore, il premier Giuseppe Conte impone la linea della revoca, sostenuta dal M5s che, sin dallo scoppo del caso, si è schierata per le dimissioni.

Come previsto, la conta temuta non c'è stata: ai ministri non è stato chiesto alcun voto. La Lega, con Salvini in testa, accetta dunque la sconfitta, rinnovando la fiducia nel premier Giuseppe Conte ma anche la volontà di difendere il sottosegretario Armando Siri, innocente fino a prova contraria. "Basta con i litigi e le polemiche - dicono fonti leghiste - ci sono tante cose da fare: flat taz per le famiglie, autonomia, riforma della giustizia, cantieri, sviluppo e infrastrutture. Basta chiacchiere e rinvii".

Da parte sua Conte si compiace che dal cdm ci sia stata "piena fiducia" nel suo operato. E descrive la discussione come "franca e non banale". Definisce la soluzione trovata dal governo come "la più giusta", al fine di "preservare la fiducia dei cittadini", senza la quale "non potremmo mai sentirci il governo del cambiamento". Come da prassi, Conte presenterà la proposta di revoca a Mattarella, che dovrà emanare un decreto ad hoc.

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dall'articolo di Repubblica.it 

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